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March 8, 2021

Another View #02: dialogo con l’associazione Spazio PierA

Valentina Varoli
Curatori, associazioni, musei. L'arte raccontata da chi se ne prende cura.

La seconda puntata di Another View mi riserva un incontro vulcanico. Un gruppo esplosivo di quattro ragazze, piene di idee, di progetti, di entusiasmo e passione che riversano nella loro creatura: Spazio PierA, uno progetto laboratoriale e sperimentale, aperto e partecipativo.

La linfa vitale di questo spazio sono proprio loro: Stefania Segatta, Valentina Casalini, Nadia Tamanini e Sara Maffei che non si lasciano scoraggiare né dalle restrizioni imposte dal Covid né dalle giornate piene di lavoro che le portano a chilometri di distanza le une dalle altre. Loro continuano a sognare, a immaginare, a progettare e a raccontare e condividere questi sogni, come hanno fatto durante la nostra chiacchierata.

SPAZIOPIERA_VCASALINI__1Che cos’è Spazio PierA e come è nata l’idea del progetto?

Come tutte le cose belle è nato un po’ per un’esigenza personale, un po’ per fortuna e un po’ per opportunità. Una buona stella ha fatto sì che nel 2018 nascesse Spazio PierA. Inizialmente, la nostra sede era nel quartiere di San Martino, una zona con una connotazione storica singolare. Si tratta infatti dell’antico quartiere portuale di Trento che, con la deviazione del corso dell’Adige, ha perso importanza cadendo in uno stato abbandono. 

Nell’ultimo periodo grazie a varie realtà culturali si sta sempre più ripopolando e riqualificando. In questo processo di rivitalizzazione Spazio PierA ha svolto una parte molto importante, creando vari momenti di incontro culturale grazie anche alla collaborazione con l’Associazione Il Funambolo che da anni organizzava lì il Festival CinemaZERO

Dopo un anno però ci siamo rese conto che ci servivano spazi più ampi e a dicembre 2019 abbiamo deciso di trasferirci nel quartiere di Cristo Re, una zona residenziale particolare perché la ferrovia la taglia nettamente dal centro cittadino e dove mancano completamente realtà culturali. Questo limite per noi si è trasformato in una vera sfida, con il desiderio di accentrare l’attenzione delle persone e di coinvolgere gli abitanti. 

Abbiamo scelto uno spazio spartano ma molto versatile e vogliamo che questo diventi un centro attivo in grado di innescare processi di rigenerazione, di coinvolgimento e di nuove sinergie. 

EGEON_LAB_04Il nuovo Spazio PierA è nato a ridosso del lockdown e delle restrizioni imposte dovute alla pandemia. Come avete affrontato questo periodo?

All’inizio non è stato facile ma abbiamo cercato di trasformare gli ostacoli in opportunità, provando a ripensare le formule con cui proponiamo i nostri incontri e le nostre esposizioni. 

Per esempio, avevamo in programma Art Cycle, un ciclo di quattro esposizioni legate alle tematiche ambientali che ha coinvolto diversi artisti italiani e stranieri: Gaspare Gianduia Grimaldi, Egeon, Passepartout Duo, Ariele Bacchetti, Micol Grazioli e Mahatsanga Le Dantec. 

Di queste quattro mostre, abbiamo potuto inaugurarne solo una in presenza lo scorso settembre, mentre tutte le altre sono state ripensate e presentate in forma virtuale. Queste difficoltà si sono trasformate in un momento collaborativo per trovare nuovi sistemi di fruizione insieme agli artisti, sperimentando formati diversi per ogni situazione e ragionando su varie strategie per installare e promuovere le opere anche online. L’ultima coppia di artisti coinvolti, Micol Grazioli e Mahatsanga Le Dantec, ha realizzato un vero e proprio tour virtuale che è stato anche recentemente presentato al Trento Art Festival. Da questo periodo siamo riuscite quindi a ricavare delle metodologie virtuose che applicheremo anche in futuro. 

Anche se al momento siamo bloccate con gli eventi, continuiamo a portare avanti dei laboratori online come quello che si potrà seguire in aprile, curato da Marianna Martino di Zandegù, dedicato allo storytelling e ai social. Queste iniziative ci permettono di restare in contatto con il nostro pubblico e abbiamo già in mente una programmazione di tre anni. 

DUOPASSPARTOUT_3Quali sono i nuovi progetti a cui state lavorando?

Cerchiamo di muoverci sempre su più fronti, partecipando a vari bandi e collaborando attivamente anche con altre associazione del territorio. 

Da maggio partirà Organica, un ciclo di laboratori che sarà distribuito su tre anni e che coinvolgerà vari professionisti e docenti, trattando le tematiche più disparate: dalla fotografia alla performing art, dall’illustrazione alla scrittura, fino all’architettura e la sua commistione con la natura. 

Parallelamente, abbiamo progettato Sedimenta, una serie di mostre in cui vogliamo attivare un dialogo tra artisti e curatori sul tema ambientale, e che realizzeremo sia nello spazio fisico della nostra sede sia come mostra virtuale. Per questo progetto aspettiamo l’approvazione ufficiale del finanziamento e poi inizieremo a fare talent scounting per individuare gli artisti da coinvolgere.

DUOPASSPARTOUT_4Mi colpisce la vostra natura poliedrica, a Spazio PierA non c’è la predilezione per un solo linguaggio ma trovano posto varie anime. Potreste individuare un filo conduttore che unisce queste esperienze diverse?

Siamo un gruppo molto multidisciplinare che riunisce varie professionalità e che si appoggia all’Associazione Il Funambolo che da anni promuove il cinema e la scrittura. In Spazio PierA avviene una vera e propria contaminazione, unendo l’interesse per questi temi a un’attenzione per le pratiche artistiche contemporanee. Di fatto Spazio PierA è un laboratorio creativo.

La sperimentazione, la manualità, la reinvenzione, il riciclo sono aspetti centrali del nostro progetto. Vogliamo mettere l’accento sull’aspetto creativo: cosa si può fare su una tematica specifica? Come lo possiamo realizzare? Come avviene questa realizzazione? Cerchiamo di dare risposte a queste domande attivando sinergie con diverse figure professionali come artisti, curatori, docenti. 

In particolare ci focalizziamo sul tema ambientale, cercando di comunicare questioni ecologiche e sociali urgenti anche attraverso la dimensione artistica. Potremmo dire che alla base delle azioni di PierA si trova un paradigma univoco, Ambiente/Natura – Arte – Società – Materia, che però può essere declinato in molteplici linguaggi e pratiche. 

L’altro grande aspetto che ci caratterizza è il focus sui giovani. Vogliamo che PierA diventi uno spazio dedicato agli artisti emergenti che difficilmente possono esporre in altri spazi. Una parte importante del nostro lavoro è proprio quella di talent scouting per individuare giovani artisti da presentare al nostro pubblico e iniziare insieme nuove percorsi di riflessione e di sperimentazione artistica.

  

Spazio PierA
Via Lavisotto 9 Trento
pierartelab@gmail.co
347 3537792

Orari variabili a seconda degli eventi e apertura su appuntamento.

spaziopiera.wordpress.com

 

Photo by Valentina Casalini

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