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February 4, 2021
Home Studio 05: Corinna Nicastro
Alessio Posar
Al quinto anno del liceo linguistico – d’altronde questa è la quinta puntata di Home Studio –, a diciotto anni compiuti da poco Corinna Nicastro si divide tra lo studio e la recitazione. Lavora come modella e attrice, passa dai set di progetti locali a quelli delle grandi produzioni: l’abbiamo vista anche ne La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi e in Curon, la serie Netflix che ha fatto discutere come non mai gli spettatori altoatesini.
Come si svolgeva una tua giornata tipo prima della pandemia?
Prima della pandemia, oltre a poter seguire quotidianamente le lezioni in classe, avevo la possibilità di vivere la mia passione appieno: guardare film in compagnia, fare provini e stare a contatto con persone che condividono il mio sogno mi manca tantissimo.
Hai un piccolo rituale o un’abitudine a cui non rinunceresti mai?
Assolutamente sì. Ma è un segreto che custodisco gelosamente.
Qual è la cosa che ti rende più felice del tuo lavoro?
È presto per definirlo un lavoro ma, come dice la grande Monica Vitti, il bello della recitazione è il prendere una storia completamente diversa dalla nostra e viverla appieno. Chi recita può amare, odiare, sognare, nascere e morire mille volte. Credo sia un’emozione che solo la recitazione è in grado di dare.
Come è cambiata la tua vita durante il 2020?
Il 2020 è stato un anno difficile che ha cambiato radicalmente la vita di ognuno di noi. L’impossibilità di viaggiare e confrontarmi con altre persone sicuramente è stata una delle cose di cui ho sentito maggiormente la mancanza. Adoro fare nuove esperienze e chiacchierare con le persone: credo ci sia sempre qualcosa di nuovo da aggiungere al proprio bagaglio. Un’altra cosa che mi manca molto, da grande amante di cinema e teatro, è poter vedere film e spettacoli in sala.
E dal punto di vista lavorativo?
Il mondo dello spettacolo è stato sicuramente colpito dalla pandemia più di altri. Nel mio piccolo ciò che è cambiato riguarda essenzialmente i provini e la vita sul set. I self tape fatti in casa hanno sostituito il provino con il casting director e sul set, naturalmente, le norme da rispettare sono aumentate.
Descrivi la tua routine quotidiana durante il 2020.
La maggior parte delle giornate le ho trascorse seguendo le lezioni da casa e studiando. Ho avuto molto tempo libero, che ho dedicato alla visione di film, alla lettura e alla pittura, un’altra mia grande passione.
Quali sono stati i momenti migliori dell’anno appena passato?
I momenti migliori sicuramente riguardano il tempo trascorso con la mia famiglia. Essere costretta a restare a casa mi ha dato la possibilità di condividere il mio piccolo mondo con le persone a cui tengo di più. Un’altra esperienza di questo 2020 che porto nel cuore è un cortometraggio che ho girato durante l’estate.
E i peggiori?
I momenti difficili sono stati molti; il dover vivere isolata dal mondo è stato bello da un punto di vista perché mi ha permesso di dedicarmi a me stessa, ma pesante da un altro: il contatto con le persone mi è mancato molto.
Che cosa hai imparato?
Sicuramente ho imparato ad attribuire il giusto valore a ciò che ho e a ciò che posso fare nelle situazioni di “normalità”: dall’abbraccio a una persona a me cara alla cena al ristorante. Cose che prima erano semplici, ovvie e spesso scontate ci sono state tolte da un giorno all’altro e questo ci ha permesso di comprendere quanto siano importanti. Sono certa che quando tutto questo farà parte del nostro passato saremo più consapevoli della fortuna e della libertà che abbiamo.
Che cosa scegli di portarti nel futuro?
Nel futuro voglio portare proprio questo, la consapevolezza di ciò che ho e di ciò che sono.
Quali sono i tuoi nuovi progetti?
Diverse cose bollono in pentola. Tra le diverse cose mi piacerebbe molto fare un’esperienza in teatro; ho tanta voglia di mettermi alla prova!
Che consiglio vuoi dare agli altri creativi?
Agli altri creativi vorrei dire di non arrendersi. Siamo in un momento storico molto complesso, ma non dobbiamo temere le situazioni difficili perché il meglio viene da lì.
Home Studio è un progetto di Alessio Posar, realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Cultura Italiana e ospitato in esclusiva da franzmagazine.
Foto Corinna Nicastro
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