Culture + Arts > New Media

February 14, 2020

Trentosays: 1 progetto e 9 domande per essere “proud” della propria trentinità

Abram Tomasi

9 domande per scoprire quello che Trento dice e come lo fa. Ma soprattutto 9 domande per essere o diventare proud della propria trentinità. Ecco le 9 domande e le 9 risposte dei creatori di Trentosays, una nuova wave (partita da un profilo Instagram) per riprendere possesso delle tradizioni linguistiche del territorio e ritrovare la propria identità tutta trentina.  

SPOILER: a fine articolo, non vi imbarazzerà più parlare in dialetto con vostra nonna.

1.    Cos’è esattamente Trentosays? E chi ne fa parte? Raccontatemi la vostra storia…

Cos’è? Non lo so esattamente. Forse un’espressione della volontà di rendere il dialetto pane per tutti i denti, soprattutto dei giovani. Sdoganare i preconcetti nei confronti della “lingua dei nonni” e portarla nel quotidiano con leggerezza e simpatia. Ne fanno parte un po’ tutti, non certo solo chi l’ha creata, ma tutti coloro che ogni giorno ci scrivono dando consigli, critiche o anche semplicemente mandando una foto. Ne fanno parte coloro che hanno dato una mano quando ce n’era bisogno e ne fa sicuramente parte la persona che ci sostiene con un like o una ricondivisione. Trentosays è nata su una metro milanese nel momento in cui ho notato due ragazze che stavano ridendo guardando i post di Milanosays e mi sono detto “perché no? Facciamolo anche a Trento, è figo”.

 2.    Non mi imbarazzerà più parlare dialetto, perché considerato da vecchi o malgari o entrambe le cose. Trentosays racconta le tradizioni trentine in modo cool. Come si concilia innovazione e tradizione?

Non è il dialetto ad essere da vecchi o da malgari, siamo noi a considerarlo tale. Forse il merito più grande di Trentosays è stato quello di dimostrare che il dialetto è cool anche nel 2020 e può avere successo anche su un social come Instagram e ciò anche al suo accostamento con la lingua del presente e del futuro, l’inglese.

3.    Trentosays abita su Instagram. Perché non un’altra piattaforma di comunicazione? Dopo tutto conciliate immagini a parole… Perché Facebook non avrebbe funzionato allo stesso modo? (e con modo intendo raggiungere più di 5.000 seguaci in quasi 4 mesi, wow ragazzi!)

Instagram è stesa una scelta immediata, penso che i risultati parlino da soli: è stata la scelta giusta. È la piattaforma che riesce a connettere le persone nel modo più immediato e anche più intenso e soprattutto è un mondo composto da giovani, il nostro target. Facebook credo che abbia perso l’appeal che lo caratterizzava nel passato ed anche le altre pagine nate anni orsono su FB si sono spostate su Instagram. 

 4.    Trentosays è pensato e segue un concept preciso. Un’immagine alternata a un modo di dire in dialetto trentino. Come vi è venuta l’idea? Sarà sempre così? Prendete in mano la sfera di cristallo e svelatemi il futuro…

Prima di definire il feed c’è voluto tempo. Questo credo sia il più dinamico e anti-boredom possibile. Oltretutto, avendo dei luoghi così belli attorno sarebbe stato un peccato non pubblicarli, no?IMG_1034

 5.    Dove trovate quelle bellissime foto di Trento che riescono a renderci così proud di essere della zona?

Le foto provengono da pagine-contenitori di cartoline del Trentino (Visittrentino, Instatrentino, Visittrento) oppure sono foto che ci vengono mandate in direct dai followers della pagina o ancora sono foto in cui veniamo taggati.

6.    Trentosays è un dizionario sarcastico sul dialetto trentino. Scrivete modi di dire in dialetto e li traducete, rendendoli comprensibili anche agli ignoranti come me, scegliendo la lingua inglese. Perché non optare per l’italiano? Scelta linguistica per essere più cool o per essere capiti da tutti?

Più che una “traduzione” vedo ciò che facciamo come una “contestualizzazione”. La scelta dell’inglese è stata un po’ mainstream, ma se avessimo scelto l’italiano la pagina non avrebbe sortito il medesimo successo. È stata una scelta non apprezzata da tutti, ogni giorno riceviamo messaggi di persone che ci chiedono di tradurre i post anche in italiano ma Trentosays è nata così e proseguirà così (che poi un po’ d’esercizio con l’inglese non fa mai male).

 7.    Qual è il vostro target? Immagino tanti trentini che si rivedono in quello che comunicate, ma anche turisti. Dopo tutto date un’immagine bellissima e con una forte identità di Trento.

Il target ovviamente sono principalmente i trentini. Ciononostante, riceviamo messaggi di persone da fuori che ci scrivono dicendoci che ci seguono dall’Emilia, Lombardia, Veneto o Piemonte. Spesso sono turisti che trascorrono in provincia le loro vacanze. 

 8.    Trentosays ha anche uno store online e vende le proprie cover da Cover Store Trento (non lasciatevi scappare i loro prodotti). Vi considerate dei piccoli imprenditori?

Lo store online è nato per richiesta dei followers che chiedevano se fosse possibile comprare dei prodotti che riproducessero i post. Pian piano abbiamo pensato a come renderlo possibile e così è nato Trentosays store. La collaborazione con Cover store, che devo a un mio grande amico, è molto importante poiché ci permette di vendere i nostri prodotti in un negozio vero e proprio e per di più a Trento. Imprenditori? Lasciamo questa etichetta a chi lo fa di lavoro. 

 9.    In sociolinguistica un dialetto ha la stessa importanza di una lingua. Da poco è nato Slengo, dizionario online dedicato ai neologismi e al gergo in lingua italiana, curata dal popolo di Internet, da noi quindi. Quale pensate sarò lo scenario linguistico del futuro? I dialetti si estingueranno o ci riapproprieremo della nostra cultura linguistica? E lo slang? Modificherà l’italiano per sempre?

I dialetti non vanno lasciati da parte. Non dico che vadano per forza parlati, ma almeno conosciuti e apprezzati per ciò che sono: sono una parte fondamentale della cultura di una comunità. Non credo scompariranno, ci sono ancora molti che hanno voglia di sentirsi parte di un gruppo, di una comunità e il dialetto è sicuramente qualcosa che aggrega e unifica. Non ho mai spalleggiato i puristi della lingua italiana. Le lingue respirano, crescono, perdono dei pezzi e ne guadagnano altri. Infiltrazioni da parte di lingue straniere o anche dagli slang io le vedo come qualcosa di positivo, vuol dire che la nostra lingua vive ancora, no? Dovremmo esserne felici. 

Be proud of your trentinità! #trentosays

 

Foto dal profilo instagram Trento Says 

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.