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April 28, 2021

Interim Measure: il peso dell’essenziale secondo Anna Scalfi Eghenter

Allegra Baggio Corradi

Come si determina l’essenziale? Per definizione, essenziale è ciò che è costitutivo dell’essenza, quindi sostanziale, indispensabile, contrapposto ad accidentale e accessorio. Ma quando esattamente qualcosa è essenziale e quando lo diventa? Quando ci viene sottratto dopo che lo abbiamo posseduto tanto a lungo da diventare ovvio, scontato, pacifico; come quando ci trasferiamo all’estero e non possiamo più mangiare la pastasciutta della nostra marca preferita perché il supermercato non la vende. Oppure quando avviene una decontestualizzazione e ai nostri occhi tutto perde di senso, anche se in realtà ne nascono di nuovi; come quando a teatro viene messa in scena un’opera classica rivisitata e noi ci sentiamo inspiegabilmente offesi dalla reinterpretazione di un autore che crediamo abbia peccato di superbia quando forse ha solo voluto provocare oppure ha utilizzato un linguaggio al quale siamo talmente abituati che rimaniamo interdetti dal fatto che l’arte e la vita possano essere formalmente identici.

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Quanto pesa l’essenziale? La sua mole è indirettamente proporzionale al variare della nostra distanza da esso. Meno siamo vicini a qualcosa che è a noi caro più la sua mancanza ci pesa; più ci avviciniamo, meno ne percepiamo la gravità. L’essenziale pesa tanto quanto la sua disponibilità, la sua fruibilità, la sua immediata presenza. Tanti più bucatini della stessa marca mangiamo, tanto meno peseranno sul nostro stomaco perché questo sarà abituato a digerirli; ma al contempo, quanto più continueremo a mangiarne tanto meno ci nutriranno perché ne diventeremo assuefatti. Quando l’essenziale diventa una seconda natura, un’abitudine, un habitus, perde di peso.

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Nel giugno del lontano 2016, al mercato centrale di Livorno inaugurava il primo banco italiano per la vendita della cultura. Al costo di €1,00 al kg era possibile acquistare oggetti di uso quotidiano resi unici dall’intervento di alcuni artisti. La cultura diventava un bene essenziale venduto a peso, ad un prezzo accessibile e in un contesto pubblico di comune e banalmente confortante fruibilità.

Cinque anni e una pandemia globale più tardi, l’artista Anna Scalfi Eghenter installa un supermercato all’interno del Teatro Sociale di Trento, Interim Measure, assistita dal curatore legale Fabio Bassan. Nel rispetto delle medesime norme di sicurezza previste per gli esercizi commerciali durante l’emergenza sanitaria, l’intervento si mimetizza all’interno della cornice storica di un luogo pubblico temporaneamente scippato al terziario, privato al quarto potere e privo di quinte, riflettendo sul concetto di essenzialità attraverso l’arte e la giurisprudenza. Tra scaffali popolati di verdura, frutta e altri generi alimentari di prima necessità, il visitatore cammina ignaro di attivare un’opera, diventando inavvertitamente un ingranaggio tra le arance meccaniche tutt’intorno. 

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Cosa è privato e cosa è pubblico in un teatrale supermercato? I prodotti sugli scaffali sono nutrimento o strumento? Ci sentiamo in diritto di mangiare la nostra pasta preferita anche quando questa è inserita in una cornice artistica oppure la preserviamo intatta solo perché è stata eletta ad opera? Il fatto che il cibo sia facilmente accessibile lo rende meno essenziale? Quale è il peso specifico della necessità? Come si può privare il pubblico di uno spazio pubblico in cui esiste un esercizio pubblico pubblicamente pubblicizzato?

Da un punto di vista giuridico, Interim Measure è stato reso possibile grazie all’azione del curatore legale Fabio Bassan. Le difficoltà nella realizzazione dell’intervento sono state molteplici in quanto numerosi erano i soggetti coinvolti, complessa era e continua ad essere la situazione pandemica, arduo si è rivelato il cambio di destinazione d’uso temporanea dello spazio da teatro a effettivo supermercato. Come ricorda Bassan, quella all’interno del Teatro Sociale di Trento non è una rappresentazione di un supermercato, ma un esercizio commerciale a tutti gli effetti. Ciò con cui si confronta l’acquirente mentre fa la spesa è, perciò, poesis, non mimesis, creazione, non rappresentazione. L’opera aperta di Anna Scalfi propone delle modifiche concrete al sistema giuridico, incalza Bassan, rendendone ovvie le assurdità e la vetustà rispetto allo stato dei fatti. A partire dal titolo, ricorda il curatore legale, Interim Measure fa riferimento sì alla temporaneità effimera dell’intervento artistico, ma porta prima di tutto in luce la limitazione della libertà personale che da un punto di vista legale è solitamente intesa come misura precauzionale. 

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Il peso specifico dell’essenziale affettato fine fine al supermercato del Teatro Sociale di Trento è diverso da quello del supermercato che siamo soliti frequentare. Il coltello del macellaio gioca di mano, quello della legge da villano. Anna Scalfi Eghenter adopera ad hoc rasoi di Occam. Il peso che conferisce all’essenziale è esiziale all’esistenza della legge. 

Interim Measure
di Anna Scalfi Eghenter
Curatore legale Fabio Bassan e prodotto da Centro Servizi Culturali Santa Chiara
Ingresso gratuito
26 aprile – 2 maggio 2021
9.00 – 18.30
Prenotazione obbligatoria solo sabato e domenica
Max. 29 persone al contempo 
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Teatro Sociale
Via Oss-Mazzurana 19, Trento

Photo Credits @ Ela Bialkowska

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