Music
April 30, 2019
Ladies and gentlemen: Lana Meets Jazz 2019
Mauro Sperandio
Inizia ufficialmente oggi, dopo l’anteprima del 14 aprile, Lana Meets Jazz 2019. Questo ormai affermato appuntamento nel calendario jazzistico internazionale giunge quest’anno alla sua ottava edizione, presentando una programma che mescola generosamente le esibizioni di giovani e giovanissimi talenti con celebri star del jazz internazionale del calibro del pianista norvegese Bugge Wesseltoft ed il suo trio Rymden, del trombettista svizzero Matthieu Michel e del chitarrista svedese Ulf Wakenius, gia a fianco di Oscar Peterson.
Come sempre, la direzione artistica della manifestazioni è affidata ai jazzisti altoatesini Michael Lösch ed Helga Plankensteiner, che incontriamo per introdurci al ricco programma di quest’anno.
Come ti dividi tra la carriera jazzistica e l’organizzazione di un festival come Lana Meets Jazz?
Sono cose differenti, ma anche molto simili. Fare la musicista significa inventare e creare; organizzare un festival significa creare, informarsi, studiare gli artisti che desideri invitare e i luoghi in cui farli esibire. Con la musica bisogna creare con ciò che si conosce e si sa fare. Più si sa, meglio è.
Il festival è un’occasione d’incontro tra talenti affermati e giovani emergenti. Quale importanza ha questa unione per voi?
Come insegnante della scuola di musica sono impegnata da anni nel coinvolgere i giovani e nell’offrire loro occasioni di crescita. Loro sono molto bravi ad imparare velocemente e ci tengo che abbiano la possibilità di ampliare la loro conoscenza di questa musica meravigliosa che è il jazz. Vedo i miei giovani allievi che trovano nella musica un supporto importante, al di là del fatto che quest’arte diventi per loro una professione. L’incontro con i professionisti regala alle nostre giovani e i nostri giovani musicisti degli insegnamenti che magari al momento possono sfuggire, ma che nel tempo trovano senso e valore.
Nel calendario di Lana Meets Jazz 2019 brillano i nomi di Bugge Wesseltoft e Ulf Wakenius, che si esibiranno con i rispettivi trio.
Sì, si tratta di musicisti che vantano carriere e collaborazioni di fama mondiale, ma in tutte le serate abbiamo musicisti di grande valore. Come ad esempio ai percussionisti di Odwalla, che si esibiranno il 1 maggio; al fantastico trombettista Matthieu Michel, che si è esibito con la Vienna Art Orchestra.
Come mai la scelta di dare il via al festival proprio il 30 aprile?
Il jazz è una musica senza frontiere, che permette a musicisti di paesi, lingue e culture molto differenti di ritrovarsi e condividere idee ed emozioni. Nel 2012, l’UNESCO ha dichiarato il 30 aprile giornata mondiale del jazz. La scelta di iniziare oggi Lana Meets Jazz è il nostro modo di festeggiare questa musica davvero speciale.
C’è un filo comune che lega i musicisti di questa edizione?
Non saprei. Tanto quando suono, quanto quando organizzo questo festival, vado ad istinto, seguo un sesto senso. Cogliamo il talento di chi è già noto e cerchiamo di vedere chi sta percorrendo una strada che svelerà cose interessanti. Cerco di essere più razionale nella scelta delle location, stando attenta a trovare il posto giusto per ogni formazione che si esibisce. Non solo per una questione acustica, ma anche di atmosfera.
Qui il programma completo di Lana Meets Jazz 2019
Foto © 1) Egil Hansen; 2) Max Verdoes; 3) Franco Silvestri; Lana Meets Jazz.
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