Josef > Drink + Dance

July 11, 2020

La Roulotte di Alessandra a Riva del Garda: storia di un sogno divenuto realtà

Stefania Santoni

Nulla dies sine linea: così scrive Plinio il Vecchio parlando del celebre pittore greco Apelle che non lasciava trascorrere alcun giorno senza aver tracciato una linea. Questo celebre motto si riferisce infatti alla necessità di esercizio quotidiano in tutto ciò che si fa, così da progredire e migliorare giorno dopo giorno. Ma non solo: è un invito al desiderio di ricerca e senso della propria esistenza. 

Parlando con Alessandra non ho potuto fare a meno di ripensare a queste parole, così antiche e al tempo stesso così vive nei suoi pensieri e progetti. 

Alessandra Modena è una giovane donna briosa, entusiasta della vita e amante della creatività. È unʼinguaribile sognatrice devota agli ideali di perfezione, bellezza e gratitudine. A guardarla bene sembra un girasole che costantemente ruota alla ricerca della luce. E questa luce lei la sa trasformare in qualche cosa di tangibile. Perché Alessandra non si limita al sogno o allʼideale: lei concretizza e condivide ciò che ricerca e trova. 

Da circa 4 anni ha avviato unʼattività tutta sua: la Roulotte di Viale Rovereto, a Riva del Garda. Diamole la parola e sentiamo che cosa ci racconta! 

IMG_4540Da dove nasce lʼidea della Roulotte, Alessandra?

Il mondo dellʼospitalità e della ristorazione fanno parte di me, da quando sono nata: la mia famiglia gestisce da moltissimi anni un albergo a Riva del Garda. Potrei dirti che sono cresciuta tra lʼandirivieni di persone provenienti da tutto il mondo curiose di scoprire le nostre meravigliose zone e i profumi della cucina del nostro albergo. Sin da adolescente ho lavorato in questo settore, ma sotto le ʽʽdipendenzeʼʼ di qualcuno; ad un certo punto, quasi presa da disperazione (lo posso dire?!) mi sono detta: bastaÈ tempo di pensare a qualcosa che sia esclusivamente mio, che racconti la mia identità e che mi rappresenti. Un giorno, mentre pensierosa stavo seduta al bar dellʼalbergo dei miei genitori, mi sono messa a guardare fuori dalla finestra; il mio sguardo era fisso sul giardino, che cʼera sempre stato, ma che mi sembrava di vedere per la prima volta. «E se quel verde si trasformasse in uno spazio di benessere, dove bere bene e spiluzzicare prelibatezze?». Subito ho iniziato a meditare e a fare ricerca online: volevo trovare un modo originale per dar vita a quella trasformazione che stava avvenendo dentro di me e – al tempo stesso – necessitava di trovare forma al di fuori di me. Pensa e ripensa…ed ecco la Roulotte. Non ti racconto lʼimpresa (ci potrei scrivere un poema epico) per farla arrivare fino a qui…ma in 30 giorni sono riuscita a far realizzare ciò che avrebbe per sempre cambiato la quintessenza del mio modo di fare ospitalità.  

Quali sono i valori di cui si fa promotrice la tua Roulotte? 

La scelta di una Roulotte non è stata casuale: la prima cosa che ho pensato dopo averla vista è stata «ti porterò in giro, cara bella. Ti farò viaggiare e scoprire gli angoli più remoti della terra». Perché per me una Roulotte è innanzitutto libertà: è tutto il contrario di ciò che è ancorato, statico, immobile. Ma non solo: è autonomia, perché si può spostare e quindi sperimentare altrove. Non deve necessariamente dipendere da qualcosa di specifico. Quindi direi che libertà e autonomia sono sicuramente due valori portanti della mia attività (e della mia identità). A questi due valori aggiungerei altri due punti: esperienza di benessere e relax. Cʼè una cosa che mi dicono tutti i clienti che passano di qui: «quando stiamo in questo giardino ci sembra di stare a casa. Si respira unʼaria leggera e, cosa che potrebbe sembrare assurda, ci si dimentica di essere in viale Rovereto, su di una strada». Pur trovandosi lungo un viale, sono riuscita a creare una piccola oasi: uno spazio verde, accogliente, tutto colorato. Uno spazio dove, quando il sole cala, si accendono delle lucine che danno un tocco di magia… e tutto si fa ancora più incantevole!

Che cosa trova chi sceglie di venire alla tua Roulotte? 

I miei clienti vivono unʼesperienza di streetfood: alla mia Roulotte ci si delizia il palato con il fritto! Trovano falafel (ci vogliono tre giorni di tempo per prepararli e renderli perfetti!), panelle e french fries che possono essere accompagnate da un calice di vino bianco (un Lugana meraviglioso e biologico) o rosso o birra trentina e altoatesina. Il mio cavallo di battaglia è il Gin. Pensa che solo di recente sono venuta a conoscenza di questa bevanda: fino a qualche anno fa non lo avevo mai sperimentato. Mi sono avvicinata al Gin grazie al magico potere delle storie: un giorno il mio fornitore me ne raccontò una. Rimasi così affascinata da quelle parole che decisi di acquistarne un paio di bottiglie: era Gin di altissima qualità, ma sconosciuto ai più (perché la mediocrità non fa parte della filosofia della mia Roulotte!). A partire da quel momento, ad ogni nuova bottiglia, scoprivo una storia diversa: cʼerano delle parole, in quelle etichette così raffinate e curiose, che mi chiamavano e  dicevano «assaggiami, provami!». Ed così è nato lʼamore per il Gin Tonic. A mia volta, ho cominciato a raccontare ai miei clienti le storie di ogni bottiglia. Ora ne detengo a decine e le persone che vengono qui adorano vivere questa esperienza di storytelling e al tempo stesso gustativa che solo un Gin Tonic fatto a perfezione può regalare!

Cosa cʼè di imperdibile e assolutamente da assaggiare? 

Le mie french fries! Non sono semplici patatine fritte: sono patate scelte, tagliate a mano, con estrema cura, una ad una e fritte due volte. Hanno un ingrediente magico, che non voglio svelarti e che le rende deliziose e inimitabili. Chi passerà di qui, lo scoprirà!

FFB95A37-B430-4DA4-8929-DE26B4C043D1Unʼultima cosa, Alessandra. Hai qualche sogno nel cassetto o progetto che desideri condividere con me e i lettori?

Una sola parola: ALBUMI. È il mio nuovo progetto, iniziato da qualche mese, dedicato alla pasticceria. Albumi perché sono la base delle meringhe. Albumi perché sono la base dei miei macarons: ganache al limone con cuore di liquirizia o ganache al cioccolato bianco aromatizzata al kassis o ancora ganache allʼalbicocca con farcitura allo zafferano. Nei mesi di lockdown mi sono cimentata in una nuova sfida. Ho dedicato tutte le mie energie e giornate alla ricerca della ricetta e forma perfetta dei macarons, ma non solo: mi sono concentrata nello studio del gusto inaspettato e ricercato, per creare un senso di armonia e di bellezza cromatica. E ora posso dire che lʼho trovato: sono approdata ad una prima tappa, non alla meta perché questo è solo lʼinizio di un più ampio progetto di pasticceria! La mia idea sarebbe quella di aprirne una allʼinterno dellʼalbergo della mia famiglia. Amo pensare in grande e dare forma a nuove idee. Come diceva Scarpa, «il mediocre non ci interessa, il bello lo conosciamo. Andiamo alla ricerca del sublime». 

 

Foto 1 ,3 Alessandra Modena, foto 2 Fabio Staropoli – fotofiore

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.