“Si dice che gli artisti italiani degli anni ’60 copiassero quelli americani che a loro volta imitavano le opere di Bruno Munari”. Ad affermarlo è Miroslava Hajek, storica curatrice del geniale italiano che cambiò le regole dell’arte e del design. Ecco un identikit:
Nome: Bruno Munari.
Luogo e data di nascita: Milano, 24 ottobre 1907
“All’improvviso, senza che alcuno mi avesse avvertito, mi trovai completamente nudo in piena città di Milano”.
Professione: artista, scrittore, teorico dell’arte e del design.
Luogo e data di decesso: Milano, 29 settembre1998
“A questo punto, bisogna fare il punto, e mettere due punti …”
Bruno Munari è “quello”, come diceva lui di sé, delle forme, delle invenzioni, delle immagini, delle fantasie inaudite e mai viste.
Perché dovrebbe interessarti? Perché per la prima volta alcune delle sue opere arrivano a Bolzano. Perché sono opere assolutamente inedite, appena digitalizzate dalla Fondazione Plart di Napoli. In particolare, luci polarizzate e cinema sperimentale. E perché il progetto è curato da Miroslava Hajeck, grande protagonista della scena artistica degli anni ’60. Ha seguito tantissimi artisti ed è stata scelta dallo stesso Bruno Munari per raccontare il suo corpo artistico.
Ma andiamo con ordine.
Il progetto inizierà ufficialmente a marzo 2020 al Centro Trevi di Bolzano. Il titolo sarà Bruno Munari – In movimento. Perché il visitatore si troverà davanti, o meglio all’interno, di opere sempre mutevoli, mai statiche. Basta quadri appesi alla parete. E cambieranno anche a seconda dell’ambiente in cui verranno proiettate. Ecco un’anteprima: ci sarà un finissage e le opere di Bruno Munari saranno riprodotte sugli edifici più belli di Bolzano.
“Perché non contribuire a migliorare l’aspetto del mondo nel quale viviamo assieme al pubblico che non ci capisce e che non sa nemmeno cosa farsene della nostra arte?”
Il progetto si dividerà in:
“Bruno Munari ha cambiato l’arte, per sempre. Ha inventato le installazioni di luce ed è il pioniere del cinema astratto. Oggi chiunque può fare video.” Sono entrati nella pratica quotidiana. Ma bisogna chiedersi: chi è stato a inventarli? “Tutto questo oggi gli viene riconosciuto, un tempo no. Era ostacolato dal mondo dell’arte, perché i suoi lavori non vendevano.”. Così ha raccontato la curatrice Miroslava Hajeck alla conferenza stampa in vista della mostra-evento.
Bruno Munari – In movimento è un progetto curato da Miroslava Hajek insieme a Manuel Canelles, organizzato da teatropratiko e in collaborazione con il Centro Trevi e il Liceo Pascoli di Bolzano.
Foto: Eva Loprieno