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February 2, 2021

Ori/glam: storie di moda (e di carta)

Stefania Santoni

Quando il tempo si ferma si genera sospensione. Ed è proprio da questo apparente stato di immobilità e noia (che potremmo chiamare inverno) che ha origine la fioritura (che è la primavera). Perché ogni germoglio ha bisogno di riposo e nutrimento prima di divenire fiore e di manifestarsi in tutta la sua bellezza. 

Oggi vi vorrei parlare di una singolare fioritura: Ori/glam. Prodotto dalla la Cooperativa Sociale Onlus CLAB di Bolzano, si tratta di un progetto artistico (per ora visibile sui profili Facebook e Instagram di CLAB) volto a raccontare la storia della moda. Ori/glam si immerge letteralmente nel passato per poi avvolgersi di contemporaneo. E lo fa attraverso lʼarte della narrazione: origami, ma più in generale materiali da riciclo (perché lʼecologia è uno dei valori fondanti di questo progetto) sono la forma attraverso cui le storie di abiti e di accessori trovano la loro espressione e riprendono vita. 

origlam 1Tutto ha avuto inizio circa un anno fa, durante i primi mesi di lockdown. Nato con dei capolavori dellʼarte (dalla Nike di Samotracia ai girasoli di Van Gogh passando per le geometrie di Mondrian) realizzati attraverso carta di recupero, questo singolare progetto di storytelling desiderava innanzitutto mantenere una vicinanza reale con i propri contatti in un momento in cui la chiusura rendeva pressoché impossibile la vicinanza fisica. Da qui la scelta di condividere attraverso dei post sui social le meraviglie dellʼarte, perché fare esperienza della bellezza e metterla a disposizione delle persone significa avere cura delle relazioni. Ogni creazione artistica è un vero e proprio atto di amore e dedizione. E la risposta a questa iniziativa ne è la prova: non solo è stata più che positiva, ma ha anche portato alla produzione di veri e propri quadretti che sono stati messi in vendita. origlam 2

Ma chi cʼè dietro questo progetto? Francesca Peruz, direttrice di CLAB e Massimo Eccli, esperto di moda e di arte. Dopo il riscontro ricevuto dai capolavori dellʼarte, Eccli si è dedicato ad Ori/glam. Creando una narrazione scandita da post numerati e legati da un filo conduttore, Eccli ha reinterpretato gli abiti che hanno fatto la storia della moda: ha omaggiato la loro bellezza ed ingegnosità attraverso pieghe, origami e molto altro. Tutto questo è stato possibile grazie ad uno studio analitico e comparato tra modello e materiale: ogni abbinamento è stato pensato secondo criteri di somiglianza e di omogeneità. La carta è in questo modo diventata il racconto di tessuti, pelli, stoffe ma anche di cultura e tradizione. Perché? Ogni ori/glam richiede non solo un lavoro visivo, ma anche storiografico: la scelta dei modelli rappresentati da Eccli è legata in maniera indissolubile al loro significato nellʼambito dellʼevoluzione della moda (perché la moda è sempre espressione del tempo cui appartiene e per questo è indelebile memoria di ciò siamo stati e che siamo tuttʼora). A smuovere lʼarte di queste creazioni (in costante produzione) è quindi un atteggiamento intimo e sentimentale, legato sia alle storie degli stilisti che alle forme che i curatori del progetto prediligono. 6

Ma cerchiamo di vedere più da vicino alcuni di questi meravigliosi ori/glam.

Iniziamo con unʼopera dʼarte, un cappello in finto pitone del più famoso milliner della moda, vale a dire lʼirlandese Philip Tracey: il suo ori/glam è stato realizzato con un materiale che richiama la tesa rettile, vale a dire una confezione di riso arborio. Il découpage omaggia, grazie ai suoi chicchi, il senso visivo.

Altro celebre tassello della moda che qui ritroviamo è Oroton, la maglia ad incastro di elementi metallici di Versace, unʼinvenzione degli anni ʼ80. A guardarla sembra una specie di catena di oro che ricorda certi concatenamenti con la carta: da qui lʼidea di ricreare lʼabito attraverso le pagine dellʼultimo numero di Vogue pressate su una grattugia, così da rendere al meglio lʼelemento metallico e al tempo stesso recuperare lo stile di Gianni Versace che precede il suo glamour dionisiaco. 8

Un puro origami è il top rosso di Junya Watabe, stilista originario di Fukushima che mescola la sapienza della matematica e della geometria alla maestria nei tagli e nelle pieghe dei tessuti: creato con tetraedri che omaggiano lʼarte giapponese degli origami, questo abito-scultura rosso è realizzato con una stoffa di neoprene in grado di mantenere il coefficiente volumetrico. È un abbinamento semplicissimo, ma è al tempo stesso la quintessenza dellʼeleganza contemporanea. origlam 3

E che dire dellʼori/glam dedicato a Rei Kawakubo, stilista giapponese da sempre impegnata nella ribellione agli stereotipi sul femminile? Ispirata ai vestiti di carta per bambole, nel 2012 Rei Kawakubo crea una collezione piatta, strutturata su due assi (quindi senza la terza dimensione) che ha visto la produzione di giacche rotonde, abiti a trapezio e gonne dritte. 

Anche lʼomaggio a Pier Paolo Piccioli è degno di nota: il meraviglioso abito indossato dalla modella Gemma Chan in occasione della notte degli Oscar è principesco e al tempo stesso molto piacevole da vestire. Qua e là vi sono cucite delle tasche (dove la modella teneva nascosti dei biscotti!) e, se sparpagliato, le trame del vestito diventano ovali enormi: è una forma astratta che si appoggia e si ingentilisce. Lʼori/glam è in questo caso composto di carta velina su un packaging di cibo per gatti. origlam 8

Un trionfo di colori è la reinterpretazione di un abito di Ágatha Ruiz de la Prada, rinarrato attraverso delle matite colorate che rievocano anche la particolare geometria rettangolare del modello, mentre di una raffinatezza incomparabile è la nota camicia «Bettina» (non a caso adorata da Audrey Hepburn) di Hubert Givenchy presentata in questo caso mediante una serie di pirottini di cioccolatini, la cui forma circolare impressa riesce a riprodurre le maniche danzanti della blusa.  origlam 6

Gli ori/glam di CLAB si fanno così portavoce della tradizione, di tutte quelle idee che hanno ispirato gli stilisti, ma non solo. Sono anche il racconto di donne: «la moda è le donne che hanno indossato la moda» precisa Massimo Eccli. La moda sono i personaggi che la hanno vestita. Ma la moda è anche CLAB che fa riemergere lʼelemento onirico, gli aspetti ludici e creativi di questo universo dal fascino incredibile dove ognuno è invitato a creare una propria matrice personale. origlam 10

Da questa esperienza di cultura, umanità ed ecologia forse nascerà un libro di storia della moda. 

Nel frattempo continuiamo ad aspettare con trepidazione i prossimi Ori/glam!

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