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April 8, 2021

Another View #03: dialogo con la curatrice Veronica Bellei

Valentina Varoli
Curatori, associazioni, musei. L'arte raccontata da chi se ne prende cura.

“Paradossalmente, la pandemia ha favorito i contatti tra colleghi e artisti, azzerando le distanze grazie alla tecnologia” racconta Veronica Bellei, curatrice e art advisor che, dalla sua base di Rovereto, è coordinatrice delle mostre per ART for The World, EUROPA, organizzazione non governativa diretta da Adelina von Fürstenberg e fondata per costruire un ponte tra arte e società. 

Penso alla strana verità di questa frase mentre ci conosciamo attraverso lo schermo di un pc. Non ho mai incontrato Veronica ma, anche se ci separano circa 400 km, sono conquistata dalla sua voglia di parlare di arte e dal suo desiderio di condivisione. 

Le chiedo subito di raccontarmi un po’ della sua storia. 4. Esercizio di visione De Dominicis Klein Prini Studio Emilio Prini Roma 2015

Qual è la tua formazione?

Sono arrivata tardi agli studi d’arte rispetto ai miei coetanei, nonostante fossi un’adolescente già attenta all’arte. Prima mi sono laureata in Filosofia dell’India a Bologna e solo successivamente ho studiato Comunicazioni Visive e Multimediali allo IUAV di Venezia. 
Sin da piccola ero molto curiosa e mi sono rifugiata spesso nella poesia. Mi dedicavo a tradurre Rimbaud e Baudelaire dal francese perché non ero soddisfatta delle traduzioni che trovavo nei libri. Amavo leggere Sandro Penna, Guido Gozzano, Eugenio Montale, ma anche Dylan Thomas, Anna Achmatova, Fernando Pessoa. 
Ho ritrovato la poesia quando ho iniziato a lavorare a Roma con Emilio Prini, esponente dell’Arte Povera, di cui sono stata unica assistente di studio per diversi anni, dal 2010 al 2016 con qualche pausa nel mezzo.  Emilio conosceva le poesie di T. S. Eliot a memoria e gli piaceva ripetere i versi de La terra desolata. Era anche un abile paroliere e amava comporre poesie. Una in particolare la ricordo a memoria, era dedicata a Picasso. La scrisse con la sua nota macchina da scrivere, l’Olivetti 22, con cui fece circa trecento disegni ancora perlopiù sconosciuti al grande pubblico. 

La cito:

Picasso (titolo)

Per il ciel verdin
nell’aria chiara,
la nuvola è altro / è segno/
un tutto non finito è la sua forma.
Ma…
quando…
nel suo farsi…
tutta intera
diviene quella forma che non era 
mostra allora all’uomo terrestre e solo
Il tempo / che in natura spazio adorna.
La Natura è allora il divenire forma del segno
che nel genio in Picasso / è solo segno /

(Emilio Prini, 1970 ca.)

2. Studio Emilio Prini Roma 2015Considero Emilio Prini il mio maestro (anche se chi lo chiamava cosi, veniva puntualmente aggredito verbalmente) capace di grandissimi slanci di generosità e di affetto ma anche di rimproveri severi, a volte spietati. Per lui mi occupavo della gestione dello studio e, giornalmente, mi proponeva un esercizio di visione: si trattava di comparare le sue opere con quelle di altri artisti di diversi periodi storici, da Masaccio a Picasso, da Kounellis a Accardi, da Yves Klein a De Dominicis. Naturalmente “si comparava” ad artisti che stimava particolarmente. Mi diceva che se le due opere stavano bene insieme allora la sua “funzionava”.

6. Vocals By ArtistsQuesto esercizio di comparazione tra maestri del passato e autori contemporanei caratterizza anche uno degli ultimi progetti che stai curando, Vocals by Artists.

Si, Vocals by Artists è un progetto sulla storia dell’arte che sto sviluppando insieme a Marta Fassina. Io mi occupo del rapporto con gli artisti e dei testi, e Marta cura il progetto grafico e video. Vocals by artists è nato dalla necessità di parlare di arte anche in questo periodo di distanziamento. È stato pensato come pagina Instagram, dove gli artisti raccontano attraverso la propria voce l’opera di altri artisti che li hanno accompagnati durante il loro percorso artistico. Mi piace pensare a queste brevi note vocali come a dei piccoli doni, segreti nascosti nell’intimo di ogni artista di cui ci mettono a parte. Ogni domenica esce un nuovo contributo vocale.
Accettando di partecipare a questo progetto ciascuno di loro sperimenta un esercizio di visione simile a quello che amava fare Prini: parlando di un’opera di un altro autore che per loro ha avuto una certa importanza, si mettono a confronto. Forse anche loro hanno messo la loro opera vicina a quella dei loro maestri. In effetti Vocals by Artists nasce da una riflessione più ampia che sto approfondendo sul tema del rapporto tra maestro e allievo.  

3. Esercizi di visoineQuesto desiderio di far apprezzare l’arte avvicinando le persone agli artisti mi sembra che contraddistingua vari progetti che hai curato, penso per esempio ad Atlas Curae.

Atlas Curae è un progetto itinerante e indipendente che si muove in luoghi marginali rispetto alle istituzioni culturali, attivando attraverso l’arte una riflessione in grado di coinvolgere pubblici molto differenti sul tema della cura: la cura degli spazi, la cura del corpo, la cura dell’anima, la cura dell’arte. 
Lo scorso settembre si è tenuta la prima edizione, alla quale ho lavorato intensamente insieme a Francesca Piersanti, da sempre grande amica e collega. Siamo riuscite ad aprire Palazzo delle Poste di Trento dopo dodici anni di chiusura. Abbiamo restituito questo luogo storico alla cittadinanza che non poteva fruirne dal 2008, anno di Manifesta7, e lo abbiamo fatto usando il linguaggio dell’arte, organizzando undici workshop che hanno permesso alle persone di conoscere direttamente gli artisti. 
7. Nuvola Ravera_coppia_01Per esempio, Nuvola Ravera ha creato l’installazione Ghost shield, uno scudo fantasma – di camaglio, che dialoga direttamente con l’affresco Il ricevimento dei tre cardinali nel Palazzo di Prato al tempo del Concilio di Luigi Bonazza (1930). L’armatura del cavaliere d’oro raffigurata nel ricevimento è reinterpretata utilizzando un contemporaneo tessuto protettivo a campo magnetico per bloccare i segnali wifi e cellulari assorbendo le onde elettromagnetiche di dispositivi e prese. 
In relazione all’installazione Ghost shield, Nuvola Ravera ha condotto anche il workshop Plasticity and protections, proponendo a un piccolo gruppo una ricerca condivisa sulla figura e sul concetto di scudo, costruendo insieme ai partecipanti un alfabeto di scudi con i quali si sono fuse parti dell’architettura di Palazzo delle poste e parti del proprio corpo con bende ortopediche in gesso.

È stata un’occasione di incontro e di crescita, in cui si percepiva la voglia di sperimentare spazi di pensiero più liberi rispetto a quelli offerti dalle istituzioni e il bisogno di riscoprire dinamiche di partecipazione inedite grazie all’arte.  Stiamo già preparando una seconda edizione di Atlas Curae, cercando di rivalutare luoghi storici che oggi hanno perso la loro funzione d’uso e che sono diversamente abitati o disabitati. 

Riesci a individuare un filo conduttore tra le varie esperienze del tuo lavoro?

Un filo conduttore c’è sempre, inconsapevole o consapevole. Credo che il mio lavoro stia maturando proprio con la riflessione del rapporto fra maestro e allievo. Vorrei organizzare una grande mostra dove gli artisti si mettano in relazione ai propri maestri. Il mio fil rouge è preso in prestito da una celebre frase di Marcel Duchamp: “Non credo nell’arte, ma nell’artista”. Era il titolo di un articolo di giornale di Repubblica che Prini aveva ritagliato per me e regalato.

8. Nuvola Ravera_coppia_02

Photo credits:

Ritratto online di Veronica Bellei, 2021
Esercizi di visione. De Dominicis, Klein, Prini. Studio di Emilio Prini, Palazzo De’ Ricci, Roma, 2013, Ph. Veronica Bellei, Collezione Privata.
Studio di Emilio Prini, Palazzo De’ Ricci, Roma, 2013, Ph. Veronica Bellei. Collezione Privata.
Esercizi di visione. Fontana, Prini. Studio di Emilio Prini, Palazzo De’ Ricci, Roma, 2013, Ph. Veronica Bellei, Collezione Privata.
Vocals by artists, 2021. Interfaccia Instagram. U progetto di Veronica Bellei (Direzione artistica) e Marta Fassina (Direzione grafica e video), @vocals_by_artists_official
Nuvola Ravera, Ghost Schield, tessuto isolante dalle onde elettromagnetiche. Veduta dell’installazione, Palazzo delle Poste, Trento, 2020. Courtesy l’artista e ATLAS CURAE
Nuvola Ravera, Elasticity and Protections, architettura in gesso, Workshop, Palazzo delle Poste, Trento, 2020. Courtesy l’artista e ATLAS CURAE, Ph. Copyright Simone Leonardelli

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