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January 16, 2020

“Sprechgesang Parlando” di Emma Smith: quando le lingue si fanno suono

Francesca Fattinger

L’artista britannica Emma Smith ritorna a Bolzano con la performance e l’installazione sonora interattiva “Sprechgesang Parlando”: sabato 18 gennaio dalle ore 17 il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano si trasformerà in unico grande corpo sonoro. Si tratta di una puntata della serie #TOGETHER, progetti transdisciplinari sul tema dei 100 anni dell’Alto Adige, a cura di BAU. I dibattiti sulle varie lingue sembreranno svanire lasciando il posto al solo potere della voce. In collaborazione con un team di scienziati di vari settori – dalla psicologia alla linguistica, fino alla musica e alla neurologia – l’artista ha estratto alcuni suoni dal nostro modo quotidiano di comunicare. Questi suoni sono cosiddetti “universali”, perché permettono la creazione di legami interpersonali, indipendentemente dal proprio retroterra linguistico o culturale. Durante la performance, Smith convertirà le conversazioni in musica e inviterà i visitatori a esplorare questi paesaggi sonori nella sala del consiglio, facendo così parte attivamente dell’installazione con la propria voce.

Per capire in modo più approfondito questo progetto, abbiamo intervistato Lisa Mazza e Simone Mair, curatrici e direttrici artistiche di BAU, organizzazione culturale altoatesina che sviluppa progetti di arte contemporanea attorno a temi urgenti della nostra quotidianità. 

Perché avete invitato nuovamente l’artista britannica Emma Smith a Bolzano?

BAU ha già realizzato un progetto artistico in Alto Adige con Emma Smith nel 2016. In quell’occasione si trattava di indagare la percezione di un luogo partendo dal gusto, che ha condotto a una produzione di vino collaborativa, Terratorium, con la tenuta vitivinicola Mayr-Unterganzner a Cardano. Per l’inizio del progetto transdisciplinare #TOGETHER – 100 anni di Südtirol – Alto Adige, un’iniziativa di Vereinigte Bühnen Bozen, siamo state particolarmente interessate alla compresenza di diverse lingue e alla loro coesistenza culturale, che continua a plasmare l’Alto Adige di ieri, lo fa oggi e continuerà a farlo domani. Quali suoni sentiamo oltre alla lingua? Cosa succede quando usiamo la lingua e ci concentriamo solo sul suono – si crea la musica. La richiesta di sviluppare un nuovo lavoro artistico per il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano in un periodo di tempo particolarmente breve ci è sembrato una grande sfida. È stato quindi importante per noi lavorare con un’artista che conosceva già il territorio e con la quale avevamo già collaborato. In collaborazione con scienziati_e, Emma Smith ha sviluppato negli ultimi anni un progetto di ricerca (Eufonia) sul linguaggio, i suoni che esso genera e le relazioni interpersonali associate. Per questo motivo ci è sembrato ideale collegarci al progetto Eufonia in Alto Adige e sviluppare un evento performativo di un giorno e un’installazione sonora per pensare e sperimentare in modo nuovo le complessità del multilinguismo che caratterizza la nostra regione, in un luogo, il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano, in cui viene negoziata e progettata in questo senso la nostra vita quotidiana.5hz diagram-mod

Che cosa ci aspetterà questo sabato alle 17 nella sala del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano? Volete anticiparci qualcosa?

Nel luogo dove, durante le sedute del Consiglio della Provincia, 35 parlamentari discutono e le loro voci in tedesco o italiano si alzano, Emma Smith allestirà un’installazione sonora interattiva, con 8 altoparlanti adattati allo spazio, che si basa sulla comunicazione umana e che celebra il potere della comunicazione vocale. L’installazione audio è aperta dalle 17:00 alle 21:00 ed è interattiva e i_le visitatori_ici hanno l’opportunità di trasformarla con la propria voce. Una performance corale, realizzata con 20 partecipanti in un seminario della durata di diversi giorni, si svolgerà alle 18:00 e alle 20:00. I cantanti useranno il linguaggio a 5 Hz, che è stato sviluppato dall’artista in collaborazione con alcuni scienziati_e nel 2015. Quest’improvvisazione si ispira alle frasi e alle conversazioni delle sessioni del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano, per cui l’attenzione non è sulle parole ma sui toni delle conversazioni. C’è anche un’audioguida che introduce il linguaggio 5HZ e consente ai visitatori di sperimentarlo. L’ingresso è gratuito.

La tematica centrale della performance sembra essere l’auspicio a una comunicazione che superi barriere linguistiche e che si faccia universale: le voci si trasformano e sono potenti non tanto per le parole che comunicano quanto per la loro forza sonora e la loro capacità interattiva. Quanto è importante secondo voi oggigiorno parlare di “comunicazione” e quali gli ambiti su cui c’è ancora da lavorare? 

Speriamo che la comunicazione, nel senso dell’entrare in contatto con gli altri con la propria voce, rimanga sempre un tema su cui riflettere, anche se di frequente si sta spostando nel mondo digitale. In futuro è probabile che il concetto di comunicazione debba essere ampliato sempre di più e che il bilinguismo e il multilinguismo siano sempre più considerati come un dato di fatto. Esistono ricerche di linguistica che dimostrano che una forte separazione tra le lingue non ne favorisce l’acquisizione. La linguista Rita Franceschini dell’Università di Bolzano ha parlato in un’intervista dell’importante ruolo che i modelli, ossia le persone che esercitano un’influenza nella società, assumono nell’acquisizione delle lingue, soprattutto quando si tratta di imparare una nuova lingua senza per questo andare incontro a una perdita di identità. Nella nostra percezione, il potenziale nell’apprendimento di due o più lingue non è ancora pienamente sfruttato in Alto Adige. Nel campo della formazione c’è sicuramente ancora molto da lavorare per avvicinare i luoghi dell’apprendimento alla realtà di tutti i giorni.

Foto: Emma Smith e BAU

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