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September 3, 2020
Trento Film Festival: il tuo sentiero nel bosco
Abram Tomasi
Quando ero un bambino, mia madre mi raccontava tantissime storie e le vivevamo insieme. Per esempio; andavamo in montagna e ci perdevamo nei sentieri in cerca della casa di Biancaneve e dei sette nani. La trovavamo sempre, in ogni bosco c’era sempre una baita fatta di legno o di pietra, con le finestre spalancate per guardare all’interno e immaginare. La parte più emozionante era però sempre il cammino: tra i tronchi degli alberi, il muschio e i funghi ai loro piedi, a volte la neve e sempre l’azzurro con le sue nuvole sopra le nostre teste. Mentre i nostri scarponcini avanzavano, ci raccontavamo confidenze, storie, vere o immaginate. Questa è la prima immagine della montagna che conservo. Prima dello sci, prima delle gite con gli amici, prima delle serate passate nei sacchi a pelo in qualche baita. Vivere il Trento Film Festival è stato come tornare a quella dimensione. Tra realtà e finzione, tra tronchi e cielo.
Mi sono ritrovato con una cineteca virtuale di film, documentari, cortometraggi e animazioni. Tutti sul cinema di montagna. Come per i sentieri, ne ho scelti alcuni, tra questi c’è qualche pellicola che ho abbandonato e qualche altra che ho terminato e che ho desiderato non terminasse mai. Mi sono creato il mio percorso e la dimensione virtuale mi ha facilitato il cammino, permettendomi di perdermi. E parallelamente il cinema, quello con le poltrone rosse davanti a un grande schermo, non è andato perduto. Diffuso su tutto il Trentino, tantissime proiezioni hanno fatto arrivare lassù in cima su quella vetta inarrivabile per tutti noi. Adulti e bambini, uomini e donne, promuovendo l’idea che la montagna è di tutti, e nessuno è solo ma tutti siamo with the mountains.
Ma come in un bosco non ci sono solo alberi, così in un grande Festival di Cinema non ci sono solo proiezioni. Ma anche begli incontri, belle mostre e bella carta. E sono stati tantissimi. Come il discorso del meteorologo Luca Mercalli che ha discusso del futuro del nostro pianeta: “nella lotta al cambiamento climatico o vinciamo tutti o perdiamo tutti” o quello del presidente generale del CAI Vincenzo Torti che ha promosso una montagna che riguarda tutti noi, non solo l’alpinista o il turista: “la montanità è una dimensione a cui ci si deve riferire inglobando la cultura, le tradizioni, l’ambiente, le popolazioni e la persistente difficoltà a trovare punti di equilibrio tra una montagna che ha bisogno di attenzioni particolari e le aggressioni che sta subendo”. E se posso suggerirti un sentiero da seguire, una visita al prestigioso Palazzo Roccabruna di Trento non ti farà staccare gli occhi dagli stucchi, dall’eleganza delle sue stanze e dalle opere dell’artista Albino Rossi, che raccontano del bosco e della montagna nel loro significato più simbolico ed esistenziale (hai tempi fino al 19 settembre!). Infine, MontagnaLibri, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna. Il padiglione si trova in Piazza Fiera ed è un suggestivo viaggio tra le montagne di carta scritte da Petrarca, Erri De Luca, Dino Buzzati e tantissimi altri, perché narrare le montagne è pratica antichissima.
Non ti dirò quale film mi è piaciuto di più ne parlerò dei premi che sono stati assegnati, perché non mi è mai piaciuta la competizione, che sia sportiva o intellettuale. Ma ti dico di prenderti una mattina, un pomeriggio o una sera, con il tuo computer e di vedere la montagna così come la descrive qualcun altro e chissà, magari come me, ti perderai nei sentieri boscosi e ti troverai davanti la casa di Biancaneve e dei Sette Nani. Avvicinati alle finestre, guarda all’interno e immagina. E se vuoi rimanere in alto, con la testa al di là delle nuvole ancora un pò, dal 21 al 29 settembre il Trento Film Festival va in gita a Bolzano, qui gli eventi da non perdere.
Foto: Trento Film Festival
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