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March 5, 2018
La Chana: la storia di un’icona al di là del palco
Anna Tagliabue
Il ritmo nudo e serrato del flamenco scandisce ciascuno degli 83 minuti del film di Lucija Soljevic, racconto essenziale e sincero della vita di Antonia Santiago Amador, in arte “La Chana”. Negli anni ’60 e ’70 Antonia, conosciuta in tutta Spagna e nel mondo come la ballerina di flamenco per antonomasia, diventa il simbolo di un paese e di questo ballo che pratica sin da bambina all’interno della cultura gitana da cui proviene.
Il documentario, in proiezione al Docu.emme di Merano al Centro per la Cultura mercoledì 7 marzo, unisce il racconto cronologico ad una narrazione intima scandita dai dialoghi vis-a-vis con la regista. Sullo sfondo dei colori e dei suoni di Catalogna, Lucija Stojevic lascia spazio e voce alla protagonista nel racconto della sua vita e della passione per il flamenco, un’arte che le ha permesso di esprimere sul palco quella libertà negata nel privato della sua casa. Per gran parte della sua carriera, Antonia Santiago Amador deve combattere infatti con i pregiudizi e l’autorità che gli uomini attorno a lei le impongono, ed è infine costretta a lasciare la scena all’apice della carriera.
L’intensità della sua danza la trasporta sempre in un altro mondo, nel quale rimane fino al momento degli applausi del pubblico, che la riportano sulla terra. Chi la osserva può intravedere questa mistica nel suo volto sconvolto, sofferente e quasi violento con il quale si esibisce in ogni occasione. Senza aver mai preparato un’esibizione, Antonia improvvisa sempre, e la sua danza, come spiega, le proviene da un contatto diretto con l’anima: “Quello che sento, la mia anima lo comanda alle mie facoltà, alle mie mani e ai miei piedi, e so che posso, perché questo sentimento è legato indissolubilmente al ritmo”. Questa profondità torna sul palco nella sua ultima esibizione, con la quale saluta il flamenco e il suo pubblico, accorso a celebrare la sua grande carriera artistica.
Una donna a cavallo tra le proprie limitazioni, fisiche e sociali, e una profonda spiritualità mistica e metafisica dalla quale trae tutta la sua forza e la sua resistenza. Per ricominciare sempre a ballare e a esprimere il suo amore per la vita, nonostante tutto.
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