Culture + Arts > New Media

December 13, 2018

11 years cool_schrank: intervista
a Gabriele Crosato

Verena Spechtenhauser

Esattamente 11 anni fa, il 27 settembre del 2007, nasceva a Bolzano il magazine free press cool_schrank. Un’avventura editoriale durata 2 anni, un hub creativo per parlare – su carta – di moda, design, arte e contemporaneità, uno spazio di osservazione del mondo da portare in Alto Adige e dell’Alto Adige da portare (o almeno provarci) nel mondo.

cool_schrank è stato un po’ il “prequel” di franzmagazine, il primo fondamentale punto d’incontro tra personalità creative locals e non locals, che insieme hanno ragionato su carta prima e su web poi, dando vita alla piattaforma sulla quale vi trovate in questo momento. E allora, noi della redazione di franzmagazine, infinitamente grati a quel primo progetto  che ci ha visto nascere come entità editoriale, che ci ha insegnato le basi del nostro lavoro (imparate, facendo…) e che ci ha fatto muovere i primi passi in un’esplorazione fuori dagli schemi della nostra terra, abbiamo deciso di celebrare questo compleanno intervistando – 11 anni dopo (perché 11 e non 10? Non c’è un perché, 11 ci sembrava un bel numero, tondo e incisivo!) - quelle persone che insieme a noi si sono tuffate senza salvagente in quella folle, bella, stimolante impresa che si chiamava cool_schrank. Persone creative, visionarie e sopratutto coraggiose. 11 domande ciascuno, 1 macchina del tempo che va avanti e indietro e 1 ricordo prezioso per tutti noi, che sicuramente ci accompagnerà almeno per altri 11 anni. 

Eccoci con Gabriele Crosato, che per cool_schrank ha raccontato le incredibili storie di altrettanto incredibili designer. Veri o falsi? Ancora oggi, 11 anni dopo, nessuno lo sa… 

Ciao Gabriele! Dicci chi sei, cosa facevi 11 anni fa e qual era il tuo ruolo nella rivista.

Ciao sono Gabriele. 11 anni fa facevo le cose che faccio adesso: mi svegliavo, lavavo il viso e i denti. Pranzo e cena e poi a dormire intervallato da giornaliere sedute al wc e qualche doccia. Per la rivista ho vissuto uno dei periodi più fertili e gloriosi che io possa ricordare. Ho fatto da corrispondente estero andando a intervistare in giro per l’Italia le figure meno di rilievo ed emarginate che abbia conosciuto. Ho visto donne lavare i panni su scolapasta e uomini rimanere giorni appostati per studiare il rituale di accoppiamento dello scoiattolo fulvo.

Cosa invece fai ora, undici anni dopo?

Le stesse cose nella stessa sequenza e posso sbilanciarmi dicendo che le farò fino alla fine dei miei giorni. 

Qual è stato il progetto che ti ha entusiasmato di più in questo decennio? Uno fatto da te e uno fatto da altri che ti ha fatto pensare “vorrei averlo pensato io”.

Per 4 mesi ho contato i petali delle margherite per stabilire una connessione tra il numero di essi ed il mama o non mama. Studio che mi ha portato a una relazione molto interessante sulla percentuale di petali pari e dispari che si possono trovare. Vorrei averlo pensato io? Qualsiasi manifestazione di pace o di sacrificio umano per compierla.

Tra 11 anni invece dove ti vedi? Realisticamente e nel migliore dei mondi possibili?

Ho la passione del mare e delle case sugli alberi. Magari tra 11 anni riuscirò ad unirle e costruire una casa sull’albero maestro della mia barca. Se questo non sarà possibile mi piacerebbe scrivere o fare il falegname. Vivo alla giornata non saprei rispondere.

Continuando a giocare alla macchina del tempo, pensa a te 11 anni prima di cool_schrank. Cosa volevi fare “da grande”? Ci sei riuscito? Se si o se no, se potessi ricominciare da zero, in quale altra carriera ti vedresti bene?

Ciò che siamo non è altro che una somma di quello che abbiamo fatto. Ho avuto la fortuna di essere così tante persone e toccare così tante vite da non essermi mai dovuto fare questa domanda. Mi sono simpatico e non vorrei essere altro che quel che sono diventato. Se avessi voluto essere altro allora lo sarei stato. Non credo abbia senso pensare di ricominciare da zero partendo da 11 anni fa. Io lo faccio tutte le mattine appena mi sveglio. Ripartire da zero significa godere dell’alba, rimanere stupiti dell’acqua sulle mani. Domandarsi ogni giorno da dove vengono le cose e dove andranno a finire. Non dare niente per scontato e ridere sempre. Un po’ come fanno i bambini. 

Da cosa o da chi ti fai ispirare nel tuo lavoro?

Non ne ho idea. Non chiedo nulla e le cose arrivano. Quando non avviene cerco pace e noia e qualcosa succede. Qualcosa succede sempre.

Qual è il tuo mantra? In che modo affronti una scelta importante?

Penso semplicemente che non sia così importante. Invecchiando le cose che mi circondano hanno perso di valore perchè ti accorgi di come sia già fortunoso e miracoloso svegliarsi la mattina, incrociare i piedi di tua moglie la sera quando vai a letto o il peso di tua figlia sulla pancia. Penso semplicemente che andrà tutto bene e se non sarà così che avrò fatto il possibile.

Come ricarichi le batterie dopo una giornata pesante?

Leggo l’oroscopo di Paolo Fox.

Qual è stata la lezione più bella che hai portato a casa da cool_schrank?

L’inspiegabile amore che hanno le persone per la moda, il design e l’arte. 

Dà un consiglio spassionato a chi sogna di buttarsi nel tuo mondo.

A meno che non stiamo parlando di alieni, dovrebbe già viverci.

Giocando con il nome di cool_schrank, svelaci qual’è la cosa che non manca mai nel tuo armadio e quella che invece non manca mia nel tuo frigorifero.

Non mancano mai mutande e calzetti. Quando ero piccolo mia mamma li faceva scomparire e mi trovavo spesso senza o l’uno o l’altro o entrambi. Adesso aprire il cassetto e vedere un sacco di mutande e calzetti mi da una serenità insperata. Nel mio frigorifero manca sempre perchè ne sono dipendente: la maionese. 

Foto: Gabriele Crosato

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.