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March 26, 2021

Elitra: progetti per una sostenibilità ambientale e sociale

Francesca Fattinger

Due ragazze trentine con occhi grandi sorridenti e tante passioni tra le mani, nella testa e nel cuore. 
In giornate come queste, piene di incertezze e di paure, è un piacere immergersi in progetti così caldi e umani. 
Elitra è il progetto creativo di Arianna Calzà ed Elisa Postai, nato nel 2016 “dalla volontà di condividere, conoscere, sperimentare e creare”. Dietro a ogni loro lavoro o progetto si nasconde un inno silenzioso ma potentissimo alle preziose imperfezioni e irregolarità che rendono ognun* di noi unic*. 

Per questo credono nel lavoro artigianale: nell’usare corpo, mani e occhi per creare qualcosa di irripetibile.
Per questo creano gioielli in resina e ori essiccati, quaderni rilegati a mano e shopper cucite e ricamate: non solo accessori ma veri e propri viaggi per riscoprire la meraviglia di una carta o di un tessuto.
Per questo si lasciano guidare da colori, forme, fili, superfici e insegnano anche a noi a farlo.
Per questo amano la natura e ne traggono ispirazione. 
Per questo sperimentano e valorizzano “i momenti di condivisione e tutti quei campi in cui le mani e la creatività sono le protagoniste”. 
E per questo fanno fiorire nuove comunità nella città e credono nella forza della contaminazione.

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Chi si nasconde dietro a Elitra? Se poteste descrivervi con la vostra canzone, la vostra artista o il vostro libro preferito, quale scegliereste? 

Dietro a Elitra ci siamo noi, Arianna ed Elisa, con la nostra passione comune per l’artigianato, la carta e i tessuti. 
Elisa: difficile sceglierne solo una, il brano Hoppìpolla dei Sigur Ros è la mia canzone del cuore, ma forse sceglierei Il costume da torero di Brunori Sas. Il libro preferito “Pensare confonde le idee” di Bruno Munari. 
Arianna: il libro con cui mi descriverei è uno dei miei manuali di rilegatura, quelli super pratici in cui la carta non è più solo carta (se non vogliamo contare i campionari (: ). La canzone dipende dal momento. 

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Come per ogni coppia, sarebbe curioso sapere come è stato il vostro primo incontro o forse il momento in cui siete diventate un duo, ce lo volete svelare? 

Ci siamo conosciute alle superiori grazie ad una conoscenza in comune (se vuoi anche la storia romantica era Matteo, fidanzato di Arianna che all’epoca era in classe con Elisa. Ma non vogliamo dargli troppi meriti (: ).
Il nostro primo incontro è stato un caffè in Piazza Italia, ci siamo trovate in sintonia e abbiamo iniziato con qualche mercatino, senza pensare che avremmo potuto avere tante soddisfazioni. Abbiamo sempre lavorato fianco a fianco, confrontandoci su ogni cosa ma valorizzando ognuna le proprie passioni (per Elisa le stoffe e il ricamo, per Arianna i gioielli e la rilegatura). Siamo sempre state un duo, ma crediamo che il momento che lo ha valorizzato di più è stato il nostro primo progetto a 4 mani: i nostri quaderni ricamati. 

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Sostenibilità, attenzione ai materiali e natura sono tre parole chiave che accompagnano ogni vostro progetto. Ci raccontate di qualche progetto del passato, del presente e del futuro, in cui sono particolarmente risuonanti? 

La sostenibilità è un tema che ci sta molto a cuore, non solo ambientale ma anche sociale. Da quando abbiamo iniziato a fare progetti ci siamo accorte di quanto sia importante per noi che sia presente in ognuno.
L’attenzione ai materiali direi che deriva da una passione per i materiali. C’è un mondo dietro ai tessuti e alla carta che pochi conoscono ed è incredibile come riusciamo ogni volta ad emozionarci quando scopriamo una carta nuova o un tessuto particolare. A volte ci prendono per matte quando ci lanciamo a parlare dei dettagli.
La natura è ciò che ci ispira ogni giorno per le sue forme e suoi colori. 

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Parlando di progetti per noi è molto importante “This is not a pattern”, una collaborazione con Giorgia Pallaoro che ci ha permesso di ricordare il disastro di Vaia, creando un manifesto per ricucire la ferita che ha lasciato attraverso illustrazione e ricamo. Potremmo dire che riassume bene le 3 parole chiave. 

Un altro progetto molto bello dal punto di vista della sostenibilità è stata la realizzazione degli astucci con gli scarti del lanificio di Sordevolo, tutti diversi, pensati assieme a Luca e Matteo di Brodo di becchi per il loro progetto Cascatole. 

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Un ultimo aspetto, per me bellissimo, è che i vostri progetti nascono spesso come collaborazioni con altr* artist* o come incontri con le persone che partecipano ai vostri laboratori: il vostro lavoro diventa quindi un semino che fa fiorire nuove comunità nella comunità. Ci sono nuovi progetti all’orizzonte? 

Che belle parole, grazie! Ci piace molto la metafora che hai usato, l’idea che le nostre collaborazioni facciano fiorire nuove comunità ci rende molto felici. Vista la nostra passione per tutto ciò che si può creare con le mani, ci facciamo spesso incuriosire dalle tante realtà artigiane o d’arte che ci circondano. Un concetto chiave per noi è quello di contaminazione: pensare, fare creare insieme ad altri arricchisce ognuno e ci ha sempre dato molte soddisfazioni. 

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Purtroppo causa covid molti progetti sono stati rimandati o tenuti in sospeso, però appena possibile ci piacerebbe riprendere con nuove collaborazioni e in particolare con i laboratori, un’attività che ci arricchisce umanamente. Ancora più bello è quando questi sono organizzati in collaborazione con altri amici come abbiamo fatto con la Libreria Due punti e Luca Vettori per il laboratorio di scrittura e rilegatura sulla notte e la città. 

Foto di Elitra 

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