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April 6, 2020

Là fuori, dentro le narrazioni visive
di Giorgia Pallaoro

Abram Tomasi

È da una stanza che nascono idee, rivoluzioni e mondi. Soprattutto in questo momento così delicato, in cui non ci resta che sognare. E spesso i sogni iniziano da un foglio e da una matita. Mi trovo a Malta, circondato dal mare. Sono lontano dal mio Trentino, mi mancano le montagne, i laghi e la sua poesia. Ma guardo i disegni di Giorgia Pallaoro, illustratrice di Trento, e per un momento attraverso il mare, percorro la penisola e ritorno a casa perché le sue immagini raccontano di alberi, casette di legno, neve e tanto altro.

Voglio coccolarmi nelle sue narrazioni ancora un po’, così le scrivo e lei mi racconta la sua storia.

 Chi è Giorgia Pallaoro? Raccontati come se fossi a un primo appuntamento, davanti a un bicchiere di vino e a qualcuno che si innamorerà follemente di te.

Penso molto, amo la tranquillità, guardare le stelle da un luogo buio, così da poter vedere la Via Lattea, una cena nel bosco, le case abbandonate, raccogliere erbe e stare nell’orto, cucinare per la famiglia e per gli amici e la musica del pianoforte. Ma soprattutto adoro il mio lavoro, sono un’illustratrice e cerco di trasmettere le cose belle che mi stanno dentro e attorno su un foglio di carta.

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 Quando hai pensato per la prima volta che avresti disegnato nella vita? Sogni e paure?

 Me lo ricordo benissimo, avrò avuto 5 anni, ci stavamo per trasferire nella casa nuova e con i miei eravamo andati da una vetraia che stava progettando le vetrate di casa. Quando vidi i suoi disegni capii che era quello che avrei voluto fare nella vita, disegnare. Mio padre era un geometra quindi avevamo in casa la magica carta millimetrata, lui mi insegnò a fare le piante delle case. Il mio gioco preferito da piccola era progettare case, colorarle, creare un posto bello e accogliente per il punto di vista di una bambina. Finite le superiori avrei voluto iscrivermi ad Architettura ma la matematica non era proprio il mio forte, così scelsi la strada della Grafica e della Comunicazione.

 Hai mai pensato di fallire? Avevi un piano B? I tuoi amici e la tua famiglia ti hanno sempre supportata?

Per ora non mi è ancora successo di pensare al fallimento, ho pensato invece a modi di evolvere la mia attività, di inventare cose nuove, essere creativi vuol dire essere elastici e saper cambiare rotta. Il piano B era sicuramente trasferirmi all’estero e lavorare nell’ambito della ristorazione, una mia grande passione, al pari del disegno, è la cucina. Ogni anno sperimento una cucina diversa, quest’anno è la volta della Thailandese! Fortunatamente sono sempre stata circondata da persone che mi hanno supportata e che, volendomi bene, hanno compreso la scelta di voler vivere della mia passione. Prima di aprire la mia attività ho svolto lavori di vario genere, dalla segretaria alla commessa, ho trascorso un periodo anche in Islanda, dove con il mio ragazzo gestivamo un campeggio nel bel mezzo del nulla. Da quell’esperienza ho imparato molto, credo che sia stato uno dei più bei momenti della mia vita. 

 Raccontami il momento più felice, la soddisfazione più grande (a livello lavorativo, si intende) e anche il momento più buio (suvvia tutti ne abbiamo vissuti).

Ogni volta che comincio e concludo un nuovo progetto è sempre una grande soddisfazione, i momenti più belli li vivo quando riesco ad entrare così tanto in un disegno che mi ci sento quasi dentro, come se fossi parte di quei segni sulla carta e potessi osservare da dentro il foglio, quella dimensione che ho creato. Ammetto che quando ho deciso di seguire le mie inclinazioni a livello lavorativo ho avuto un momento molto buio. Ho impiegato circa un anno a decidere di puntare solamente su quello che sapevo fare e a mettere in campo tutte le mie forze per arrivare a quella vita che avevo tanto immaginato, che a volte mi sembrava così lontana ed impossibile. La crisi però ci porta sempre nuove risorse che possiamo utilizzare per realizzare i nostri desideri.

Qual è la tua giornata tipo? Hai una routine o ogni giorno è un viaggio diverso?

Solitamente mi sveglio verso le 7.30/8.00 faccio ginnastica e poi una bella colazione. Mi vesto e vado nello studio di casa che è la stanza vicina alla camera da letto.  Faccio la mia lista per la giornata e così comincio a lavorare ai progetti di quel momento, se è bel tempo poi esco a fare una passeggiata nel bosco o nel pomeriggio d’estate vado nell’orto. Ogni giornata è diversa perché ogni progetto mi fa imparare cose nuove. Il lavoro dell’illustratrice o della grafica è bello proprio per questo, si ha l’occasione di approfondire cose nuove ogni volta che si lavora ad un progetto.

 Come vedi il Trentino? Cosa ti piace e cosa invece non sopporti?

Il Trentino fino a qualche anno fa mi soffocava, non per niente sono stata spesso all’estero, a momenti alterni. Al rientro dei periodi all’estero mi sono resa veramente conto della bellezza della nostra regione. Le montagne fino a quel momento mi erano sempre sembrate una scenografia, come se qualcuno avesse messo uno sfondo al paesaggio. Quando sono rientrata, specialmente dall’Olanda e dall’Islanda, ho vissuto la montagna nella sua tridimensionalità, apprezzando tutti i chiaroscuri del bosco e i suoi profumi. Non sopporto quando la montagna non viene rispettata, quando viene deturpata, credo che dovremmo lasciare in pace i nostri paesaggi, non cercare di arrivare dove le nostre gambe non ce lo permettono.

 macchina_innamoratiQuali sono i tuoi lavori più belli? Quelli che tutti dovrebbero conoscere?

Principalmente disegno montagne, immagini suggerite da quello che mi sta attorno, ma a volte mi guardo anche dentro e qualche anno fa ho cominciato a progettare delle macchine delle emozioni. Come la macchina della nostalgia “che trasforma le tue lacrime in gelati”, o la macchina dell’innamoramento che crea una fotosintesi all’interno della nostra anima, facendoci spuntare un giardino nello stomaco. Il progetto è nato perché volevo analizzare i meccanismi di un’emozione, di come la nostra anima reagisce in determinate circostanze, così l’ho visualizzata attraverso un meccanismo.

 Progetti per il futuro? O anche per il presente?

Sicuramente proseguire con quello che sto costruendo, mi piacerebbe poi dedicarmi un po’ a dei progetti personali, imparare a lavorare la ceramica con il tornio e approfondire la tecnica del colaggio. 

 3 consigli su come passare il tempo a casa in questo momento? 

  1.  Cucinare: la cucina è un atto creativo importante perché ci tiene in vita sia mentalmente che fisicamente, quindi coccolarsi con delle cose buone fa bene all’anima e al corpo; 
  2.  Fare un po’ di stretching: ginnastica o meditazione aiutano a rilassarsi in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo;
  3. Occuparsi di ciò che non si ha mai avuto il tempo di fare, come per esempio studiare qualcosa che ci interessa.

 Se passi da Via Rialto di Rovereto, c’è la Libreria Piccolo Blu  e ci sono bellissime vetrine disegnate da Giorgia Pallaoro. Io l’ho scoperta così e me ne sono subito innamorato.

 

Foto e illustrazioni: Giorgia Pallaoro 

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