Culture + Arts > Architecture

July 22, 2020

Il talento di Mr. Tubaro: architettura, musica, scrittura e un nuovo bar a Bolzano

Abram Tomasi

Roberto Tubaro è un uomo eclettico che vive dimensioni diverse: dalla musica all’architettura, dalla scrittura alla grafica, eppure non si riconosce in nessuna etichetta. Lunedì 27 luglio tutto questo si sintetizzerà in uno spazio, un locale per i bolzanini ma anche per gli outsider, un centro culturale e creativo dove organizzare mostre, eventi e tenere uno shop con oggetti ricercati ed esclusivi. Si chiamerà Waag Haus e sarà il posto nuovo che Bolzano aspettava.  

Sei musicista, organizzatore d’eventi, artista visuale, scrittore, architetto. Sei tantissime cose, e ne ami altrettante. Dimmi un po’ tutto quello che sei e che ti piace.

Mi piace fare tante cose. Faccio fatica a definire quello che faccio. Ma quando ci provo, scelgo tante categorie, in cui io stesso fatico comunque a incasellarmi. Ti faccio un esempio: io non sono un musicista né un grafico, ma semplicemente suono e faccio grafiche. Faccio cose che poi succedono, si realizzano. Non voglio essere una cosa sola e ho sempre pensato di farne ed esserne tante. Amo inventare, da bambino sognavo di progettare labirinti e da ragazzo ho studiato Ingegneria edile a Trento (per avere gli strumenti per farli al meglio) ma dopo aver lavorato come progettista, ho scelto di non rinunciare più a nessuna delle mie passioni e fonderle tutte nel mio lavoro. Mi sono tuffato nella creatività e ogni giorno combatto per farne il mio mestiere.

Puoi raccontarmi la tua collaborazione per Sudtirol Jazz Festival?

Sudtirol Jazz Festival è un festival di musica jazz, che significa tutto e niente. Io cerco di promuovere il lato più contemporaneo e innovativo. Ho iniziato nel 2011, per caso, anche se le cose non succedono mai per caso. Dopo l’università mi è arrivata l’occasione di fare il fattorino per il festival e da lì ho continuato, e mi sono addentrato sempre di più. Da 3 anni lavoro per la produzione del festival. Da 2 faccio anche la grafica e l’allestimento delle location. Quest’anno purtroppo non ci sarà, per ragioni più grandi di me e di te, ma faremo una rassegna di concerti da agosto fino all’ultimo weekend di novembre.

Puoi raccontarmi anche la tua rubrica per Franz?

Il mio progetto più bello e rappresentativo. Nato da fotomontaggi, nati quando ero giovanissimo. Amavo fare scherzi e creare fake news prima dell’avvento dei social. Per me significava (e ancora significa) immaginare e creare universi paralleli. Come potrebbero essere le cose se fossero andate in un altro modo? La mia rubrica – se così la vogliamo chiamare – è nata su Facebook, passata per franzmagazine – che mi ha aiutato ad avere costanza – e approdata in un libro. Di che si tratta? Bolzano caput mundi è una raccolta di rielaborazioni di punti di vista legati al territorio altoatesino. L’Alto Adige è molto referenziale e ha la convinzione di essere l’ombelico del mondo. L’ho portato all’ennesima potenza, un po’ per prendere in giro i nostri punti forti: speck, mele e usanze locali, e un po’ per rinnovare la sua identità.

23 Primo uomo sulla luna

 In tutto il tuo percorso, che fine ha fatto l’architetto?

Non rinnego niente. Ho studiato sia Ingegneria sia Architettura. La prima mi è utile a livello gestionale e organizzativo (per il Sudtirol Jazz Festival, per esempio). La seconda è fondamentale per la parte di grafica e di comunicazione, senza la mia formazione non saprei utilizzare certi software indispensabili. In più, se voglio un mobile nuovo, posso progettarmelo io, ed è quello che è successo con il bar che sta per aprire i battenti.

Parlando del bar: quando aprirà, come sarà, qual era l’idea iniziale e come hai trasformato il sogno in realtà … 

Due anni fa la Cassa di Risparmio ha venduto la Casa della Pesa (dove ora hanno sede3, ai piani superiori alcuni uffici di associazioni ed enti culturali), che ora vuole essere – diciamo diventare – un nuovo polo della cultura di Bolzano. Conoscendo il mio interesse per la cultura e la mia attività come organizzatore di eventi, mi hanno chiesto: ti sentiresti di gestire un locale? Da lì, insieme a Stefano e a Davide, abbiamo progettato il bar.  Con lo Studio Krej di Ala, dove ho lavorato all’inizio, abbiamo disegnato gli arredi e lo spazio. Il nostro obbiettivo è rappresentare lo spirito culturale della casa, sia valorizzando le associazioni sia l’edificio storico in sé, una delle case più antiche di Bolzano. E poi, riuscire a creare un locale con uno suo carattere e personalità, capace di distaccarsi da tutti gli altri presenti in città. Non un semplice bar, ma un vero punto di ritrovo e di riferimento per la scena culturale cittadina. Apriremo i battenti lunedì 27 luglio. All’inizio lavoreremo sull’immagine. Poi nasceranno uno shop, per esporre oggetti e qualsiasi tipo di cose che occupino uno spazio fisico, per dare visibilità ad artisti e artigiani locali. E da subito si potranno anche comprare biglietti per eventi e concerti. Un bar dinamico, insomma. Si potrà fare colazione dopo essere scesi dal materasso, pranzare prima di tornare al lavoro, e prendere un aperitivo con gli amici la sera.

waag esterno

 Ultimissima domanda: qual è la tua Bolzano? Le tue vie, i tuoi locali, i tuoi posti. E nella tua testa come potrebbe trasformarsi?

Sarò noioso, ho vissuto 20 anni in centro storico e questa è la mia Bolzano e lo sarà sempre. Le vie del centro e gli spazi nascosti dalle case, quelli raramente accessibili. Mi piacciono le attività, le strade, i cortili interni. Tutto questo mi ha sempre stimolato e continua ad affascinarmi. Per il futuro della mia città, spero solo si investa di più nella cultura.

Ci diamo appuntamento a lunedì 27 luglio alla Waag Haus, non ci sarà un opening ma un bellissimo locale da scoprire e da vivere.

Foto: Roberto Tubaro 

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