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February 22, 2021

La Foresta: come vivere bene qui oggi insieme

Allegra Baggio Corradi

La Foresta ha una domanda precisa: cosa serve per vivere bene in un luogo, in un tempo e in una comunità? I foresti sono convinti che l’economia non sia qualcosa che capita, ma qualcosa che ognuno di noi pratica per vivere bene. Scopriamo cosa fanno i sodali foresti per continuare a creare connessioni a catena tra bene comune e usi civici attraverso l’empatia, l’apertura e la partecipazione.

Vivere bene

La Foresta è attiva fisicamente e concettualmente in uno spazio di 150m2 all’interno di un edificio della stazione ferroviaria di Rovereto e pianifica di aprire al pubblico in primavera 2021, attuali circostanze permettendo. Simbolicamente posizionata in un non-luogo di transito, la comunità de La Foresta si dedica all’educazione ambientale, all’alfabetizzazione informatica, al riciclo, all’animazione culturale, al design sociale, all’open source, all’arte e alla ricerca. Un’accademia di comunità per la coltivazione del bene comune su suolo comune e all’intersezione di traiettorie e comportamenti umani in costante flusso di interdipendenza etica ed energetica.

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Perché il complesso ecosistema di queste vite in divenire possa garantire ad ognuna di vivere bene e a tutti di vivere meglio, è importante che beni comuni e usi civici siano adeguati alle esigenze e ai negozi dei foresti presenti, prossimi e futuri. A questo scopo, la Foresta collabora con figure dalle esperienze e competenze trasversali, dai burattinai alle sarte, dagli upcyclers alle educatrici museali, dai falegnami alle social designers. 

Il nome ‘La Foresta’ contiene già tutto questo in nuce: un sistema tanto biodiverso quanto in armonia come quello di una vera e propria foresta; una rete di persone non originarie del luogo che contribuiscono tanto quanto gli autoctoni alla comunità locale, ovvero i foresti, ma soprattutto le foreste; e un laboratorio per lo sviluppo di economie altre e la trasmissione di conoscenza al di fuori dei contesti accademici e istituzionali, la versione lagarina di Sherwood.

In un luogo 

Il luogo per i foresti è un suolo, ovvero una superficie che dà dei frutti se è coltivata con cura da e per una comunità. Il progetto che più risponde all’esigenza dei foresti di lavorare la terra prima di tutto per capirla, è comun’Orto, un progetto-partner de La Foresta nonché uno dei due orti comunitari di Rovereto dove è possibile coltivare ortaggi da condividere con altri ortolani, costruire hotel per insetti, imparare a fare il bokashi o semplicemente leggere un libro immersi nel verde. L’iniziativa coinvolge soprattutto le scuole e i richiedenti asilo ai quali vengono offerti corsi di agroecologia. 

comun'Orto

In un tempo

Il tempo per i foresti è un arco. Il progetto che più risponde all’esigenza dei foresti di sondare le diverse temporalità con cui individui che abitano sullo stesso suolo, ma vivono fasi diverse della vita, possono condividere un tratto del percorso è Esplorazioni, un laboratorio di dieci incontri dedicati agli intrecci virtuosi tra salute mentale e cultura. Dalla pittura alla sound art, dalla meditazione alla performance di danza, Esplorazioni tesse reti locali affinché la salute mentale venga di fatto riconosciuta come un bene comune tramite stimoli espressivi e sensoriali che avvicinino persone con interessi anche molto diversi tra di loro ad una questione condivisa. 

Esplorazioni2

In una comunità

La comunità per i foresti è un nugolo di bollicine. Il progetto che più risponde all’esigenza dell’accademia lagarina di esplorare connessioni virtuose a livello locale è Comunità Frizzante, un’iniziativa di invenzione, produzione e distribuzione di bibite gassate. Esperti e non si recano alla scoperta del territorio per raccogliere frutti, fiori, bacche ed erbe, coinvolgendo agricoltori sapienti e curiosi e sperimentando con loro nuove bevande. Attraverso momenti partecipativi aperti ai foresti tutti, si sperimentano nuovi sapori e si trovano nomi ed etichette per le nuove frizzanti creazioni. I ricavi delle vendite sono poi reinvestiti a sostegno di nuove frizzanti attività.

comunit… frizzante 3

Vivere bene qui oggi insieme

La Foresta è un millepiedi. I suoi piedi stanno nel sociale, nel mondo accademico, nel culturale, nella permacultura, nell’ambiente, nella sostenibilità e oltre. Tra pratica e teoria, l’accademia di comunità verifica l’esattezza e l’appropriatezza dell’astratto agendo tramite attività concrete. In questo modo, tutti i foresti imparano dove sia la (loro) comunità, come costruirla, come farla funzionare e come poter contribuire al suo miglioramento. 

I meccanismi di negoziazione interpersonale sono particolarmente incoraggiati quando si oppongono alla gestione individualizzata del bene comune che è ormai divenuta la prassi. Piuttosto che foraggiare progetti molto simili tra di loro ma mai in dialogo, La Foresta crea connessioni unendo i puntini proprio come nei giochi per i bambini. Questo perché rendere bene comune le risorse e gli usi civici tramite il serio gioco del fare facilita l’appropriazione del meccanismo stesso che chiamiamo economia ovvero l’insieme delle norme di una casa. Gli orti, le bibite e i laboratori non sono il fine dei foresti, ma il mezzo con il quale creare opportunità di attivazione collettiva tramite la sperimentazione, la riflessione e la valutazione delle moltissime risposte possibili alla domanda “Cosa serve per vivere bene in un luogo, in un tempo e in una comunità?”

 

Photo credits @ La Foresta

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