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April 17, 2020

Silvia Benedetti ci accompagna All’Aria Aperta per mostrarci la sua Trento

Abram Tomasi

In un tempo in cui tutto è virtuale, dai match su Tinder allo smart work, dai magazine online alle immagini per aggiornare il feed di Instagram, c’è chi ancora usa matite di colori pastello per disegnare su fogli di carta. Per creare qualcosa di fisico, che occuperà uno spazio, e che rimarrà lì, sempre. Cose bellissime. Lei si chiama Silvia Benedetti, è designer e illustratrice. Realizza immagini naïve, che richiamano l’infanzia, e usa una scala cromatica ridotta che ha lo stesso colore dei confetti… disegni semplici ed emozionanti. Tra le tantissime cose, ha disegnato l’etichetta del vino Il Roccolo di Monticelli, corti di animazione, orecchini a forma di sassolini, le vetrine della libreria due punti di Trento, una tazza. E un altro progetto bellissimo: si chiama All’Aria Aperta ed è il libro di cui ora abbiamo estremo bisogno.  

Usciamo insieme a Silvia, andiamo all’aria aperta…

 Qual’è la fiaba di Silvia? Quella che l’ha fatta diventare principessa? 

C’era una volta una bambina, abbastanza timida e vestita sempre con abiti a fiori. Passava le giornate a giocare nel prato di casa, tra margherite e alberi di fico. Oltre alla natura, a darle conforto, vi erano sempre i pastelli colorati riposti accuratamente in un astuccio di cotone color lavanda e i fogli consumati della stampante di papà. Amava disegnare così tanto che, un po’ cresciuta, si legò i lunghi capelli in una treccia, prese il suo zaino e iniziò a studiare Arte: prima nella sua città, poi finì in un’altra e poco dopo si ritrovò in un paese che non parlava nemmeno la sua lingua! Fu un percorso difficile, pieno di ostacoli, insicurezze e pensieri negativi ma, la passione per quel che faceva fu talmente forte da farle dimenticare tutto questo. Tanti anni dopo quella bambina è qui, di nuovo nella sua città, quella da cui un giorno tanto tempo fa era partita. E’ seduta in giardino, ascolta le foglie degli alberi muoversi e bisbigliare con il vento, e accenna un leggero sorriso, felice di aver seguito sempre e solo il suo cuore.

Per i tuoi disegni, usi sempre matite colorate su carta? Come porti l’analogico nella dimensione digitale? E in quale dimensione preferisci vivere? 

Le matite colorate sono sicuramente lo strumento che preferisco e prediligo. Molto spesso però, nel tempo libero o per le illustrazioni che me lo permettono, mi lascio trasportare dall’imprevedibile e inaspettata magia che l’inchiostro giapponese crea assieme a un po’ d’acqua e ad un semplice foglio di carta. Altre volte ancora invece, spesso per questioni di tempo e di velocità di realizzazione, lavoro direttamente in digitale. Sicuramente la dimensione analogica mi da più soddisfazione, mi è sempre piaciuto sporcarmi le mani e sperimentare con il colore. Amo la carta e amo passare il tempo a sceglierla con cura sfiorandola con la punta delle dita.

Qual è il tuo colore? Quella matita che ti si consuma sempre prima delle altre e quella tinta che almeno un po’ ti assomiglia, che è la tua …

Turchese, assolutamente. L’ho sempre sentito mio in qualche modo, mi accorgo spesso che lo cerco nei posti in cui mi trovo, quasi come fosse il mio unico punto di riferimento. Turchese è la mia casa.


E quali sono i tuoi soggetti preferiti? Quelli che anche quando ti annoi, torni a disegnare nell’angolo di un foglio?

Disegno alberi e montagne a tempo perso. Credo sia perchè li porto sempre nel cuore, alla fine sono la mia casa, il mio rifugio, la mia infanzia. La mia agenda degli impegni, la lista della spesa, le ricette dei dolci, ogni più piccolo foglio di carta possiede il suo piccolo timbro di passaggio, o di paesaggio.

Mockups DesignI tuoi lavori più belli? Quelli di cui sei innamorata e di cui ci innamoreremo anche noi?

Innamorata è una parola troppo grande e che si deve dire pochissime volte nella vita. Ma ci sono dei lavori che ho concluso e di cui vado  fiera, che rappresentano un grande passo nel mio percorso artistico che mai avrei pensato di poter raggiungere. Uno di questi è Figura, un libro che ho avuto il piacere di illustrare per Collettivo Codice Rosso: Immagini del femminile, una realtà trentina che si occupa dei diritti e dei valori delle donne. Un’altra grande soddisfazione è stata la vera e propria entrata nel mondo dell’editoria, illustrando le copertine della collana editoriale Le Opere di Saverio Strati edita da Rubbettino Editore nel 2019.

Raccontami del tuo ultimo progetto, All’Aria Aperta: quando è nato, da quale idea, di cosa parla. Tutto il bello.

All’Aria Aperta è il frutto di due intensi, bellissimi e gratificanti anni passati ad Urbino, dove ho frequentato il biennio specialistico in Illustrazione e Grafica delle Immagini. E’ nato esattamente un’anno fa, tra le colline marchigiane, mentre pensavo ad un modo per raccontare agli altri la mia città, quella in cui ero nata e che mi aveva in qualche modo resa la persona che sono. Ho preso un foglio di carta e ho iniziato a pensare a tutti quei luoghi, quegli spazi che abbiamo ma che a volte dimentichiamo, o al contrario, che vediamo tutti i giorni ma che proprio per questo ignoriamo. La lista era infinita e mi sono resa conto che io, per prima, conoscevo quegli spazi solo per nome e non per la loro vera essenza. Ecco che così ho deciso di dedicare e investire il mio tempo a questo: una guida illustrata della città di Trento. La mia città. 

All’Aria Aperta racconta Trento e il suo vicinato… cosa ami e cosa odi del Trentino? Ti sei mai sentita limitata a vivere tra le montagne? Come vedi la scena culturale? 

Amo i suoi colori, le sue montagne in tutte le stagioni, amo i tetti delle case più nascoste e le luci della città quando si avvicina la sera. Cosa odio non lo so ancora, a volte la mentalità chiusa delle persone. Non mi sono mai sentita limitata, anzi, al contrario mi ha sempre stimolato il fatto di vivere in una città piccola e immersa nella natura. Soprattutto perchè Trento è una città che sà dare molto, se sai cosa andare a prendere, certo. La scena culturale esiste e da quando sono tornata da Urbino ho notato moltissime nuove attività che mirano a diffondere mondi un po’ più di nicchia come quello dell’illustrazione, del teatro e della lettura. Ne vado molto fiera, proprio per questo per me il verbo restare è importante, è una sfida a volte ma altrettante volte è una grande soddisfazione.

Non potrebbe esserci in questo momento un titolo più azzeccato di quello del tuo ultimo libro: quali sono le cose belle che stai facendo in questi giorni a casa? E quali sogni di fare poi, All’Aria Aperta?

In questi giorni mi dedico alla cucina, mi rilassa moltissimo ed è una delle poche cose che mi fa sentire davvero a casa. La mattina amo cucinare torte e biscotti a volontà mentre il pomeriggio mi dedico alla cura del giardino e delle ancora piccole verdure che ho seminato. Dalla finestra di casa posso vedere le montagne, e quando tutto questo finirà, mi metterò un paio di scarponi e raggiungerò la prima vetta che mi verrà in mente.

DSC_0224 (1)Quali sono i tuoi prossimi progetti? Quei sogni e aspirazioni rimasti nel  cassetto semiaperto … 

Il mio sogno è quello di poter continuare a fare ciò che amo, in tutte le sue forme. I miei prossimi progetti avranno a che fare con la musica, con il suono. Voglio cercare di aprire più che posso la mia mente, per includere all’interno del mio processo creativo più arti possibili, credo che solo così si possa dare vita a qualcosa di veramente nuovo e unico al giorno d’oggi, ci voglio provare!

Cosa consiglieresti a qualcuno che vuole iniziare a disegnare?

Lasciarsi andare. Queste sono state le due parole magiche che mi hanno aiutata nei momenti più difficili. Disegnare per me significa lasciarsi andare. Se vuoi disegnare nella vita, fallo e basta. Se qualcuno ti dice che non sei abbastanza bravo, meglio così, significherà che stringerai i denti e ti migliorerai, troverai la tua strada, troverai quello stile di cui tutti parlano ma che poi, alla fine, non è altro che parte di te.

Quando torneremo sulle strade, ci aspetterà la mostra All’Aria Aperta di Silvia Benedetti a Impact Hub Trentino. Io l’ho già segnato nell’agenda nella sezione: cosa da fare poi. Ma nel frattempo puoi già andare a curiosare sulla sua pagina, silbenedetti.com, entrerai in un mondo bellissimo. 

 

Foto: Silvia Bendetti 

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