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April 4, 2018

La tragedia del banale: “L’età imperfetta” al BFFB 2018

Anna Tagliabue

Camilla e Sara, giovani ballerine piene di talento e voglia di farcela, iniziano a frequentarsi nelle settimane prima dell’audizione per un’importante accademia francese. Da una parte Camilla, riservata e dedita esclusivamente alla danza, grazie all’amica inizia ad uscire dal suo guscio protetto per scoprire le tentazioni del divertimento e dei primi amori, dall’altra Sara, figlia benestante di divorziati, che conosce la famiglia ampia e unita di Camilla, rimanendone lentamente ammaliata. Il legame va rafforzandosi fino al giorno dell’audizione, che costituisce il climax del racconto e una svolta nella psicologia di Camilla. La relazione si rompe e pian piano si rivelano i lati oscuri delle due: Camilla e Sara entrano in conflitto e la situazione degenera in un intreccio di confusione, tensioni, bugie e rabbia.

I temi sono quelli dell’adolescenza (qui tutta al femminile), delle dinamiche familiari, dell’ambizione, della ricerca di realizzazione di sé. Ma al centro è soprattutto l’evoluzione psicologica delle protagoniste. Ogni sentimento e desiderio è vissuto con brutale intensità, inizialmente in maniera positiva e con leggerezza, infine con estremismo e rabbia. Il racconto è limitato ai pochi luoghi e momenti necessari alla vicenda: Ulisse Lendaro non si dilunga sui particolari, tanto che alcuni eventi non vengono mostrati ma solo raccontati dai personaggi stessi. I primi piani restituiscono un dramma soprattutto interiore, che coinvolge lo spettatore nell’osservare l’evolversi di ciascuna delle due protagoniste in qualcosa di inaspettato.  

Questo stile ci proietta nella testa di Camilla e Sara e ci fa vivere la fragile tensione adolescenziale per cui ogni piccola vicenda – che ovviamente non è affatto piccola o banale per chi la vive – rischia di far crollare un mondo, viene percepita come enorme, diventa addirittura una questione “di vita o di morte”. È una macchina da presa, quella di Lendaro, che entra nella psicologia dell’una e dell’altra delle protagoniste in maniera chirurgica ed efficace, per questo senza sforare nella semplificazione. 

E infatti ne “L’età imperfetta” non c’è bene o male, anzi manca del tutto alcun punto di riferimento a cui aggrapparsi, sia per i personaggi che per lo spettatore, al quale non resta che rimenere fermo in un limbo, stare a vedere per scoprire chi tra Sara e Camilla abbia ragione in tutta questa faccenda. Si rimane forse delusi nello scoprire che infine non è svelata nessuna verità, che non si può rivelare dove stia la ragione tra due atteggiamenti che hanno smesso del tutto di cercarla, per scontrarsi invece in uno spietato “tutti contro tutti”. Lendaro ci mette di fronte alla fondamentale mancanza di direzione e priorità di cui forse tanti, adolescenti e non solo, fanno esperienza nell’affrontare le piccole e grandi questioni del quotidiano. 
Perché se non sappiamo più a chi credere, almeno che ci lascino credere – come decide di fare Camilla – alla nostra versione dei fatti. 

“L’età imperfetta” di Ulisse Lendaro è in concorso all’edizione 2018 del Bolzano Film Festival Bozen [10–15.04.2018]: mercoledì, 11.04 h 21.30 e giovedì, 12.04 h 19.00. 

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