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July 3, 2020

Guida per otto passeggiate nel bosco #01: osservazioni preliminari per la diseducazione del cercatore di funghi

Anna Quinz
“unlearning categories” è la mostra curata da BAU attualmente in corso a Museion che presenta alcuni dei lavori di artisti altoatesini acquistati dall’Assessorato alla Cultura Tedesca della Provincia di Bolzano. Queste ed altre opere si trovano nel volume “Arbeiten - Lavori in corso”. Per muoverti in questa selva complessa di posizioni artistiche, visioni ed estetiche, JOSEF ti guida lungo 8 passeggiate metaforiche – tra bosco, spazi museali e carta stampata.

Aspirante esploratore e cercatore di funghi, benvenuto nel nostro bosco. Le escursioni che faremo insieme ti guideranno alla scoperta delle infinite e incredibili espressioni della natura (e dell’arte). Ma soprattutto ti accompagneranno in un percorso di diseducazione escursionistica: ci muoveremo più con la mente che con le gambe; eviteremo i sentieri battuti e troveremo anzi nuove vie e nuovi passaggi; non ci chiuderemo nelle solite categorie dell’andar per boschi ma cercheremo invece di tracciare il nostro personale cammino; non daremo nulla per scontato; andremo in cerca di posizioni sempre diverse, ambientali e artistiche che siano. E, diseducandoci – nel mezzo dei regni straordinari che incroceremo – ci ri-educheremo insieme a un modo altro di guardare, sentire e percepire il mondo selvatico che ci sta intorno. Sei pronto? Andiamo…

Non hanno bisogno, per sopravvivere, della mediazione di altri viventi, e non la desiderano. Esigono solo il mondo, la realtà nelle sue componenti più elementari: le pietre, l’acqua, l’aria, la luce. Vedono il mondo prima che venga abitato delle forme di vita superiori, osservano il reale nelle forme più ancestrali. O, piuttosto, scorgono della vita là dove nessun altro organismo vi riesce. Trasformano in vita tutto ciò che toccano, facendo della materia, dell’aria, della luce solare, ciò che per il resto dei viventi diventerà lo spazio da abitare, il mondo. Se è alle piante che si dovrebbe chiedere che cos’è il mondo, è perché sono loro a <<fare mondo>>[1].

mapa2Prima di incamminarci, un piccolo manuale d’istruzioni, ti tornerà utile. 

Innanzitutto non dimenticare mai che il bosco è un ecosistema complesso dove tutto è connesso e collegato. Anche quello che non puoi vedere a occhio nudo. Qui convivono in perfetta simbiosi un’infinità di creature vegetali, animali e non solo, che tra suolo, sottosuolo e spazi aerei hanno messo radici e trovato la loro casa. Si manifesteranno ai tuoi occhi sotto forme diverse e inaspettate, a volte pittoriche a volte scultoree, a volte fotografiche a volte grafiche. 

Ricorda anche che nelle reti e interconnessioni del bosco è possibile riconoscere un’infinità di dimensioni, situazioni e visioni, che – pur restando fisicamente qui – ti porteranno ad esplorare altri mondi e altre realtà. 
Più che un bosco reale, quello in cui ti trovi è un bosco dell’immaginazione. Puoi pensarlo come una mostra d’arte magari, da perlustrare in lungo e in largo muovendoti tra le opere come tra gli alberi e le radure; o come un libro persino, da sfogliare, pagina dopo pagina, foglia dopo foglia. Basta solo che tu sia dispost* a passeggiare insieme a noi, a cogliere le suggestioni che ti si presenteranno davanti agli occhi e sotto i piedi e a sentirti sempre liber* di uscire dal sentiero, se è questo che l’istinto ti suggerirà.

Gli strumenti 

Ti serve anche qualche strumento pratico, per perlustrare al meglio la nostra selva. Eccoli.

  1. Un paio di scarponi robusti: per muoverti agilmente su terreni complessi [come quelli del bosco, come quelli dell’arte]
  2. Una bussola funzionante: per orientarti nella natura [e dentro la mostra, e dentro il libro] senza rischiare di perderti, oppure per perderti, consapevolmente
  3. Un bastone di legno: per spostare delicatamente le foglie, i rami, i muschi e gli arbusti [e poter osservare cosa si nasconde sotto la superficie]
  4. Un cestino di vimini: per far circolare l’aria [e i pensieri] e lasciar cadere le spore [per fare spazio a nuove germinazioni]
  5. Un coltellino affilato: per ripulire i funghi [e le idee] prima di riporli e portarli via con te
  6. Un binocolo abbastanza potente: per mettere a fuoco le presenze più lontane [e forse anche quelle sovrannaturali?]

[Ti servirà, naturalmente, anche una copia del libro"Arbeiten -  Lavori in corso" e un biglietto per visitare la mostra "unlearning categories" a Museion]

PASSEGGIATA 01

La prima passeggiata che ti proponiamo non è una vera passeggiata. Diciamo che è una perlustrazione preliminare, per iniziare a mettere il tuo corpo a suo agio nell’ambiente selvatico e per prendere confidenza con gli elementi che ti circondano, che devi considerare come singole parti di un tutto perfettamente simbiotico. Si tratta quindi di un’osservazione perimetrale senza una meta precisa, che segue non tanto un sentiero definito ma piuttosto un moto circolare, da vivere con lo sguardo più che con i muscoli. Per ora, la bussola non ti servirà, saranno gli occhi a indicarti la direzione.

OSSERVAZIONImuseion6 copia

Il nostro invito a te che ora ti metti in cammino, è di varcare la soglia del nostro bosco (immaginario?), di scegliere un punto che ti aggrada, di fermarti lì e ruotare semplicemente su te stesso con gli occhi ben aperti. Ti chiediamo di cogliere non tanto i particolari (non ancora) ma l’insieme di tutte le componenti, delle stratificazioni e delle creature che, per questo breve tempo, saranno le tue compagne di avventura. 

Hai trovato il posto ideale per questa passeggiata immobile e circolare? Sei nel mezzo delle verticalità arboree, coi piedi ben piantati nel terreno? È mattina o pomeriggio? Il sole è verticale sopra la tua testa o filtra tra i rami nella penombra del quasi sera?
[Nicolò De Giorgis, 46°45’’N 11°41’17’’E, dalla serie Transitando]

scarponi  copiaPrima di tutto, prenditi un attimo per percepire bene la terra sotto i piedi. Anche se calzi i tuoi grossi scarponi, puoi sentire il morbido e il duro, il secco e l’umido. Quanti in fondo riesci ad andare nel terreno, almeno con il pensiero? È da secoli che queste superfici si stratificano, si bagnano, si asciugano, seguendo lenti e precisi processi geologici.  

Prova a sentire sotto le suole le densità diverse di queste materie. 
[Leander Schwazer, Sieben Wünsche am Meer, dalla serie Most Famous People of All Time]

Ora segui le linee verticali disegnate dagli alberi. Dal basso verso l’alto. Poi dall’alto verso il basso. Memorizza gli intrecci coreografici dei rami, aspetta la caduta di una pigna, segui il cammino nodoso che le radici fanno in superficie.

Soffermati sugli intarsi, le scanalature, gli schemi astratti e le strutture geometriche che il legno vivo disegna per te lungo gli alti tronchi. 
[Arnold Holzknecht, Linienbild Nr. 53]

Guarda bene anche i dettagli verdi che spuntano, senza schema apparente, sui rami: gli aghi puntuti e soprattutto le foglie frastagliate. 

Sono così perfette da sembrare dipinte dalla luce, su una tela. Scatta una fotografia e poi confrontala con la realtà. 
[Heidrun Widmoser, senza titolo]

 Scegli una corteccia e osserva attentamente le forme e i motivi che ordisce. 

Prova a immaginare che queste trame si trasformino in qualcosa d’altro. Cosa sarà?
[Claudia Barcheri, Carnevale I]

binocolo copiaPoi prendi il tuo binocolo, puntalo in alto e scova un uccello tra i rami. Seguilo con attenzione e goditi il concerto, se sta canticchiando. 

Aspetta finché spiega le ali e spicca il volo.
[Roland Senoner, Burning]

INTERMEZZO 

Il bosco, lo sai fin da quando eri bambin*, è abitato da un’infinità di creature straordinarie. Terrene ed extra-terrene, naturali e sovrannaturali. Fauni, ninfe, folletti, elfi, orchi e gnomi. Che siano reali oppure no, poco importa, se passerai un po’ di tempo nel bosco, siamo certi che ne incontrerai qualcuna anche tu…

La vedi anche tu quell’ombra che si muove laggiù? Che cos’è? O chi è? Forse è un elfo? È finzione o realtà?
[Peter Senoner, Foliastri (Y14N05)]

museion2 copiaPunta di nuovo gli occhi in basso e con il bastone smuovi un po’ gli arbusti e le felci per scoprire la meraviglia densa e porosa di muschi e licheni che si nascondono lì sotto. 

La natura un giorno per ciascuna delle sue creature, delle sue creazioni. Oggi c’è una mostra di licheni nel museo della foresta, il verde livido di alcuni, i frutti di altri… Eclissano gli alberi che ricoprono”.[9]

Analizza come fossi uno scienziato questi organismi misteriosi.
[Irene Hopfgartner, Rotkehlchen, dalla serie Arkadien I]

Non puoi vederlo, ma puoi immaginarlo: il sottosuolo. Un intricato reticolato di microrganismi, funghi, alghe, batteri, tutti impegnatissimi a compiere il prezioso lavoro di scomposizione dei resti della superficie, per permettere alle radici di riassorbirli. 

Immaginalo come un immenso tessuto intrecciato, multiforme, colorato, in cui ogni filo dipende dal successivo e dal precedente, e su cui ogni trama crea un’intensa relazione tra il sopra e il sotto, il fuori e il dentro.
[Barbara Gamper, Becoming Otherwise (hot pink triangles and holes or how to become woman?)]

museion3 copiaUltimi ma non ultimi, eccoci ai funghi. Che organismi stupefacenti. Né vegetali né animali, sono un vero e proprio regno a sé, tutto da scoprire. Non solo per individuare quelli velenosi e tenersene lontani o cogliere quelli commestibili per un risotto post-esplorazione. Ma soprattutto perché ci guideranno lungo sentieri inattesi, ispireranno pensieri che sconfineranno le linee del bosco, dell’arte e del pensiero e saranno al centro del nostro percorso di diseducazione selvatica. Tieni a portata di mano cesto e coltellino, torneremo a cercarli, trovarli e coglierli presto, nelle prossime passeggiate.  museion4 copia

“What do you do when your world starts to fall apart? I go for a walk, and if I’m really lucky, I find mushrooms. Mushrooms pull me backinto my senses, not just – like flowers – through their riotous colors and smells but because the pop up unexpectedly, reminding me of the good fortune of just happening to be there. Then I know that there are still pleasures amidst the terror of indeterminacy”[12]

 

Graphic design by Claudia Gelati


[1] Emanuele Coccia, La vita delle piante. Metafisica della mescolanza, il Mulino, Bologna, 2018 
[9] Henry David Thoreau, Diario, 31 dicembre 1851, in Ascoltare gli alberi, Garzanti, Milano, 2018
[12] Anna Lowenhaupt Tsing, The Mushroom at the End of the World, Princeton University Press, Priceton, 201

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