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July 28, 2020
Bolzanism Museum: il fascino della periferia di Bolzano, in un museo a cielo aperto
Abram Tomasi
Ho cercato la parola Periferia sul dizionario e ho trovato quanto segue: la parte estrema e più marginale, contrapposta al centro, di uno spazio fisico o di un territorio più o meno ampio. Se non ci fosse il centro, non esisterebbe la periferia insomma. Ma se ti chiedo cos’è la periferia, tu cosa mi rispondi? Nel mio immaginario è sinonimo di degrado, abbandono e non centralità (e non intendo solo spaziale). Eppure, non è così, non solo e non per forza. Negli ultimi anni (e già durante tutto il ‘900) molte città si sono espanse e le periferie sono diventate centrali, protagoniste, spazi dove succedono le cose, dove i creativi vanno a vivere perché gli appartamenti costano di meno. E così si innesta un circolo, perché questi quartieri si rivalutano e trasformandosi in innovazione e creatività, si parla quindi di gentrificazione. Ma sto straparlando. Ritornando alla periferia, c’è chi l’ha valorizzata e ha scelto di raccontarne la storia. Di palazzi, di persone, di Storia e storie.
Sto parlando di Bolzano.
A farlo è il Bolzanism Museum, che racconta la storia di Bolzano ovest, dei quartieri Don Bosco ed Europa Novacella. La promessa del museo ai suoi visitatori è questa: non guarderete più Bolzano Ovest con gli stessi occhi. E se non l’avete vista mai, non importa, la scoprirete. Il museo è il più piccolo e il più grande della città. Come può essere? Così: tutto ruota attorno a un infopoint in Via Dalmazia 30, nella piazzetta del Teatro Cristallo, per capirci. È una struttura di legno costruita dai ragazzi della facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano insieme al team di Bolzanism Museum. Una struttura essenziale e bella. Eppure, dicevo, il museo è anche il più grande della città e ora ti spiego perché. Si tratta di un museo a cielo aperto che letteralmente percorre tutta Bolzano ovest, in tutto il suo ‘900.
Percorrerai i quartieri, con le loro storie, insieme a dei speciali storytravelers. Formati dalla regista Flora Sarubbo – che si è anche occupata della scrittura del percorso – e dall’attore Lucas Da Tos, ti trasporteranno in un’esperienza in bilico tra una pièce teatrale e una visita guidata. Conoscerai le semirurali, i palazzi fascisti e quelli degli anni ’60, ma anche le vite degli abitanti, le scelte degli architetti e tutto quello che ha significato il Duce per/a Bolzano. Perché il Fascismo ha portato la modernità (anche) a Bolzano. Senza, sarebbe rimasta tutta come Via dei Portici. Molto caratteristica ma…
Non si tratta solo delle Bolzanism Walks. Infatti, quello del Bolzanism Museum è un progetto gigante che si divide in 3 componenti, tra cui anche i Bolzanism Talks e Labs, pensati per tutte le età e per stimolare la riflessione. Ecco su che cosa bisognerebbe riflettere, e quando verrai qui, farai: la forma della città, i suoi quartieri, l’architettura, il social housing (di cui il Bolzanism Museum è il primissimo museo-esempio in Italia), lo spazio pubblico, i concetti di identità e di comunità, partecipazione e abitazione.Infine, ecco tutte le info utili che cerchi:
Le visite guidate si svolgono tutti i venerdì alle 3 e alle 4 p.m. e il sabato con orario 9.30 e 10.30 a.m. e 3 e 4 p.m. Per poter partecipare, prenotati attraverso il sito www.bolzanism.com oppure vai all’infopoint nella piazzetta del Teatro Cristallo, quella struttura essenziale e bella, o chiama il numero 0039 3921344266. Il Bolzanism Museum è un progetto di Teatro Cristallo, Cooperativa 19 e Campomarzio e non vede l’ora di farti esplorare, conoscere e vivere la periferia bolzanina!
Foto Bolzanism Museum
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