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February 19, 2021

Ladinia n. 44: lingua, cultura, territorio

Allegra Baggio Corradi

Era il 1976 quando l’allora direttore dell’Istitut Ladin Micurá de Rü, Lois Craffonara, diede vita a Ladinia, la prima rivista scientifica dedicata interamente agli studi sulla ladinità, tra lingua, cultura e territorio. 

Giunta alla quarantaquattresima edizione, l’ultimo numero di Ladinia comprende sette saggi scientifici redatti in italiano e tedesco, i quali, oltre a temi linguistici, approfondiscono questioni archeologiche, politologiche, lessicografiche e linguistiche in riferimento al territorio e alla cultura ladini.

Umberto Tecchiati, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, investiga le origini dell’insediamento preistorico di “Sotciastel” in Val Badia. Dall’analisi radiocarbonica di un campione di larice ipotizza il XVII secolo a.C. come data di fondazione del sito, valutandone l’accuratezza e le incongruità rispetto ad altre posizioni sull’argomento.

I politologi Günther Pallaver e Christian Traweger dell’Università di Innsbruck analizzano le opinioni della popolazione ladina rispetto allo stato e allo statuto dell’Euregio Tirol-Südtirol-Trentino. I risultati evidenziano che al momento l’Euregio è meno apprezzata presso il gruppo ladino rispetto ai gruppi linguistici tedesco e italiano. In compenso, viene registrato il desiderio dei ladini di una maggiore collaborazione fra le tre province dell’Euregio, anche in previsione di una potenziale istituzione di un comune organo politico.

Marco Forni, lessicografo dell’Istitut Micurá de Rü, e Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca di Firenze, approfondiscono l’origine della lessicografia del ladino dolomitico avvenuta nel tardo XVIII secolo. I due studiosi sottolineano il ruolo importante della tecnologia moderna utilizzata nell’elaborazione due recenti vocabolari editi dall’Istitut Ladin Micurá de Rü tra il 2013 e il 2016, la quale ha portato all’edizione online dei due vocabolari e alla creazione dell’apposita “App Ladin”, che dà la possibilità di consultare i dizionari direttamente da dispositivi cellulari.

Ruth Videsott, collaboratrice della Libera Università di Bolzano, analizza le discrepanze fra il ladino normativo della Val Badia e le varietà parlate all’interno della stessa valle, basandosi su un corpus di 105 esercizi di traduzione distribuiti in Val Badia e confrontandoli con i materiali disponibili in rete relativi al ladino scritto. 

Ilaria Fiorentini, ricercatrice dell’Università di Bologna, analizza il segnale discorsivo “diciamo” e i suoi corrispettivi ladini “dijon” (fassano e gardenese) e “dijun” (badiotto). Emerge che nonostante la derivazione sia diversa, in entrambi i sistemi linguistici i segnali hanno le stesse funzionalità.

Paolo Roseano, ricercatore dell’Università di Barcellona, fa il primo tentativo di classificazione ritmica del ladino dolomitico badiotto, confrontando i campioni linguistici raccolti in Val Badia con quelli dello spagnolo europeo, dell’inglese britannico e del toscano. Roseano arriva alla conclusione che, da un punto di vista ritmico, il badiotto si avvicina alle lingue germaniche come l’inglese, il tedesco e il neerlandese. 

Wolfgang Eichenhofer, professore a Berlino, si dedica alle etimologie pubblicate nel vocabolario sursilvan-tedesco di Alexi Decurtins nel 2012, revisionandone più di un centinaio.

Completano la rivista tre recensioni: Maria Chiara Visintin su Macor, Celso/Pocar: “La lotta con il tempo e con la parola” (Carteggio 1967-1981), Luciana Palla su Pescosta – “Dalla Val Badia alla Val Gardena a Milwaukee. Storia di una famiglia badiota emigrata in America. Il diario di Vinzenz e Angela Pescosta d’La Ioja” (Istitut Micurá de Rü), e Ruth Videsott su Forni – “Gramatica ladin gherdëina” (Istitut Ladin Micurá de Rü).

 

Ladinia XLIV 
Istitut Micurá de Rü 
www.micura.it
€ 25 euro 

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