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July 16, 2018

Bolzano Danza e l’eccellenza “Made in Italy”

Franz

Che il “Made in Italy” sia ormai un brand più che riconosciuto, è cosa nota. Addirittura, è considerato il terzo marchio più noto al mondo, dopo Coca Cola e Visa. E ciò che rende questa posizione così prestigiosa, è certamente il fatto che Made in Italy non è il marchio di un prodotto di largo consumo o di una carta di credito, ma è piuttosto un insieme di aziende, prodotti e soprattutto valori che fanno dell’Italia un vero faro della qualità in tutto il mondo. Perché si sa, se si dice Made in Italy, si dice proprio questo: ben fatto, bello, di qualità. 

Caino e Abele _ meditazioni _ foto _ Serena Nicoletti (6)

 Ma non è solo per la manifattura, la moda, il design o le auto che il “saper fare” italiano si distingue nel mondo. E Bolzano Danza, nella sua 34esima edizione iniziata lo scorso week end, sembra volerlo sottolineare con decisione: “sono particolarmente orgoglioso di quello che diventa un vero e proprio focus “italiano” dentro il Festival, il 18 e 19 luglio – ci racconta il Direttore Artistico Emanuele Masi – quando pubblico e addetti ai lavori, potranno scoprire in soli due giorni un concentrato di progetti made in Italy: con prime assolute in Teatro firmate da Roberto Zappalà e dallo stesso Di Stefano, site-specific a Museion con Le Supplici e gli artisti di Zimmerfrei, le esplorazioni urbane di Strasse con il danzatore Marco D’Agostin e l’installazione per spettatore e cellulare di Lorenzo Bianchi Hoesch sempre fruibile al NOI TechPark”.

Dunque, nella lista delle eccellenze del Made in Italy, si può di certo inserire anche la pratica della coreografia, che in questo festival bolzanino, mostra il meglio di sé. 

mk_Bermudas_foto_(c)AndreaMacchia (45)

Oltre alla due giorni del “focus Italia” citato da Masi e a i lavori visti nel week end appena passato, impossibile non menzionare il prezioso – e ad oggi piuttosto inedito per un festival di danza – contributo del guest curator della ricchissima sezione “Outdoor” Michele Di Stefano: “sono felice della presenza come guest curator di un artista italiano del calibro di Michele Di Stefano – sottolinea sempre Masiè stata l’occasione per presentare a Bolzano Danza un’istantanea estremamente sfaccettata della coreografia del nostro Paese: dalla capostipite Claudia Castellucci fino a una star internazionale come Alessandro Sciarroni”. 

P!nk Elephant_photo_(c)Giovanni Oscar Urso (4)Riprendendo – giorno per giorno la programmazione Made in Italy – si comincia outdoor nel parco delle Semirurali con un lavoro dello stesso curatore ospite Di Stefano: “Metereologie”, danze di coabitazione e relazione. 
Si prosegue – in teatro – il 18.07 con un debutto assoluto: “Liederduettdella compagnia del coreografo catanese Roberto Zappalà. In scena, quattro danzatori uomini, un controtenore e un pianista raccontano del più celebre fratricidio (e di una redenzione possibile?) della storia – quello di Abele per mano di Caino.
Il collettivo Strasse – il 18, 19 e 27.07 – invece propone una performance ancora una volta “altrove”, anche se non troppo lontano: “The End” si svolgerà infatti nella Sala prove del Teatro Comunale. Si tratta di un lavoro site specific che, a differenza, del titolo, non ha una fine. O meglio, ne ha tre e il pubblico è invitato a ‘provarne una’.
Doppio l’appuntamento con Alessandro Sciarroni. Il 20 e 21 in teatro con lo spettacolo per bambini (e non solo) “Joseph”, che col suo dialogo tra danzatore e tecnologia ha già incantato il pubblico bolzanino.E poi, il 24 alla Felsenkeller di Laimburg dove il coreografo e performer si esibirà nel memorabile e ipnotico “don’t be frightened of turning the page”.  Sciarroni_joseph_kids_foto_(c)futuraTittaferrante (1)

Il 23, 24 e 25, alla Cassa di Risparmio di Piazza Walter, Michele di Stefano torna a interrogarsi sullo spazio urbano con la performance “Veduta”.
Altra connessione tra città, luoghi teatrali fuori dal teatro e Bolzano Danza, la performance “Argon” di Fabrizio Favale, Zimmerfrei e First Rose, da vedere per due giovedì di fila (19 e 26.07) a Museion. Un’inevitabile e calzante incontro che si rinnova anche quest’anno, quello tra il museo d’arte contemporanea e il festival di danza cittadini.  

Infine, ancora una volta, torna la minirassegna nella rassegna, dedicata ai giovanissimi talenti nazionali del circuito Antocorpi XL che sostiene appunto la giovane coreografia d’autore della penisola. Siro Guglielmi (Parco dei Cappuccini 16.07), Diego Tortelli (Teatro Studio 23.07) e Luna Cenere(Camera di Commercio 25.07): tre coreografi diversi, tre performance “brevi”, per indagare in qualche modo le posizioni coreografiche più “in erba”.

Così, tra città e spazio teatrale, si delinea nell’arco temporale delle due intense settimane di festival –unendo i punti come in un gioco enigmistico composto di grandi nomi, nuove promesse e differenti punti di vista sull’essere e fare danza –un vero e proprio percorso lungo l’Italia della coreografia contemporanea, capace di mostrare stili, posizioni e visioni tanto diverse tra loro quanto diversi sono i talenti nazionali che le hanno pensate, sentite, sviluppate.   

 

Crediti foto:

LunaCenere_kokoro_(c)Paolo Porto
P!nk Elephant_photo_(c)Giovanni Oscar Urso 
Caino e Abele _ meditazioni _ foto _ Serena Nicoletti 
mk_Bermudas_foto_(c)AndreaMacchia 
Alessandro Sciarroni_joseph_kids_foto_(c)futuraTittaferrante 

 

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