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March 17, 2020

La Seggiolina Blu e il tempo dilatato

Francesca Fattinger

In questi giorni più che mai sembra necessario parlare di cose belle, realtà di cui andare fieri, che quando le senti, le leggi, le vedi o le vivi sei semplicemente contento che esistano. Ancora più bello se puoi raccontarle e dar loro una voce alternativa, sperando che raggiunga qualcuno e qualcuna in più. Non è un momento semplice per questo tipo di realtà, hanno davvero bisogno di tutti e tutte noi per rinascere ancora più belli e forti di prima!
Oggi vi parlo di un luogo a Trento, in via Manzoni 51, per piccini e non solo, un luogo pieno di luce, colori, parole e illustrazioni: la Seggiolina Blu, più di una libreria indipendente, una casa, per tutti coloro che la vogliono abitare, ricca di libri e giochi dedicati all’infanzia. Eh già, sono proprio una casa, uno spazio che ti abbraccia e ti accoglie e in cui si è invitati ad abbracciare e accogliere. Un pomeriggio ho avuto la fortuna di spendere alcune ore in compagnia di Soledad ed Elena, di farmi raccontare un po’ di più sulla libreria e di partecipare a una lettura ad alta voce per bambini. E vi dico una cosa, appena potremo di nuovo uscire di casa, provateci anche voi, fa davvero bene al cuore! E se la voglia è troppa e aspettare non si può, seguitela sulla pagina Facebook: anche attraverso il canale digitale ci regala delle dolcissime letture.

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Soledad, chiamata da tanti e tante Sole (sarà per la sua energia e il calore che sprigiona?), prima di aprire la libreria e intraprendere questa avventura, che non nasconde esser stata sempre semplice, ha dedicato dal 2004 una decina di anni al teatro ragazzi. La letteratura illustrata per l’infanzia ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel suo lavoro di attrice e drammaturga, nutrendo le parole del teatro con le immagini degli albi. Avendo una formazione artistica in storia dell’arte e restauro, voleva costruire immagini anche a teatro: le figure dei libri si trasformano così in vero e proprio nutrimento per lei e per le sue creazioni. Provenendo da una famiglia di bibliofili, professori e accademici, non appena la provincia di Trento nel 2012 ha lanciato un progetto di sostegno per l’imprenditoria femminile, Soledad ha deciso di buttarsi a capofitto in questa avventura, per creare uno spazio “contenitore delle esperienze passate”. Il rispetto che nutre nei confronti del pubblico bambino incontra la sua esperienza teatrale e si esprime anche nell’attenzione con cui la libreria è stata allestita.

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È un luogo in cui i bambini e le bambine devono poter attingere alla letteratura per l’infanzia di qualità, direttamente dal basso dei suoi scaffali. Le sedute sono state pensate innanzitutto per loro: onde morbide, naturali estensioni delle scaffalature, perfette per accomodarsi e leggere, ideali sostegni per raggiungere in autonomia un libro sistemato un po’ più in alto. Non si pensa solo all’adulto/a che compra, rendendo accessibile esclusivamente ai loro occhi e alle loro mani i libri di qualità. Sono i bambini e le bambine che devono vedere, curiosare, toccare, annusare, accarezzare, coccolare i libri, imparando ad averne rispetto. La Seggiolina Blu è un “luogo dello stare, dello stare bene insieme con e tra i libri”. Una frase ricorrente è proprio “Abbi cura”, perché se hai a cuore ciò che tocchi e conosci, lo tratterai con cura e amore. Un altro aspetto che mi ha fatto pensare alla magia del teatro è che quando si entra in libreria sembra che il tempo, cliiiiiiiiiick!, si blocchi e si dilati, si dilati tantissimo, perché la fretta non è una buona compagna dello stare, dell’ascoltare e dell’ascoltarsi e questo è un luogo deputato innanzitutto a questo. Alla consueta domanda del come avviene la scelta dei libri, Soledad mi mostra e mi legge alcuni libri. Come si distingue un albo di qualità in un immenso mare di libri stampati ogni anno? Non è detto che un buon libro sia quello con una forte morale e che vuole a tutti i costi insegnarci qualcosa, anzi il libro serve per creare relazione, non per sostituire la presenza degli adulti, ma per aiutarne il rapporto con i più piccoli.

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Abbiamo certamente bisogno di grandi temi, ma se dobbiamo parlare ai bambini e alle bambine di che cos’è la paura ci vuole un albo che ce la faccia provare: per capire la paura bisogna averla! A questo riguardo mi ha letto un albo bellissimo, esempio perfetto ma per niente scontato di lavoro simbiotico di autrice e illustratore: “Il lupo non verrà” di Myriam Ouyessad con illustrazioni Ronan Badel per LO editions. “Mamma, ma sei sicura che il lupo non verrà?” “Sicurissima.” “E come fai a esserne così sicura?” Così comincia il dialogo tra mamma e bimba leprottina che non ne vuole proprio sapere di addormentarsi e mentre la mamma fa quello che ogni mamma o papà farebbe, sistema i vestiti disordinati in camera, le rimbocca la coperta, intanto la ascolta e la rassicura. Le domande si susseguono e la mamma paziente risponde a tutto anche se l’immaginario della leprottina si riempie di obiezioni che prendono sempre vita nelle immagini della pagina accanto. E il finale è così sorprendente che… non posso proprio svelarvelo. Sappiate solo che immagini e parole sembrano ballare un perfetto ballo di coppia, nessuno vuole sopravanzare l’altro o l’altra, ma solo insieme creano una narrazione davvero divertente, che parla di e a tutti noi.

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Insomma, basta passare un po’ di “tempo dilatato” alla Seggiolina Blu, e sembra subito di riuscire ad aprire una finestrella in più sul magico e complesso mondo della letteratura per l’infanzia. Chiedo infine a Soledad che cos’ha portato di nuovo l’apertura della vicina Libreria due punti e dell’appena nato Spazio Virgolette e lei ne è infinitamente contenta. Dopo sei anni di deserto, via San Martino “ridata agli umani”, divenuta zona pedonale, si sta colorando di nuove sinergie, grazie a ciò che può nascere solo da vere affinità elettive come quelle di Soledad, Elena, Elisa e Federico.

Foto Elisa Vettori 

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