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August 10, 2020

Chi trova un libro, trova un tesoro. Lo Studio Bibliografico Benacense di Riva del Garda

Stefania Santoni

Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi 
nanos gigantium humeris insidentes
Giovanni di Salisbury, Metalogicon 

Cʼè un posto in via Disciplini a Riva del Garda dove aleggia un profumo dalle note antiche: è quello delle pagine dei libri dello Studio Bibliografico Benacense. Si tratta di luogo un poʼ magico, dove è bello perdersi ed incantarsi: perché è impossibile non meravigliarsi di fronte a questo tesoro di libri che ti catapulta in unʼaltra epoca e dimensione facendoti riscoprire la bellezza della carta e della stampa. 

La scorsa settimana ho avuto il piacere di intervistare Mario Giupponi, titolare di questo studio bibliografico e presidente dellʼAssociazione Librai Antiquari dʼItalia. 

z-gatto3Mario, quando nasce lo Studio Bibliografico Benacense?

Sono più di 30 anni che mi occupo di libri. La Libreria Benacense è stata fondata nel 1990 e ha avuto diverse sedi (in via Fiume e in Viale Dante) prima di arrivare a stabilirsi in maniera definitiva qui, in via Disciplini. La sede attuale è più che mai adatta alla mia attività: si tratta della parte antica una chiesa appartenente alla Congregazione dei Disciplini, un ordine che si occupava della cura e del soccorso dei malati. Non a caso lo spazio centrale della libreria era originariamente un ospedale. Potremmo dire che i miei libri antichi hanno conquistato una sede decisamente adeguata: questo spazio di memoria è identitario rispetto a ciò che custodisce ed ospita. 

Quanti e quali libri si trovano nello studio?

100.000 libri: ci sono voluti 30 anni di lavoro per catalogarli tutti. Sappiamo che la nascita del libro avviene nel 1450: qui non abbiamo manoscritti, ma solo libri la cui datazione parte quindi dalla seconda metà del Quattrocento. Possediamo edizioni interessanti per la loro tipologia di stampa (quindi da un punto di vista estetico-grafico), libri di storia, filosofia, letteratura, medicina, alchimia…e potrei andare avanti allʼinfinito: lʼuniverso in cui spaziano i contenuti dei nostri volumi è davvero ampio perché siamo generalisti. 

Ce ne sono alcuni particolarmente degni di nota?

Penso che i libri di viaggio siano fra quelli più curiosi ed interessanti. Mi riferisco ad esempio a “Il Gazzettiere Americano“: si tratta di un testo del 1700 che racconta tutte le scoperte dʼAmerica, un continente allora pressoché sconosciuto e in fase di sviluppo. Trovo che il Gazzettiere sia straordinario perché oltre a descrivere la storia dellʼAmerica dispone anche di tavole illustrate: questi disegni riportano non solo le mappe delle città emergenti (come quella di New York), ma anche gli schizzi di tutti quegli animali che non facevano parte della nostra fauna, come il tucano. Altri volumi che amo mostrare a chi si reca qui sono quelli dellʼEnciclopedia di Diderot e DʼAlabert o, ancora, i trattati di alchimia dove si racconta la ricerca della pietra filosofale o degli elisir di eterna giovinezza. Abbiamo anche dei libri di piccolissimi, di pochi centimetri (che destano sempre particolare interesse) fino ad arrivare ai discorsi del Concilio di Trento stampati dalla tipografia ebraica di Riva del tempo. Altro libro particolarmente curioso è quello di Viaud, “Strane avventure avvenute in un viaggio marittimo“, in cui viene descritto il naufragio di una nave dove sopravvivono moglie e marito: questi, per salvarsi, si mangiano lo schiavo. Questa scena di cannibalismo suscita sempre particolare sbigottimento nei clienti, soprattutto a ragazzi e ragazze delle scuole. 

Qual è il tuo cliente tipo?

Il libro è il dono per eccellenza. Chi entra nel mio studio bibliografico spesso lo fa per cercare un  regalo particolare e di pregio, perché sanno che qui lo troveranno. In generale i miei clienti sono in primis appassionati di libri antichi: amano leggere, sentire tra le mani la carta e annusarne il profumo. Alcuni di loro sono proprio degli affezionati e in maniera abituale si recano da me per acquistare dei volumi. Tra questi ci sono sicuramente molti collezionisti alla ricerca del libro mancante di una collana o addirittura di unʼintera collezione. Anche gli amanti della fotografia sanno che in questo studio possono reperire materiale ragguardevole: abbiamo diversi cataloghi di fotografia di fine ottocento che mostrano i nostri paesaggi in maniera molto diversa rispetto a come li vediamo adesso. Non mancano infine avventori ammaliati dalla singolarità di questo spazio.  

Come si comportano le persone che entrano in questo luogo magico?

Alcuni trascorrono qui molte ore, smarrendosi tra gli scaffali: affascinati e sedotti dai libri, perdono il senso della dimensione temporale. Altri rimangono sorpresi dalla quantità di volumi presenti e dalla catalogazione accurata. Altri ancora invece si interrogano sulla natura degli oggetti particolari sparsi qua e là sugli scaffali. Alcuni, invece, non capiscono in maniera immediata che si tratta di uno studio bibliografico e mi chiedono, con aria sconcertata, “che cosa si vende qui?”. Non tutti hanno familiarità con il mondo dei libri antichi!

tucanoUnʼultima cosa. Il lockdown ha influenzato negativamente il mercato dei libri antichi?

Tuttʼaltro. I mesi di lockdown hanno a mio avviso dato lʼopportunità agli amanti della lettura e ai collezionisti appassionati di prendersi il tempo necessario (e tanto desiderato) da dedicare ai propri interessi. Perché quelli appena passati sono stati mesi lenti, di cura ed ascolto del sé. Ho davvero incartato e spedito moltissimi libri: i clienti consultavano il nostro sito, quindi il catalogo online e poi facevano lʼordine. Ed è stato bellissimo entrare nelle loro case attraverso un oggetto così prezioso, come un libro. 

 

 Foto 1 Silvia Angiolini, Foto 2,3 Stefania Santoni

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