Music

May 22, 2018

Giovanni Falzone e i Sax For Fun:
Puccini For Five

Mauro Sperandio
Per la chiusura 45a Stagione concertistica dell'Associazione Musicale Meranese, questa sera, alle 20:30, al Teatro Puccini di Merano, si esibiranno Giovanni Falzone e i Sax For Fun.

La  Stagione concertistica 2018 dell’Associazione Musicale Meranese si chiude con una serata frutto di interessanti incontri musicali: tra il trombettista Giovanni Falzone e l’eclettica formazione di soli sassofoni Sax For Fun; e tra la musica classica di Puccini e l’interpretazione e l’improvvisazione jazzistica.

A poche ore dal concerto, che si terrà al Teatro Puccini di Merano, incontriamo Giovanni Falzone.

Dopo gli studi al conservatorio, la sua carriera la vede comparire con grande successo nell’ambito classico ed ora, in modo esclusivo, in quello jazz. Crede che la sua identità musicale sia mutata nel tempo oppure che si mantenga sostanzialmente unitaria?

Col senno di poi credo di poter dire di essere un musicista curioso, che non ha mai amato le etichette. Il fatto che in passato sia stato un musicista classico fa parte di un percorso naturale, come il fatto di aver scoperto una predisposizione per la musica creativa dopo gli studi al conservatorio. Credo che la musica sia una sola e che confluisca verso ciascuno di noi secondo dinamiche influenzate dalla nostra personalità. Mi sento di essere un musicista che si occupa di musica a 360° e che tende a non mettere barriere tra i generi, perché in ogni ambito musicale c’è del valore. È bello pensare che la musica possa incontrarsi sempre.

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Tuttavia, un parte ancora significativa di musicisti classici e di jazzisti si accusa di essere, rispettivamente, bacchettoni o scapestrati…

Resistono ancora queste chiusure, ma spesso si scopre che la loro ragione d’essere sta nella scarsa conoscenza e nella scarsa curiosità. Questo non fa bene all’arte. La storia della musica ci mostra infatti che tutti quelli che hanno portato delle grandi innovazioni – tanto nella classica quanto nel jazz, ma anche nel rock – si contraddistinguono per grande curiosità e desiderio di avventurarsi oltre ciò che è convenzionalmente concesso.
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La musica jazz si muove con disinvoltura tra generi e tradizioni diverse. I jazzisti europei, che potrebbero attingere all’infinita tradizione del loro continente, guardano spesso con incanto agli Stati Uniti. “Puccini for five” invece si ispira ad una fonte italianissima…

Questo lavoro alimenta il mio desiderio di libertà musicale, che è una caratteristica fondamentale del jazz. Libertà non significa però totale anarchia, anche perché il jazz ha una sua “rigida disciplina” e richiede uno studio profondo per rendere libero il musicista. Il nostro omaggio a Puccini ci porta a interpretare in maniera nuova gli spunti che questa autorità musicale ci offre, caratterizzando questo lavoro con le nostre personali disposizioni e sensibilità di uomini del nostro tempo.

Come si caratterizza la sua collaborazione con i Sax For Fun?

Si tratta di una bella e stimolante collaborazione, che vede un quartetto di soli sax, con Stefano Menato al sax soprano e alto, Hans Tutzer al sax alto, Fiorenzo Zeni al sax tenore e Giorgio Beberi al sax baritono. Una formazione non usuale, ma che ricalca la forma del quartetto classico d’archi. In questo contesto, la mia tromba si stacca per sonorità e per ruolo, trovandomi io a muovermi tra esposizione dei temi pucciniani e improvvisazione.

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