Culture + Arts > Visual Arts

December 9, 2020

Studio Image: un’officina per giovani artisti

Abram Tomasi

L’anno scorso sono stato alla Biennale di Venezia. Curata da Ralph Rugoff, Il tema era You may live in interesting times. A posteriori sembrerebbe un titolo quanto mai pertinente e, anzi, persino visionario. Viviamo in tempi fragili e nuovi, ma cosa può fare l’arte? Qual è il suo ruolo oggi? Nella mia testa grandi domande senza risposta, così me lo sono fatto raccontare (insieme a tanto altro) dalla Prof.ssa Eva Leitolf, 1/3 dell’equipe di Studio Image, uno dei 4 Studi della Facoltà di Arte e Design di unibz.

Chi o cos’è Studio Image? E chi sono le tre teste dietro al progetto?

Oltre a Spazio, Performance ed Exhibit, Studio Image è il quarto studio della Laurea in Arte alla Facoltà di Design e Arte di unibz. A Studio Image, in qualità di artista, insieme alla designer Giulia Cordin e al teorico dei media German A. Duarte, trasmetto una ricerca e un’applicazione estesa della fotografia e del video multimediale. Ricerchiamo cos’è l’immagine in diversi contesti e incoraggiamo gli studenti a sviluppare propri criteri di qualità utili per la loro pratica artistica.

Vi occupate di arte, cos’è nel presente e cosa significa fare arte nel 2020? Qual è il suo ruolo in questi tempi fragili?

L’arte contemporanea e la pratica artistica significano molto e si svolgono in molti contesti. Questa varietà di voci e di espressioni visive viene messa in atto nei quattro studi; così da discuterne criticamente e far sì che gli studenti si possano esprimersi artisticamente. In tempi insicuri, l’arte assume molti ruoli. Gli artisti spesso si considerano cittadini impegnati che, con il loro lavoro, contribuiscono al dibattito sociale attuale. Altri usano la loro produzione artistica per pensare in modo opposto: come potrebbe essere se? E sviluppano utopie. Soprattutto in tempi difficili, gli artisti sono importanti creatori di idee e partersparring per tutti noi. Meritano più che mai il riconoscimento e la promozione sociale.

Processed with VSCO with kp8 preset

Studio Image si occupa di sperimentazioni legate alla fotografia: come incontrate gli studenti unibz?

L’intenso contatto con e soprattutto tra gli studenti è la base per promuovere lo sviluppo di progetti individuali e autonomi. Studio Image offre un nuovo tema ogni semestre. Nel progetto Violent Images, per esempio, ci siamo occupati della rappresentazione della violenza nelle immagini. Gli studenti contribuiscono costantemente allo sviluppo dell’argomento del semestre attraverso le proprie ricerche e presentazioni. All’inizio questo processo viene spinto da piccoli compiti, per poi sfociare in un lavoro artistico più ampio, sviluppato autonomamente. Questo processo crea intensi rapporti di lavoro tra gli studenti, ma anche tra studenti e docenti, che spesso durano più del semestre del progetto.

Quando siete nati? Chi siete oggi e come siete cambiati negli anni?

La Laurea in Arte alla Facoltà di Design e Arte esiste dal 2016. Per me, in quanto docente, è emozionante sviluppare concetti contenuti per Studio Image in un campo così fresco. Non solo la creazione di immagini in sé, ma anche il processo creativo per loro realizzazione è per me il tema centrale dello Studio. Ogni semestre ci (re)iventiamo per rispondere adeguatamente alle nuove questioni sociali, emergenti di volta in volta.

Date spazio ai progetti degli studenti unibz programma Arte. Quanto importante è avere una vetrina dove mostrare i propri progetti? Ci sono stati casi di incontro con realtà lavorative? 

Le opere d’arte vivono della loro visibilità! Lo scambio di studenti con i protagonisti della scena artistica contemporanea pone le basi per delle possibili collaborazioni future. Invitiamo artisti, curatori o critici d’arte a confrontarsi con i lavori degli studenti e a dare loro un feedback costruttivo. Nella nostra ultima mostra, prima dell’inizio della pandemia, abbiamo invitato il curatore d’arte contemporanea della Pinacoteca Moderna di Monaco di Baviera, il Prof. Dr. Bernhart Schwenk insieme all’artista Miro Craemer. Si sono dedicati instancabilmente alle opere esposte e hanno discusso con gli studenti fino a tarda notte. Al momento stiamo progettando una grande mostra nell’ambito del Festival FotoWien per il prossimo anno. Presenteremo anche la nostra nuova rivista Art Major!

Ospitate anche conferenze e workshop, come quella con il fondatore di Artribune Marco Giacomelli, com’è andata? E quanto è importante per gli studenti confrontarsi con altri image workers?

Tutti gli Studi hanno interazioni animate con attori del mondo dell’arte locale e internazionale. A Studio Image, oltre alla serie Collateral, c’è anche la serie Image Workers, per cui invitiamo ospiti che si occupano di immagini in modo diverso. Può trattarsi di un artista di fama internazionale, ma anche di studenti che hanno sviluppato un programma radiofonico per esplorare forme di espressione che devono fare a meno dell’immagine. (L’assenza di immagine è essa stessa un’immagine?) Anche se abbiamo dovuto condurre l’evento online, lo scambio con Marco Giacomelli è stato estremamente importante per gli studenti. Per loro è sempre eccitante vedere i propri lavoro con gli occhi dei nostri ospiti che a loro volta sono felici di confrontarsi con le leve più giovani.

Perché si dovrebbe studiare Arte a Unibz?

La Laurea in Arte è un emozionante viaggio di scoperta! Gli studenti lavorano insieme a docenti rinomati e provenienti da tutto il mondo e lo fanno in un ambiente decisamente stimolante. In piccoli gruppi, gli studenti possono acquisire conoscenze e competenze da molte discipline e sperimentare forme di espressione diverse come performance, installazioni, fotografie e video. Quello che rende la nostra Facoltà così speciale è la stretta interazione tra la pratica artistica e la teoria, e tutto sempre in relazione alle attuali questioni sociali.

Mark Markin_Nona_2020_cMarkin_web

Visita Studio Image, con i lavori dei suoi giovani artisti, qui.

 

Foto:

Shared space, 2019, di Irene Sabine Rainer
Candy Oscuro: Apocalypse and Genesis, 2020, di Luca Piscopo
NONA, 2020, di Mark Markin 

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.