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February 25, 2021

Home Studio #08: Laura Toller

Alessio Posar
Home Studio è una serie di interviste e ritratti narrativi di artisti altoatesini attivi in diversi campi, invitati a riflettere sugli effetti del lockdown e del post-lockdown sul loro lavoro, sulle routine e sul processo creativo. Come sono cambiate le abitudini? Dove stiamo andando? Come ce la stiamo passando?

Qui a Home Studio abbiamo parlato tantissimo di cinema, perché è un ambiente che sta crescendo e in cui molti giovani creativi si muovono per cercare la propria strada e creare qualcosa. Ma non c’è solo quello: ci sono talenti diversi, artisti e creativi di altri ambiti che devono essere esplorati. E Home Studio è questo, è una finestra sull’arte e sulla creatività in Alto Adige.

Quindi oggi è il turno di Laura Toller. Classe 1989, Laura è pittrice – ha esposto i suoi quadri in numerose mostre in regione – ma, soprattutto, tatuatrice. Dopo gli anni di gavetta per specializzarsi in moltissimi stili (dal fotorealismo al watercolor, passando per il lettering ma non solo), nel 2015 ha aperto Endless Tattoo, il suo studio.

Di cui ha da pochissimo inaugurato la nuova sede.

Come si svolgeva una tua giornata tipo prima della pandemia? 

La mia giornata tipo prima della pandemia era piuttosto semplice. Cominciavo controllando i messaggi di lavoro appena alzata, e controllando di aver ultimato tutti i disegni, mentre facevo colazione. Poi partivo per il lavoro, la solita routine nel preparare la postazione, le carte del consenso informato, e l’attesa del cliente. Normalmente a pranzo tornavo a casa, per poi ritornare al lavoro, la solita routine e poi nuovamente a casa la sera. 

Hai un piccolo rituale o un’abitudine a cui non rinunceresti mai? 

La mia abitudine, a cui non credevo avrei mai rinunciato, era tornare a casa per l’ora di pranzo per staccare quel paio d’ore dall’ambiente lavorativo. Attualmente, per evitare troppi spostamenti, ho deciso di fermarmi in studio fino a sera, rinunciando alle mie ore di relax.

Qual è la cosa che ti rende più felice del tuo lavoro? 

La parte del mio lavoro che mi rende più felice è vedere la felicità delle persone a lavoro ultimato.

Ciò mi fa capire che sono riuscita a eseguire ciò che volevano, ed è sempre bello sapere di aver contribuito alla felicità altrui.

Come è cambiata la tua vita durante il 2020?

La mia vita è cambiata molto per quanto riguarda il rapporto con le persone, sono più distaccata, non credo di riuscire più a trasmettere sicurezza, tranquillità e fiducia a causa del distacco.

E dal punto di vista lavorativo?

Anche dal punto di vista lavorativo, ho dovuto mantenere un metodo di lavoro piuttosto freddo, che purtroppo allontana molte persone. Ma, ahimè, sono diventata più ansiosa di prima e al momento non vedo altra soluzione.

Descrivi la tua routine quotidiana durante il 2020. 

La mia routine quotidiana nel 2020 a livello lavorativo non è cambiata molto. A livello personale, invece, un pochino è cambiata.

Non ho mai avuto grandi impegni personali, ma almeno una volta a settimana uscivo a cena con il moroso, o facevo una breve uscita con le amiche, e devo dire che questo è un aspetto che mi manca davvero tanto.

Quali sono stati i momenti migliori dell’anno appena passato? 

Sono stati quelli passati in ferie con la mia migliore amica, e con il moroso, e poi il momento in cui ho finalmente firmato i documenti per l’affitto del mio nuovo studio.

E i peggiori? 

I momenti peggiori, purtroppo, sono state le perdite che abbiamo avuto in famiglia, in particolare mia zia Gabriella, alla quale ero molto affezionata.

Che cosa hai imparato? 

Ho imparato che molte cose che facciamo o vogliamo sono davvero inutili, rispetto a molte altre importanti che diamo per scontate.

Che cosa scegli di portarti nel futuro? 

Spero di aver compreso, e di portare avanti con me, che bisogna sempre vivere la giornata al meglio, che se si può dare una mano o essere disponibili per qualcosa bisogna farlo subito e non aspettare domani.

Credo di aver imparato che cercare di pensare al futuro ed essere previdenti aiuti ad affrontare ciò che potrà avvenire. 

Quali sono i tuoi nuovi progetti? 

Il mio nuovo progetto è, appunto, il mio nuovo studio, che spero possa darmi una stabilità per poter un giorno creare la mia famiglia.

Che consiglio vuoi dare agli altri creativi? 

Consiglio a tutti gli altri creativi di non rinunciare a ciò che hanno o stanno progettando per il loro lavoro.

Vale la pena provarci, sempre, e imparare dagli errori. Sembra scontato, ma aiuta veramente a imparare e rafforzarsi, sia a livello lavorativo che personale.

 

Home Studio è un progetto di Alessio Posar, realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Cultura Italiana e ospitato in esclusiva da franzmagazine.

Foto Laura Toller

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