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February 3, 2021

Introduzione a Tzimtzum

Allegra Baggio Corradi

Non sempre chi vive nello stesso qui esiste nello stesso ora. C’è chi abita in via Puccini 22 e non ha idea di chi sia Tosca e chi al civico 45 ha per animale domestico una rondine. C’è chi nel 2021 lascia Bolzano per andare a vivere in Papua Nuova Guinea e chi si trasferisce a Gries da Port Moresby. C’è chi è giunto in Alto Adige dalla Libia per rifugiarsi dalla persecuzione razziale degli anni Venti e chi da Bolzano ha fatto ritorno a New York nel 1923 per insegnare letteratura. C’è chi lavora in fabbrica e la città la vede con la luce solo alle tredici alla fine del turno e chi a quell’ora dorme sempre perché è medico di guardia notturno.

Può capitare anche che persone che non abitano lo stesso qui vivano lo stesso ora. Quando il luogo si ritrae per lasciare posto al tempo, si aprono nuove possibilità di vita, sganciate dalla contingenza del contesto e, quindi, particolarmente favorevoli all’esercizio del libero arbitrio. Pensiamo ai paladini della giustizia in esilio dal paese in cui si sono rivoltati contro le oppressioni di una dittatura militare. Pensiamo ai nipoti di famiglie sterminate nei campi di lavoro di inizio Novecento che rivivono gli stessi traumi dei loro predecessori anche dopo un secolo. Pensiamo alle famiglie dei detenuti che compartecipano alla stessa detenzione di chi è in carcere senza mai averci messo piede.

Tzimtzum, termine ebraico che significa ‘ritrazione’, descrive la stessa paradossale condizione di simultaneità temporale slegata dallo spazio al centro di questa nuova rubrica dedicata ai sincronismi impossibili. Attraverso una narrazione ad episodi, tenteremo di capire come sia possibile per due individui che non abitano nello stesso luogo vivere lo stesso presente. La cornice sarà quella della Bolzano degli anni Quaranta. I protagonisti saranno Giacobbe ben Tollim, mercante di pelletteria ebraico appassionato di cabala e arte fiamminga, e William Denison McCracken, cronista di viaggio americano con un’ammirazione per il Tirolo. La corrispondenza tra i due racconterà l’emblematica amicizia di due uomini separati dalla Storia dopo una violenta tempesta che travolge la città di Bolzano nel 1943, scardinando finestre, infissi, intere vie e vite, distanziando persone sino ad allora vissute nello stesso qui in ora lontani e diversi. Le lettere inviate da Giacomo e William racconteranno la loro nuova e forzata condizione di separazione, dando vita ad un intreccio impossibile tra destini che si annodano tramite la parola non incontrandosi mai nello spazio.

Benvenuti a Tzimtzum.

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