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June 17, 2019

PASSIONE per l’arte italiana al Mart

Francesca Fattinger

Al Mart fino all’8 settembre ci aspetta una mostra che parla di una passione forte e travolgente, la passione che la Fondazione VAF ha avuto, fin dalla sua fondazione nel 2001, per l’arte italiana. In mostra ci sono oltre 250 grandi capolavori che spaziano dall’inizio del Novecento fino alla contemporaneità. La storia del Mart è da sempre intrecciata con quella della fondazione tedesca, poiché ne conserva e ne gestisce parte della collezione. Si tratta di una delle più importanti collezioni a livello mondiale e che rappresenta innanzitutto una celebrazione a tutto tondo dell’arte italiana. Spazia tra le più importanti correnti artistiche e tra i nomi più prestigiosi di artisti del primo e secondo Novecento: da Medardo Rosso a Fortunato Depero, da Giorgio de Chirico a Massimo Campigli, da Felice Casorati a Renato Guttuso, da Ettore Colla a Agostino Bonalumi… solo per nominarne alcuni.

6 Bonalumi - Rosso e nero

Come spiega Walther Benjamin, citato nella presentazione della mostra, la passione del collezionista è una passione speciale, che confina con un caos tutto suo, un mix di ricordi ed esperienze personali, che prescinde quindi una funzione di mera ricerca: ha a che fare con le emozioni. Quest’aspetto emerge più chiaramente se si considerano le opere degli ultimi cinquanta anni; la Fondazione VAF ha deciso infatti di uscire dai canoni ufficiali e collezionare opere di artisti ai margini rispetto al sistema dell’arte, per mostrare l’altra faccia della medaglia dell’arte contemporanea che ne disegni una geografia inusuale e inaspettata. Per questo motivo nel desiderio di ampliare costantemente la propria collezione la fondazione ha istituito il Premio VAF, per il sostegno della giovane arte italiana.

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Ogni due anni una giuria composta dal Kuratorium della fondazione seleziona tutti quegli artisti italiani under 40 ritenuti talentuosi e ne presenta le opere al pubblico sia in Italia che in Germania.  Quest’anno il Mart è stato scelto come “palco” italiano con la Stadtgalerie di Kiel come contraltare tedesco. Il 15 marzo è stato presentato il premio a Rovereto ed è stata annunciata la vincitrice: Silvia Giambrone è la vincitrice dell’VIII edizione del Premio VAF con l’opera Sotto Tiro, video di una performance realizzata nel 2013 sul meccanismo della minaccia come processo relazionale, mentre le menzioni speciali sono state assegnate a Emanuele Giuffrida e Michele Parisi.

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La mostra è in costante trasformazione, essere vivo e ibrido che muta con il mutare del tempo, così come accade alla collezione che, lungi dall’essere sempre uguale a sé stessa, si espande continuamente divenendo termometro dei cambiamenti del tempo in cui ci troviamo a vivere. L’accostamento di capolavori fra i più amati e opere mai esposte trasformerà entrambe le gallerie dedicate alle esposizioni temporanee, nonché la collezione permanente, riallestita per l’occasione, intrecciando continuamente passato e presente e abbattendo confini cronologici alla ricerca di nuovi sguardi e interpretazioni. Per questo i due curatori Daniela Ferrari, referente dell’arte moderna e responsabile per il Mart della Collezione VAF, e Denis Isaia, referente per i linguaggi contemporanei, hanno deciso di articolare la mostra in 12 progetti dove eredità, tradizione, ma anche futuro e nuove tendenze raccontano la storia recente del nostro paese attraverso la lente d’ingrandimento dell’arte.

7 Cagnaccio di San Pietro - I naufraghi

I 12 progetti, fin dai loro titoli, ci suggeriscono la poliedricità dello sguardo tra arte, storia, società. I primi progetti sono MateriaTradizioni e anacronismiModernità e industria Immaginario Pop e ci fanno saltare dalle sperimentazioni polimateriche di Enrico Prampolini o di Giuseppe Uncini al citazionismo neoclassico o manieristico di Bruno d’Arcevia e Carlo Maria Mariani fino alle appropriazioni e reinterpretazioni della storia dell’arte di Tano Festa. 

Nel nuovo allestimento della collezione permanente rientreranno al Mart opere di grande prestigio prestate a istituzioni in Italia e all’estero come Fanciulla con linoleum di Felice Casorati o Ragazza seduta di Marino Marini.

2 Guttuso - Boogie-woogie

Gli altri progetti sono: Interno borghese, in cui ritratto e natura morta si intrecciano, invitandoci ad entrare in spazi altri del pensiero e della vita; Roma anno zero, in cui la fa da padrone Guttuso con il suo Boogie-woogie che ben sintetizza gli scontri ideologici in atto dopo il Fascismo; La Biblioteca, una sezione dedicata alla raccolta libraria della Fondazione VAF che riunisce migliaia di volumi sull’arte italiana; Miracolo a Milano, tra Lucio Fontana, Fausto Melotti e la galleria Il Milione; Pittura analitica, reazione all’arte concettuale con un’attenzione particolare alla pittura e ai suoi elementi fondanti; Arte nucleare, omaggio all’energia e al dinamismo vitale della materia pittorica.

 

Foto 1: Silvia Giambrone (Agrigento, 1981), Sotto tiro, 2013, film still
Foto 2: 
Agostino Bonalumi (Vimercate, MI, 1935 – Monza, 2013), Rosso e nero, 1968, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Collezione VAF-Stiftung
Foto 3: Giuseppe Capogrossi (Roma, 1900 – 1972), Superficie 399, 1961, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Collezione VAF-Stiftung
Foto 4: Michele Parisi (Riva del Garda (TN), 1983), Irae (Palmira), 2016
Foto 5: Cagnaccio di San Pietro (Desenzano, BS, 1897 – Venezia, 1946),I naufraghi, 1934, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Collezione VAF-Stiftung
Foto 6: Renato Guttuso (Bagheria, PA, 1912 – Roma, 1987), Boogie-woogie (Boogie-woogie a Roma), 1953, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Collezione VAF-Stiftung

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