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November 1, 2018

11 years cool_schrank: intervista al fotografo Andrea Artoni

Verena Spechtenhauser

Esattamente 11 anni fa, il 27 settembre del 2007, nasceva a Bolzano il magazine free press cool_schrank. Un’avventura editoriale durata 2 anni, un hub creativo per parlare – su carta – di moda, design, arte e contemporaneità, uno spazio di osservazione del mondo da portare in Alto Adige e dell’Alto Adige da portare (o almeno provarci) nel mondo.

cool_schrank è stato un po’ il “prequel” di franzmagazine, il primo fondamentale punto d’incontro tra personalità creative locals e non locals, che insieme hanno ragionato su carta prima e su web poi, dando vita alla piattaforma sulla quale vi trovate in questo momento. E allora, noi della redazione di franzmagazine, infinitamente grati a quel primo progetto  che ci ha visto nascere come entità editoriale, che ci ha insegnato le basi del nostro lavoro (imparate, facendo…) e che ci ha fatto muovere i primi passi in un’esplorazione fuori dagli schemi della nostra terra, abbiamo deciso di celebrare questo compleanno intervistando – 11 anni dopo (perché 11 e non 10? Non c’è un perché, 11 ci sembrava un bel numero, tondo e incisivo!) - quelle persone che insieme a noi si sono tuffate senza salvagente in quella folle, bella, stimolante impresa che si chiamava cool_schrank. Persone creative, visionarie e sopratutto coraggiose. 11 domande ciascuno, 1 macchina del tempo che va avanti e indietro e 1 ricordo prezioso per tutti noi, che sicuramente ci accompagnerà almeno per altri 11 anni. 

Eccoci con Andrea Artoni, che ha realizzato alcuni indimenticabili servizi fotografici di cool_schrank. 

Ciao Andrea! Dicci chi sei, cosa facevi 11 anni fa e qual era il tuo ruolo nella rivista?

Ciao, ero e sono un fotografo, 11 anni fa mi occupavo solo di fotografia di moda oggi ho la possibilita di essere inserito e lavorare anche in altri settori.

Cosa invece fai ora, 11 anni dopo?

Faccio video, fotografia di architettura e di interni e ogni tanto un po’ di moda. Oltre alla fotografia, essendo di animo ecologista da sempre, mi occupo anche di natura nelle Alpi.

Qual è stato il progetto che ti ha entusiasmato di più in questo decennio? Uno fatto da te e uno fatto da altri che ti ha fatto pensare “vorrei averlo pensato io”.

Accidenti, 11 anni sono tanti e sono successe tante cose belle… Forse quello che mi ha entusiasmato di piu è stata la scoperta da autodidatta della produzione video, le riprese e il montaggio. Un lavoro veramente divertente, che ho sentito quasi naturale.

Tra 11 anni invece dove ti vedi? Realisticamente e nel migliore dei mondi possibili?

Pur essendo un patito del viaggio, andando controcorrente, credo che resterò in Italia. Sto puntando a Roma, però passando molto tempo in mezzo alla natura.

Continuando a giocare alla macchina del tempo, pensa a te 11 anni prima di cool_schrank. Cosa volevi fare “da grande”? Ci sei riuscito? Se si o se no, se potessi ricominciare da zero, in quale altra carriera ti vedresti bene?

È andata molto meglio di quanto pensassi. 11 anni prima di cool_schrank ero un‘assistente fotografo sottopagato. Alcuni anni piu tardi avevo gia raggiunto gli obbiettivi che mi ero posto. Non avrei veramente immaginato che sarei riuscito a lavorare sia nella moda che nell‘architettura con brand, magazine e committenze tra le piu importanti. Un grazie anche a loro! Con un’ipotetica macchina del tempo, forse mi lancerei nell‘attivismo politico da eco rivoluzionario, magari anche con una macchina fotografica in mano.

Andrea Artoni_2_cool_schrank

Da cosa o da chi ti fai ispirare nel tuo lavoro?

Adoro lo stato che si chiama “la derive“ utilizzata dai situazionisti di meta degli anni ’50 del secolo scorso. Si tratta di un vagare senza meta nella città cercando di immaginare di poter alterare quello che vedi. Trovare figurativamente delle possibili alternative mi porta spesso a innescare un processo creativo.

Qual è il tuo mantra? In che modo affronti una scelta importante?

Generalmente dopo mille elucubrazioni e somatizzazioni varie. Poi come spesso accade l‘istinto domina.

Come ricarichi le batterie dopo una giornata pesante?

Dopo una giornata pesante, un paio di aperitivi con compagna e amici. Se si tratta di un lungo periodo stressante da recuperare allora ho bisogno di lavoro manuale possibilmente isolato nella mia baita in montagna per qualche giorno a pulire boschi e a sistemare sentieri.

Qual è stata la lezione più bella che hai portato a casa da cool_schrank?

Si può fare qualcosa di bellissimo con pochissimo. Basta avere la mente aperta.

Dà un consiglio spassionato a chi sogna di buttarsi nel tuo mondo.

Sono due consigli in controtendenza con i tempi ma che alla lunga pagano: umiltà e sviluppare la capacità di leggerezza ma con pensieri profondi.

Giocando con il nome di cool_schrank, svelaci qual’è la cosa che non manca mai nel tuo armadio e quella che invece non manca mia nel tuo frigorifero?

Svicolo la domanda in questo modo: nell‘armadio tutto è sinergico, incredibilmente ci si puo vestire al buio con delle abbinate magari fantasiose maesibibili in pubblico. Il frigorifero è generalmente il contrario dell‘armadio. Fortunatamente vivo in un quartiere pieno di locali carini.

Foto: Andrea Artoni

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