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October 3, 2020

re-OPEN a Merano: la città ha bisogno dell’arte e l’arte ha bisogno della città

Francesca Fattinger

Quante volte girando per la vostra città, qualsiasi essa sia, soprattutto in questo momento, vi siete rattristiti per la presenza di sempre più negozi sfitti, spazi vuoti in attesa di essere affittati. Io l’ho pensato tante volte, mi sembra sempre di vedere un sorriso sdentato, malconcio e zoppicante. Ogni spazio vuoto nasconde in realtà una grande potenzialità, molto spesso inutilizzabile innanzitutto per i costi esorbitanti, e a volte anche per qualche altra antipatica burocrazia, che li blocca per mesi o addirittura anni.
A Merano qualcuno ci ha pensato e ha fatto nascere una manifestazione dedicata alla rigenerazione urbana attraverso l’arte e la cultura: si chiama OPEN Cultura in vetrina, curata da Linda Jasmin Mayer e Sebastian Kulbaka. La seconda edizione, programmata per questo ottobre 2020, collocandosi dopo il periodo di chiusure e lockdown, ha assunto il titolo di re-OPEN

reOPEN_Vetrine e Artisti 2020_Isabella_Modanese

Dal 1 al 31 ottobre, per le vie dei quartieri di Merano, cinque, tra artisti e artiste, trasformeranno altrettanti negozi sfitti in atelier aperti. Il tema con cui si confronteranno in questa edizione è INSIDE / OUT.
È molto interessante, a tal proposito, leggere le parole dei curatori che si raccontano e raccontano il progetto, perché il binomio INSIDE / OUT t si arricchisce di molte implicazioni. Innanzitutto ci si pone una questione più ampia e generale: “c’è spazio per l’arte contemporanea nelle nostre città?”. L’arte, per i curatori, è intimamente legata alle nostre emozioni, e quindi a noi, perché sono loro che ci muovono e smuovono nelle nostre vite. Le emozioni hanno però una natura apparentemente intangibile che l’arte ci permette di trasformare in opere esperibili, toccabili, ascoltabili, osservabili, insomma in un “bene di cui disponiamo, ma che sta a noi, alla società e ai singoli, capire come gestire e sfruttare al meglio. Un negozio può essere impiegato per scopi commerciali “classici”, ospitando dei beni con un valore economico. Allo stesso modo, una galleria o uno studio d’artista ospitano opere d’arte che hanno un valore. È una questione di scelte.”
È proprio in quest’ottica che le opere incoraggeranno uno scambio tra artista e pubblico, per la creazione di nuove coordinate di uno spazio condiviso, creando un dialogo tra interno ed esterno del negozio in cui saranno realizzate ed esposte.

 reOPEN_Vetrine e Artisti 2020_Hannes_Egger

Infatti se la città ha bisogno dell’arte e degli artisti e delle artiste per rigenerarsi e ritrovarsi, viceversa anche l’arte ha bisogno di spazio, in termini di visibilità, per “uscire dalla propria periferia, dalla propria casa, per esporre il proprio lavoro e il proprio pensiero. Così facendo, con il contatto con il pubblico, l’arte riceve valore e ne dona alla società”.

 reOPEN_Vetrine e Artisti 2020_Thoma_Sterna

Gli artisti coinvolti hanno creato ognuno un’opera originale e site specific in altrettanti negozi collocati in cinque diverse zone di Merano: centro storico (corso Libertà, Galleria Laubenpassage), Maia Bassa (via Matteotti, 21), Maia Alta (via Dante, 23), Maria Assunta e piazza San Vigilio (piazza San Vigilio, 29). Gli spazi non sono stati scelti a caso, ma come occasioni, attraverso i nuovi scenari che l’arte sa immaginare, per riqualificare spazi al momento abbandonati, come l’ex ospedale nel rione Maria Assunta o le tante vetrine spoglie di piazza San Vigilio, e avvicinare alla fruizione di opere d’arte un pubblico non abituale, ma che abita o transita nei pressi dei negozi.

 reOPEN_Vetrine e Artisti 2020_Stefan_Fabi

Le opere realizzate ci invitano a riflettere mentre camminiamo verso i nostri doveri quotidiani, siamo spinti a guardare e non a vedere di sfuggita, a fermarci e a non correre via e a interrogarci e a farlo insieme. Lo fanno attraverso cinque modi e linguaggi artistici diversi, ma per molti aspetti tangenti. Isabella Modanese, attraverso la pittura e una profonda riflessione sul suo ruolo e quello dell’immagine nel mondo dell’arte contemporanea, crea immagini stranianti tra la realtà e il sogno; come Clara Agnelli che con differenti media proietta uno sguardo surreale su un giardino chiuso destabilizzando il nostro modo abituale di percepire il mondo vegetale. Stefan Fabi attraverso la sua installazione ci domanda del tempo regalato durante la pausa forzata del lockdown e ci invita a rifletterci insieme; così come fa Hannes Egger che invece ci chiama a discutere dei prodotti che abitualmente troviamo in un supermercato, quelli che compriamo e che vorremmo invece trovare al loro posto, e a portarli per esporli in vetrina: alla fine del progetto, il cibo e i prodotti verranno restituiti, distribuiti o consumati insieme. Infine con l’installazione “I pensieri sono gratis“ di Thomas Sterna il negozio si trasforma in un piccolo teatro dove sopra un’ingombrante installazione di rifiuti scorreranno parole luminose riguardanti i tormenti di questi periodo: dal coronavirus alla raccolta delle mele, dal nuovo sindaco ai bisogni individuali.

re-OPEN è organizzato da Maku – Galleria nomade Kunst Galerie e dall’agenzia educativa Ascolto Giovani, con il contributo dell’Assessorato alla cultura del Comune di Merano e dell’Ufficio giovani della Provincia Autonoma di Bolzano. Collaborano alcune agenzie immobiliari e proprietari privati.

Foto di © Maku

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