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May 10, 2021

Cosa ci insegnano le Alpi 07. Design, arte, cultura: Benno Simma

Emanuele Quinz
Il paesaggio delle Alpi è un ecosistema unico, un fragile e millenario equilibro tra natura e cultura. Cosa insegnano le Alpi – a chi le attraversa, a chi ci vive e lavora? Ma soprattutto, come influenza questo paesaggio, questo ecosistema, questa cultura il pensiero e la pratica degli artisti e dei designer?

Per il settimo episodio della nostra serie, incontriamo l’artista, designer e musicista Benno Simma. Nato a Brunico, ha studiato architettura allo IUAV a Venezia, ha lavorato come architetto, grafico e designer a Milano e, per qualche anno, ha diretto l’Istituto Europeo di Design di Roma. Artista poliedrico e visionario, sviluppa una poetica che unisce creatività poetica, invenzione tecnica e savoir faire artigianale. Nel 1998, ha fondato a Bolzano un’Accademia di Design, insegnando allo stesso tempo in diverse istituzioni internazionali e componendo e facendo concerti con un suo ensemble musicale. Nel 2011, presso la galleria Es di Merano, ha presentato il progetto Six for alle, set composto da sei moduli di legno che, combinati, possono produrre diversi oggetti di mobilio – dalla sedia allo scaffale, dal tavolo al letto). Negli ultimi anni, si è dedicato sempre più intensamente al disegno, alla pittura e alla fotografia. Benno Simma, dalla vallelunga_langtaufers [curon venosta_graun i. vinschgau]

Qual è il tuo rapporto con le Alpi?
É un rapporto che risale all’infanzia, se vogliamo. Guadagnare quota con fatica, camminare salendo verso un luogo che permetta maggiore apertura, vastità e libertà, non necessariamente conquistando una vetta in senso sportivo-alpinistico del termine, per me significa soprattutto allungare la vista verso luoghi lontani, ampliare l’orizzonte, intravvedere la libertà.

Puoi raccontare una storia, un ricordo personale, una parabola, un aneddoto legato alle Alpi?

Essendo nato e vissuto a Brunico durante la mia infanzia, ogni domenica mattina – d’estate e d’inverno – mio padre mi buttava giù dal letto per andare in montagna (le Dolomiti: Alpe di Fanes, Val Fiscalina, Cortina, Tre Cime, Braies, Dolomiti di Sesto, ecc.). Mi colpì il fatto (comunicatomi da mio padre in maniera molto solenne) che le Dolomiti, tantissimo tempo fa, erano mare, sì proprio MARE, che si era mosso fin quassù per i movimenti che la terra faceva in tempi preistorici, molto prima che esistesse l’uomo. Benno Simma, dalla val d'ultimo_ultental [san pancrazio_sankt pankraz]

Cosa ti hanno insegnato le Alpi?
Che la natura crea forme bellissime, paesaggi e configurazioni di terra che apparentemente non seguono nessuna funzionalità. Solo al microscopio si rivelano poi essere forme cristalline, geometriche e funzionali…

Cosa ci insegnano le Alpi?
È come se le Alpi ci dicessero: “Smettetela di gareggiare conquistando vette, limitatevi invece ad osservarle ed interpretarle per aprire la vostra mente a orizzonti sconosciuti!”Benno Simma, dal renon_ritten [soprabolzano_oberbozen]

E come designer, senti che la cultura alpina ti ha influenzato? In che modo? 

La cultura alpina mi ha influenzato profondamente, soprattutto la tradizione artigianale del legno e del ferro che costituivano le eccellenze nella manualità rurale di montagna. Mio padre faceva il fabbro a Brunico – poi cambiando in officina meccanica – ed io, da ragazzo, aiutando qua e là ho appreso un’ampia cultura manuale che poi costituiva una solida base al mio lavoro di artista e designer.

Il tuo design rinnova l’artigianato, e in particolare utilizza il legno come materiale privilegiato. Un approccio che rimanda alla cultura alto-atesina della falegnameria d’arte. Ti senti parte di questa tradizione? 

A dire la verità, la fissazione ossessiva del mio lavoro di designer era il classico mobile per sedersi, in tutte le sue forme e funzioni, prendendo spunto proprio dalla sedia in legno semplice da osteria/rifugio alpina composta da sei elementi unici (quattro gambe, una seduta e uno schienale). L’innovazione di questi miei progetti di sedia era costituita prevalentemente da una facile componibilità modulare e da una taglio/fresatura digitale del legno. Questi progetti avevano comunque poco a che fare con la tradizione della falegnameria d’arte – come per esempio l’intaglio – alla quale non mi sento particolarmente legato.Benno Simma, progetto RGY_MECHANO I (2017)

Pensi si possa parlare di un design delle Alpi? Che vada al di là delle frontiere nazionali? 

Lungo l’intero arco delle Alpi troviamo una tradizione progettuale specifica del lavoro artigiano, degli oggetti e degli spazi che partono tutti dalle difficoltà della vita quotidiana in montagna e dagli usi e costumi di una terra che spesso avevo il ruolo di passaggio di intere popolazioni da nord a sud e viceversa. In questo senso mi sembra giusto affermare che esista un Design specifico delle Alpi oltre i confini dei singoli paesi che le compongono. 

Negli ultimi anni, hai moltiplicato i disegni e le fotografie. Rappresenti anche i paesaggi alpini? E cosa cerchi di immobilizzare nel disegno o in una foto di un paesaggio?

Sì, il paesaggio alpino mi affascina molto e ultimamente mi concentro intensamente, disegnando e fotografando, sulla forma e sull’insieme paesaggistico delle montagne, ma mi interessano anche le costruzioni rurali e l’architettura anonima in legno, con le sue soluzioni funzionali alle esigenze del lavoro e dell’abitare.

bennosimma.com

Benno Simma, progetto ULIDOT_ASSEMBLABLE ARMCHAIR & CHAIR (2010)

Credits:
Benno Simma, dalla vallelunga_langtaufers [curon venosta_graun i. vinschgau]
Benno Simma, dalla val d’ultimo_ultental [san pancrazio_sankt pankraz]
Benno Simma, dal renon_ritten [soprabolzano_oberbozen]
Benno Simma, progetto RGY_MECHANO I (2017) 
Benno Simma, progetto ULIDOT_ASSEMBLABLE ARMCHAIR & CHAIR (2010)

Visual Design: Studio Babai 

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