Trentoart: una Trento inedita disegnata su Instagram

Trentoart è una pagina Instagram che racconta la città di Trento attraverso degli sketches, raccontandola in modo inedito e mostrando dettagli di palazzi, vie e piazze spesso sconosciuti anche agli insider. Una sorta di guida turistica per immagini e accessibile a tutti. 

Chi c’è dietro? Chi è veramente Trentoart?

Il mio nome è Shahab. Sono nato a Teheran ma vivo a Trento dagli anni ’80, posso dire di essere stato  adottato dalla città. Mi occupo di Marketing in un’azienda tecnologica e nel tempo libero disegno. Disegnare avrebbe potuto diventare il mio mestiere ma ho sempre preferito tenerlo come spazio per la mia libertà creativa. Forse ho solo avuto paura di fallire, di non farcela e così ho cercato un lavoro, uno vero. Quello che creo lo pubblico subito sui social e ho riscontri immediati. Instagram è la vetrina del mio studio. Come tecnica, sfrutto le nuove tecnologie, come l’iPad o anche il telefono. L’acquerello è più nobile e romantico ma non è pratico e non offre la stessa libertà. E, diciamolo!, viviamo nel 2020. 

Quando hai iniziato a disegnare la città di Trento? E come mai proprio dei disegni della città?

Un paio di mesi fa, sistemando i miei sketches, ho scoperto di averne davvero tanti su Trento. Palazzi, vie, piazze. Tutto quello che mi sta intorno. Perciò ho deciso di aprire l’account Instagram Trentoart e raccoglierli tutti. Trento è il posto che io chiamo casa ed è il posto che amo. Non è la città spettacolare come può esserlo Firenze o Venezia. Trento è un paesone. Però io sono abituato a guardarla quotidianamente e la trovo graziosa, soprattutto nei suoi dettagli. Il mio è un tentativo di mostrare la città come la vedo io. Disegnarla, inoltre, mi aiuta a scoprirla sempre meglio, c’è sempre quel qualcosa che sei così abituato a vedere lì che non ci fai più nemmeno caso, che ti sfugge.

Ho visto che disegni anche tanto altro … quali sono i tuoi interessi?

Tutta la cultura POP; dalla musica alla moda, dallo sport alle automobili, ancora di più se sono d’epoca. E comunque tutti soggetti che in quel momento particolare in cui li vedo mi comunicano qualcosa, un’emozione. Penso di essere un illustratore proprio per questo, disegno soggetti che mi emozionano. 

E com’è la tua Trento? Quali sono i posti, le cose, le attività che ami e quello che invece detesti?

La mia Trento è quella che la gente frequenta tutti giorni, che calpesta senza tanti complimenti. Non ho un luogo preferito ma amo scoprire dettagli che magari si vedono tutti i giorni senza farci caso. Per esempio, un portone, o un angolo nascosto oppure una bottega. Trento è una piccola città montana, la sua gente è forse un po’ chiusa, ma è fatta così. Prendere o lasciare. È la regola per vivere qui ed è la regola che capisco, rispetto e accetto.

Come è nata la collaborazione con localmente.trento e la rubrica local sketches?

Come tutte le cose belle, è nata in modo del tutto naturale. Sono stato contattato direttamente da loro che, come me, raccontano il territorio in modo nuovo e innovativo. Con forme diverse, abbiamo lo stesso obbiettivo; raccontare Trento. 

I tuoi sketches sono stati usati anche dal Muse, come è successo? Qual’è stato il momento più emozionante del tuo percorso come illustratore?

Disegno da più di trent’anni, anzi da sempre, e i miei lavori sono stati pubblicati anche su testate giornalistiche importanti, come Il Manifesto, l’Airone ed altri, e ho ricevuto dei premi prestigiosi. La collaborazione con il Muse non è stato il mio più grande successo, ma mi ha fatto piacere contribuire alla promozione di un’istituzione così importante della mia città. Fare parte di qualcosa di così bello. 

Programmi per il futuro? Ti piacerebbe continuare a valorizzare Trento con i tuoi sketches?

Continuerò sempre a disegnare quello che mi sta intorno. La mia intenzione è poi di creare un libro che racconti la città attraverso i miei disegni. Magari creare una guida turistica alternativa, ancora mai fatta, della mia città.

Immagini: Trentoart