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March 2, 2021

In volo sopra Merano con l’illustratrice Sarah Cheveau + Edizioni Corraini

Claudia Gelati

Mantova, 18/02 ore 17:30 —
Il parcheggio inaspettato nelle strisce blu di via Fernelli. Piazza D’arco e la facoltà di Architettura. Proseguo sempre dritto, sorpasso l’ex Chiesa della Vittoria tutta mattoni, la via sembra farsi più stretta e mi piace sempre sbirciare oltre i cancelli dei palazzi signorili con i loro cortili interni. Piazza Canossa sulla sinistra segna anche l’inizio di Via Verdi. La mia destinazione è il civico 7/a di Via Ippolito Nievo, la seconda viuzza lunga lunga sulla sinistra. La mia destinazione finale è la Galleria Corraini. È qui che ho appuntamento con Sarah Cheveau, artista, illustratrice e scrittrice belga. 

E perché Mantova per parlare di Alto Adige? Dal 2015 Corraini Edizioni, la casa editrice  nata a fianco della galleria d’arte omonima e che vanta – tra le tante interessanti collaborazioni – anche lo storico sodalizio con il genio di Bruno Munari,  pubblica una collana di libri per bambini nata in occasione dell’evento “Primavera a Merano”, che ha come scopo la valorizzazione del ricco patrimonio naturale e culturale del territorio e alla (ri)scoperta della città in un modo nuovo e coinvolgente. Il progetto, poi, nasce in collaborazione con ÓPLA (Oasi Per Libri Artistici) l’archivio del libro d’artista per bambini della Biblioteca Civica di Merano. Nel dettaglio si tratta di librini quadrati rilegati a punto metallico, illustrati di volta in volta da artisti internazionali diversi, tra cui i tedeschi Katrin Stangl e Michael Heinze (2016), l’illustratore e designer americano Steven Guarnaccia (2017), e lo scorso anno l’Italiano Andrea Antinori formatosi tra Urbino e Barcellona. Detta così sembrerebbe proprio una di quelle barzellette (“Allora c’erano un Italiano etc. etc. …), ma al contrario voglio dire che l’internazionalità e il multilinguismo (le storie sono pubblicate in italiano/inglese e italiano/tedesco) sono capisaldi di questa collana. Quest’anno è il turno, appunto, di Sarah Cheveau che in appena due giorni si è fatta Bruxelles–Merano–Mantova–Venezia e rientro a Bruxelles. Tre libri illustrati pubblicati, formazione all’École de Recherche Graphique, una fanzine collettiva e indipendente “Cuistax” per bambini stampata con tecnica risograph, Sarah arriva puntuale al nostro incontro negli spazi belli di Corraini ed quasi quasi sembra uscita anche lei da un libro illustrato. Al disopra della mascherina chirurgica sbucano occhi neri e curiosi, i capelli raccolti e un’invidiabile frangetta corta, indossa una camicia rossa che sbuca dal girocollo e dai polsini di un cardigan arancione, in un abbinamento che sembra uscito proprio da una scatola di matite colorate. Nella stanchezza  della sera e del viaggio, il suo inglese si mescola al francese ma riusciamo comunque a capirci. 

bookshop 672pxSarah, come nasce la tua passione per l’arte, il disegno e l’illustrazione? 
Ho sempre amato disegnare, costruire e creare cose con le mani sin da quando ero bambina. Attorno ai quindici anni ho iniziato a frequentare la scuola d’arte, dove si insegnava grafica, design e architettura; poi ho deciso di specializzarmi in illustrazione, video e tecniche di stampa all’Erg (École de Recherche Graphique) di Bruxelles. 

Domanda tra le più inflazionate: come definiresti il tuo stile? 
Ehm… ehm… non seguo nessuna moda, ma al contrario è stato proprio lo stile stesso a trovarmi. È qualcosa che mi viene naturale. 

Attualmente sei impegnata nella realizzazione del settimo titolo di questa collana di librini per Corraini Edizioni, tutta dedicata alla (ri)scoperta della città di Merano. Quali sono stati i tuoi sentimenti nel prendere parte ad un progetto come questo, che è anche così multilingue? 
Sono davvero molto felice di partecipare a questo progetto, anche appunto per il discorso delle lingue e del bilinguismo a cui sono già abituata: a Bruxelles parliamo sia francese che fiammingo e trovo che sia molto bello. Merano mi è piaciuta moltissimo e ora sono così stanca perchè credo di aver camminato per quasi 40 km tra ieri e oggi (ride) per vedere tutto quello che mi serviva per terminare il mio libro. Normalmente, avrei dovuto visitare la città e i dintorni all’inizio del progetto a Gennaio, ma a causa del Covid questo non è stato possibile. Ho ricevuto diversi input sia dalle persone di Corraini che da alcuni meranesi e poi ho cercato informazioni e visto molto della città e della regione per mio conto su internet. Sapevo che era tutto vero, ma avere finalmente l’opportunità di vedere dal vivo in questi due giorni frenetici quello che per tanto tempo avevo visto solo attraverso lo schermo del mio Mac, è stato davvero emozionante.

Web

Nel primo libro della collana (“Eleonora e l’aquila”, Harriet Russel, 2015), la piccola protagonista Eleonora scappa da un città rumorosa e inquinata verso Merano insieme a un’aquila amica. Anche nel tuo libro, torna protagonista un volatile e, anzi, il lettore si troverà ad osservare Merano dall’alto, proprio attraverso lo sguardo e l’esperienza di un Rondone, uno degli uccelli più diffusi in città e dalla silhouette più facile da distinguere alzando gli occhi al cielo. 
Ti mostro qualcosa dal mio PC! Si, il mio progetto è proprio sul R-O-N-D-O-N-E (la scrivo così perché Sarah scandisce bene la parola in italiano e aggiunge “‘Le martinet’ in French and i don’t remember the german word…ah something lik…no…” ) e qui puoi vedere le foto i miei primi collage di carta. Non li ho trasportati su un file perché volevo avere la possibilità di fare piccole modifiche, ma siamo vicini al risultato finale. Ecco, qui la storia è scritta in francese, ma poi sarà pubblicato in Italiano/Inglese e in Italiano/Tedesco. La storia è appunto quella di un rondone che arriva a Merano nella stagione calda, vola sopra i punti e le viuzze e, sballottato dal vento, raccoglie souvenir vegetali per creare il suo nido. Ed ecco qui! Qui ci saranno pagine sulle caratteristiche del rondone. Ad esempio, questi uccelli possono mangiare e dormire in volo e quindi non si fermano mai. Durante l’inverno vivono in Africa e nei mesi più caldi nelle città d’Europa. Come racconto nella storia, sono soliti costruire il loro nido sui tetti con tutto ciò che raccolgono durante il loro volo; ma a causa dei moderni isolamenti termici non è sempre così facile e proprio per questo il Comune di Merano vorrebbe installare nidi artificiali per questi uccelli. È molto facile riconoscere questi uccelli in città, sia per la loro somiglianza con le rondini che per il loro verso e anche perché sembra quasi che nuotino nel cielo e poi bla bla bla… altre informazioni ancora. 
Mi piacciono molto questi uccelli e proprio per questo ho fatto molta ricerca su di loro. Quando a Merano ho chiesto qualche informazione più dettagliata ad uno dei contatti fornitomi che si occupa i biodiversità urbana, è rimasto incredulo e ha esclamato: “Wow, conosci questi rondoni meglio di me!” (ride). 

Oltre all’utilizzo dei collage di carta, ho letto che userai il colore per identificare le diverse zone di biodiversità della città. 
Si, esatto questa è stata una delle prime idee che mi sono venute in mente quando ho letto il pdf sulla biodiversità urbana a Merano inviatomi per mail. 
Mi piacerebbe mostrare nella mappa della città le aree dove si lasciano crescere le piante per avere più insetti, o dove si installano ripari e nidi artificiali per gli uccellini o ancora dove i tetti delle case si fanno più verdi di vegetazione, identificando ogni zona di tutela della biodiversità con un colore diverso. Dall’altro lato, attraverso l’uso del colore vorrei giocare e mostrare anche come i rondoni vedono la città durante il loro volo veloce: piccole macchie e geometriche di colore. 

20210128_110409Quali sono state le tue prime impressioni della città e della regione? 
Bellissimo. È davvero avvero tutto meraviglio (ride): il mix di montagne, palme, castelli, la città, il bel tempo e quel ‘austrian feeling’. Davvero bello. 
Questa visita a Merano mi ha aiutato molto perché, anche se il libro è già quasi finito, vorrei aggiungere qualche dettaglio caratteristico della città, come ad esempio le forme diversi dei tetti dei palazzi o i tanti ponti che attraverso il fiume. 
Mercoledì quando sono arrivata agli uffici del comune per gli incontri che avevo in programma, tutti erano molto agitati per la comparsa di alcuni casi di varianti del Covid-19 ed è stato molto strano perché era quasi tutto chiuso, vietato mangiare per strada o fermarsi da qualche parte: mi sono sentita quasi come il mio rondone perennemente in volo. Però è stato cool e il meteo era davvero bellissimo. In certo senso le restrizioni dovute al Covid-19 hanno reso più facile il mio lavoro di osservazione e raccolta di informazioni perché non sarai riuscita a rimanere ferma ma avrei voluto visitare e vedere tutto quello che offre la città e i dintorni. Per me è davvero difficile fermarmi e sedermi. 

Mi collego al tuo ultimo aneddoto: nell’ultimo anno la nostra quotidianità è cambiata radicalmente da un giorno all’altro a causa della pandemia da Covid-19.Da illustratrice e creativa, come hai vissuto questa cosa e come è cambiata la tua routine lavorativa? 
Devo dire che ora mi sento davvero molto molto fortunata poiché per due mesi non era proprio possibile uscire dal Belgio, se non per lavoro. Venire in Italia per me è stato fantastico, e tra i miei contatti sono l’unica che è riuscita a fare qualcosa di almeno lontanamente simile a una mini vacanza. 
Come artista sono abituata a lavorare da casa o da sola e posso dirti che a livello lavorativo non è cambiato molto per me; prima del Covid ho lavoro molto e senza sosta e quindi un po’ di riposo mi serviva davvero. 
Nel primo lockdown sono stata a casa, in estate sono riuscita a passare qualche tempo nella campagna francese, mentre a Settembre io e miei colleghi abbiamo deciso di tornare a lavorare dallo studio semplicemente perché avevamo bisogno di tornare a vivere il nostro spazio. Dunque, la mia vita di tutti i giorni è stata abbastanza normale, anche se niente sembra normale in questo periodo. La cosa sicuramente più difficile per me è stata fermarsi o non avere la libertà di muoversi: quando lavoro ad un progetto sono così coinvolta che non riesco a stare ferma, sono sempre in giro per vedere cose. 

Fuori è l’imbrunire e i portici sono accesi. Saluto Sarah e non vedo l’ora che sia Aprile per trovare le avventure meranesi del rondone di Sarah Cheveau in bella mostra tra i titoli di Corraini Edizioni.

 

crediti fotografici
(1) Sarah Cheveau, Corraini 
(2) Galleria Corraini, Claudia Gelati,
(3) Copertine 2015-20, Corraini
(4) Preview libro Sarah Chaveau, Corraini

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