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October 16, 2018

Quel filo di cashmere che unisce
Alber Mode e Brunello Cucinelli

Mauro Sperandio
Cosa lega l'altoatesina Naturno e l'umbra Solomeo? Un pregiato filo di cashmere che da quarant'anni collega la Alber Mode con la Brunello Cucinelli. Waltraud Alber ci racconta di come il suo "sogno alla moda" si sia avverato e un noto sitlista, con grande cortesia, ci offre un bel ricordo di quando, quarant'anni fa, capitò in Val Venosa...

Da quarant’anni l’Alber Mode di Naturno è un riferimento assoluto per tutti quelli che amano vestirsi con capi eleganti e di qualità. La titolare Waltraud Alber ha inseguito con determinazione, e ottimo sesto senso, il suo desiderio di offrire ai clienti i migliori marchi della moda internazionale, riuscendoci. Un incontro, quello con l’esordiente “re del cashmere” Brunello Cucinelli, fu per lei, poco più che ventenne, l’inizio di una collaborazione che avrebbe portato ad entrambi fortuna.

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Come nasce l’idea portare i grandi marchi della moda nell’appartata Val Venosta?

Nel 1960, mio padre Franz aprì un negozio di mercerie e generi alimentari, nel quale andai a lavorare da adolescente. Mi piaceva già l’abbigliamento di qualità, ma era difficile convincere le case di moda a portare i loro prodotti in un negozio come il nostro, in un paese di montagna. L’incontro con Cucinelli, e poi il rinnovo del nostro negozio, diedero una grande svolta alla Alber Mode, che ci permise di ampliare la nostra offerta.

Mi parli dell’incontro con Brunello Cucinelli.

Come dicevo, ho sempre avuto la passione per i filati e la maglieria di pregio. Quando conobbi Brunello Cucinelli avevamo entrambi ventitré anni e lui si presentò nel nostro negozio con le sue prime maglie. Mi piacquero e accettai di comprarne cinquantatré, diventando la prima sua cliente. Da quel momento sono passati quarant’anni e il rapporto professionale tra Alber e Cucinelli si mantiene solido e felice. Ho comprato da Brunello ottanta collezione, due all’anno, senza interruzioni.
 
Immagino che già all’epoca i prezzi della maglieria di Cucinelli fossero impegnativi. È stato difficile convincere la sua clientela?

I prezzi erano già di un certo livello, ma la maglieria era di qualità indiscutibile e questo ha permesso a Cucinelli di distinguersi. Tutto ciò che si trova nel mio negozio è qui perché sono davvero convinta della sua qualità. Devo ammettere che il mio sesto senso mi ha dato ragione e le maglie di Cucinelli sono da sempre i capi più richiesti, anche se la loro qualità, e dunque il loro prezzo, sono diventati davvero esclusivi. Una maglia di puro cashmere a due fili, che vendiamo a circa milleduecento euro, li vale però tutti: non pizzica, non fa pallini, si mantiene perfetta nel tempo e fa stare davvero bene chi la indossa, come in un abbraccio. I clienti mi dicono che, a distanza di anni, anche non usandola più, non sono in grado di eliminare nessun capo di Cucinelli. Non credo sia solo per i filati, la confezione, i dettagli; c’è qualcosa in più, forse inspiegabile, che le altre aziende non riescono a eguagliare.

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Come si mantiene fedele negli anni una clientela speciale come la sua?

Un tempo esisteva un rapporto di fiducia più stretto tra noi e il cliente, che magari si riforniva anche interamente da noi. A fare la differenza era sicuramente il servizio, come l’avere un sarta in casa per le modifiche, senza che queste avessero un costo per il cliente. Consigliare sempre il capo giusto, con sincerità, magari ricordando cosa era stato acquistato l’anno precedente, in modo tale da poterlo abbinare non solo con nuovi acquisti, è un’attenzione sempre apprezzata. Oggi la gente è più informata, ma anche più scettica, e la vendita on line fa la sua parte di concorrenza. Il prodotto, però, continua a fare la differenza.

Da piccolo produttore a grande azienda: immagino che negli anni sia cambiato il rapporto tra voi e la Cucinelli.

Da quando otto anni fa l’azienda è entrata in borsa, sono venuti meno i “marchi minori” della Brunello Cucinelli, rimanendo solo quello omonimo. Da allora l’attenzione nei nostri confronti si mantiene quella che potrebbe riservarci un piccolo artigiano: se ci serve un determinato articolo di un determinato colore, sono capaci di farcelo arrivare rapidamente anche da Parigi. Posso felicemente dire che la nostra collaborazione professionale si mantiene solida e proficua da quattro decenni.

Da vera esperta di moda, le chiedo: cosa non può mancare nell’armadio di una donna?

Un blazer blu o grigio, da abbinare con un bellissimo jeans. Una t-shirt bianca, che si può usare anche sotto una maglia con scollo a V. Un cappotto classico e una giacca sportiva. Ultima, ma indispensabile, la borsa, che rispecchia il carattere della donna che la porta.

Foto Merano Magazin

Senza che la signora Alber ne fosse a conoscenza, ho contattato il dottor Cucinelli, chiedendogli un ricordo dei suoi inizi. Con grandissima cortesia e spiccata umanità , ha risposto al mio invito:

Sono passati ormai quarant’anni dal suo arrivo nella remota Val Venosta. Che ricordo ha dell’incontro con la signora Alber e quale fu il suo pensiero nel trovare una prima convinta cliente?

Brunello Cucinelli: Ricordo come se fosse ieri quando ero giovane e avevo appena iniziato a coltivare il mio sogno, ancora bisognoso di fiducia e, ovviamente, di soldi per poter crescere. Ero andato in Trentino – Alto Adige perché avevo letto che in questa regione meravigliosa i clienti pagavano puntualmente. Così a Naturno conobbi signor Alber Franz, un uomo forte con una bellissima famiglia, e subito nacque tra di noi una simpatia e un’amicizia che sono cresciute nel tempo. Certo, non vi è dubbio che il ricordo di quel primo ordine di cinquantatré pullover in cashmere resterà per sempre nel mio cuore,  ma la cosa che ritengo più importante è stata la fiducia che ho ricevuto, il rapporto umano che ci ha unito e che ha rappresentato il primo esempio delle tante collaborazioni che ho instaurato e che durano ancora oggi, tutte fondamentali per la realizzazione del mio sogno. Oggi penso che il mio rapporto con la famiglia Alber sia un esempio magnifico di come dovremmo guardare ai giovani, alle loro speranze e ai loro sogni.

Foto ©: 1,2,3 Brunello Cucinelli, 4 Alber Mode.

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