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February 11, 2021

Home Studio 06: Tobias Gruber

Alessio Posar
Home Studio è una serie di interviste e ritratti narrativi di artisti altoatesini attivi in diversi campi, invitati a riflettere sugli effetti del lockdown e del post-lockdown sul loro lavoro, sulle routine e sul processo creativo. Come sono cambiate le abitudini? Dove stiamo andando? Come ce la stiamo passando

Eccoci qui, abbiamo superato la metà della serie di Home Studio. Per la sesta puntata, ci spostiamo dall’altro lato: abbiamo avuto registi e attori, oggi invece c’è Tobias Gruber – probabilmente il più giovane produttore di tutto l’Alto Adige. È comproprietario e direttore generale di TGM Media Group. Per le produzioni cinetelevisive che sviluppano, si occupa il film possa effettivamente essere fatto: cerca finanziamenti, cast e maestranze e si preoccupa che tutto sia ben organizzato, in modo che tutti possano arrivare sul set senza preoccupazioni.

Come si svolgeva una tua giornata tipo prima della pandemia? 

Tra prima e durante la pandemia, le mie giornate lavorative si sono assomigliate. Fare il produttore è un lavoro che si svolge prevalentemente in ufficio: il rapporto è circa dell’80% in ufficio e il 20% sul campo. Una buona parte di quel 20% consiste nel conoscere molte persone, molto diverse tra loro, e andare a bere qualcosa insieme. Ecco, questa è una cosa che ho sempre fatto volentieri e che spero di poter ricominciare presto a fare. Fondamentalmente, ogni giorno è diverso: la mia sveglia suona quasi sempre alle 6.30 e il lavoro comincia, per regola, alle 7.30 in ufficio – l’orario di fine è sempre diverso. Quando non stiamo girando qualcosa ma prepariamo e pianifichiamo progetti, allora sono a casa verso le 20.00. 

Hai un piccolo rituale o un’abitudine a cui non rinunceresti mai? 

4-5 caffè al giorno. E quindi i miei colleghi si riferiscono a me come a “un uomo senza cultura”. Ahah.

Qual è la cosa che ti rende più felice del tuo lavoro? 

Mi piace farmi coinvolgere da mondi e modi di pensare diversi. Ciò che mi ha sempre affascinato dei film è che si creano dal nulla dei mondi in cui tutto è possibile – in cui si può sognare.

Perché?

Penso che sogni e fantasia siano ciò che ci rende esseri umani. Se non avessimo sogni, significa che ci mancherebbe un qualche grande scopo, no?

Come è cambiata la tua vita durante il 2020? E dal punto di vista lavorativo? 

Per la TGM il 2020 è stato una sorta di fase di ricerca. Dato che la possibilità di girare – e quindi di pianificare grandi progetti – era molto dubbia, ci siamo ampliati in altri settori. Per esempio, abbiamo dato vita al nostro settore pubblicitario “Lime” e creato prodotti digitali, come la piattaforma www.suedtirol-shop.com per promuovere e supportare i negozianti del territorio. Quindi siamo più preparati e diversificati, che è una cosa buona per il futuro. Inoltre, nel frattempo sono riemersi alcuni progetti interessanti per il 2021, e siamo pronti ad affrontarli con gioia.

Descrivi la tua routine quotidiana durante il 2020. 

Abbiamo sempre potuto lavorare in ufficio, e quindi la mia routine non è cambiata tantissimo. Come ho detto prima, nel 2020 la nostra azienda si è concentrata meno sui film e più su altri settori. Un progetto che avremo dovuto girare ad aprile 2020 – una serie teen comedy – è purtroppo saltato, ma ci sono tutte le possibilità di riprenderlo a giugno 2021. 

Quali sono stati i momenti migliori dell’anno appena passato? 

Durante il lungo lockdown primaverile non ho mangiato alcuna pizza per quasi tre mesi. La prima pizza, dopo, è stata meravigliosa.

E i peggiori? 

Il momento in cui è stato chiaro per tutti che i vecchi programmi, quando si è capito che il coronavirus e il lockdown sarebbero durati più del previsto, andavano buttati alle ortiche e che bisognava pensare velocemente a qualcosa di nuovo. In tutta quella confusione abbiamo fatto alcuni errori strategici, da cui grazie a dio abbiamo imparato.

Che cosa hai imparato? 

Ho imparato a mantenere una certa distanza dalle questioni di lavoro. Prima mi ci spaccavo la testa fino a notte fonda. Adesso – forse anche grazie al covid – riesco a staccare abbastanza bene e ho trovato la serenità interiore, perché non è vero che ogni giorno e ogni avvenimento è assolutamente decisivo. Al contrario, è tutto relativo.

Che cosa scegli di portarti nel futuro? 

Prima, per alcuni appuntamenti dovevo guidare a lungo. Grazie alle videocall che si sono affermate durante il covid possiamo risparmiare questo tempo. Il metodo della videocall per brevi discussioni è qualcosa che manterrò di sicuro. Discussioni più lunghe o incontri più importanti, però, preferisco ancora averli di persona.

Quali sono i tuoi nuovi progetti? 

In questo momento stiamo lavorando a un film horror, ma per adesso non posso dire di più. A parte questo, ci sono una serie teen comedy e un breve documentario. In più, abbiamo molto lavoro per la promozione di Südtirol Shop e ci sono alcuni progetti grossi ed entusiasmanti per il settore pubblicitario che mi rendono molto felice.

Che consiglio vuoi dare agli altri creativi? 

Faccio i miegliori auguri a tutti i colleghi dell’industria creativa. Nel 2021 ho visto molte idee interessanti su come rendere la creatività e l’arte accessibili anche in digitale, e per questo voglio fare i miei complimenti. Spero di vederne ancora di più in futuro e sono sicuro che si troveranno i modi per commercializzare anche i canali digitali.

A parte questo, voglio condividere la mia convinzione più profonda: bisogna andare alla ricerca di progetti forti che ci entusiasmino, e poi fare in modo di riuscire a realizzarli. Perché tutto il resto c’è già. Buon 2021!

 

Home Studioè un progetto di Alessio Posar, realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Cultura Italiana e ospitato in esclusiva da franzmagazine

Foto: Tobias Gruber

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