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November 16, 2017

norbert c. kaser nella traduzione di Werner Menapace

Mauro Sperandio
A settant'anni dalla nascita di norbert c. kaser, le Edizioni Alphabeta Verlag di Merano pubblicano un'antologia di poesie e prose del più grande poeta italiano di lingua tedesca.

Poeta e scrittore sono titoli ricorrenti tra chi vede pubblicate le proprie fatiche, siano valse o meno il sudore. Insegnante, frate cappuccino, membro del Partito Comunista Italiano sono qualifiche molto diverse, ma accomunate – nelle impersonificazioni nobili – da uno spirito di sacrificio e da un desiderio di offrire qualcosa di buono alla società. Alcolizzato, ribelle e “bastardo”, invece, sono qualifiche che non promettono nulla di buono, puzzano forse, e meritano l’isolamento. norbert c. kaser queste personalità le incarnò tutte, ovviamente senza trarne nessun agio, ma vivendo un’intensa esperienza di vita, ancorché breve. A settant’anni dalla nascita, le Edizioni Alphabeta Verlag di Merano dedicano a kaser (tutto minuscolo per scelta sua, non per errore) un’antologia di poesie e prose, curata da Toni Coleselli, tradotta da Werner Menapace e  introdotta da Lorenzo Rega.

A Menapace, che ha “traghettato” le parole e le immagini di kaser dal tedesco all’italiano, chiediamo di accompagnarci dentro queste scritture così dense.

Nella sua “nota alla traduzione” usa parole molto accorate rispetto al legame generazionale e al sentire che l’accomunano a n.c. kaser. Come ha vissuto, durante la traduzione, questa singolare vicinanza?

È stata un’occasione per riscoprire e rivivere, dopo tanto tempo, quel mondo, quelle situazioni e sensazioni, quello spirito, ma soprattutto per riscoprire kaser come grande autore. Questo lavoro mi ha permesso di riscoprire, cogliere ed apprezzare appieno le sue capacità linguistiche e stilistiche, doti da vero creatore/inventore di lingua, cosa che a suo tempo non mi era stata tanto evidente. La familiarità con i temi di cui egli parla, le situazioni, i retroscena, i luoghi, i personaggi, gli stati d’animo credo mi sia stata d’aiuto per leggere e rendere con lo spirito giusto i suoi testi.
Il senso di accomunamento e di vicinanza ha fatto sì che, sentendo i suoi testi anche un po’ miei, la voglia, l’impegno e il piacere di tradurli e farli conoscere ad altri siano stati tanto più intensi e sinceri.

Werner Menapace

Quali umane sensazioni le hanno suscitato le aspirazioni e le disillusioni presenti nei testi di kaser? Quanto sono esse ancora attuali?

Credo che la aspirazioni e le disillusioni presenti nei suoi testi, che poi non sono neanche tanti, non siano per lui mai occasione o pretesto per lamentarsi, per disperarsi, per accusare, per rassegnarsi, ma che anzi servono da motivo/occasione per guardare/andare oltre, per aprire nuovi orizzonti, per creare prospettive e visioni più ampie. Non mi suscitano quindi particolare compassione, pietà, nostalgia o qualcosa del genere, ma piuttosto speranza e fiducia, conforto, se si vuole, e in questo senso vedo la loro attualità.
Se per aspirazioni e disillusioni si intende il fatto che durante la vita non sia stato riconosciuto/valorizzato come autore, nel senso di non essere salito alla ribalta con le sue pubblicazioni, chissà… forse l’essere riconosciuto e apprezzato come autore, avrebbe potuto cambiare la sua vita…
Appagamento per le sue aspirazioni l’ha avuto senz’altro nel suo lavoro da insegnante con i bambini.
Le aspirazioni e le disillusioni che riguardano visione del mondo, società, problemi, conflitti, ipocrisia, ignoranza, ingiustizie ecc. sono, purtroppo, più che mai attuali.

La scrittura di kaser dimostra un sapiente uso della lingua ed anche una importante “creatività linguistica”. Quali impressioni le ha comunicato questa ricerca e quali difficoltà ha presentato la sua traduzione?

L’uso della lingua, la creatività linguistica è forse stato l’aspetto più importante in questo lavoro di traduzione. Ho scoperto molte cose, sfumature, tecniche, “trucchi”. se vogliamo, ed è stato un grande piacere e un grande divertimento stare al gioco di kaser. kaser è uno che si diverte proprio a giocare, con la lingua, le parole, i significati.

Lo “scandaloso kaser” crede che possa ancora oggi originare dibattiti e controversie?

Assolutamente no. Nel frattempo, nel mondo di lingua tedesca, è stato riconosciuto e apprezzato quasi dappertutto e da tutti, anche da chi a suo tempo lo aveva criticato, combattuto, diffamato. Il rischio, credo, sia piuttosto che venga troppo “incensato” e che la sua situazione, la sua esistenza da emarginato, da “sfigato” venga presentata come qualcosa di quasi chic. Cosa che assolutamente non lo merita. Non è né un “autore sudtirolese” – perché, anche se radicato profondamente nella sua terra, grazie alla sua forza poetica ha saputo creare paesaggi fisici e mentali universali – né un autore emarginato. Non è nemmeno un autore che si presta ad essere etichettato, ad esempio come “enfant terrible”. È semplicemente un poeta di grande respiro, di valore/valenza universale. Trasmettere questo al pubblico italiano era ed è uno degli obiettivi dell’antologia.

A quali versi affiderebbe la presentazione dell’uomo norbert c. kaser al pubblico che lo incontra per la prima volta?

Forse, ma si tratta di un’opinione molto personale , a “ti saluto”.  kaser è capace di creare una sequenza straordinaria di immagini, melodie e ritmi maestosi ed esaltanti, che più intensi quasi non si può, che ammaliano il lettore, per poi “distruggere” di colpo tutto quanto con un’ironia dolorosa e pungente nell’ultima riga:

ti saluto

ti saluto stella splendente del mattino
che stai infiammando le cime natie
le stille della rugiada dall’erba dei pascoli
        estingui   tu  sola
                          alle  vacche
che con corpi fumanti lasciavano le stalle

ti saluto in queste giornate di neve
che sto commemorando le malghe con il cuore insanguinato
assiderato
        e si mise a cantare la campana dell’ave maria dei cappuccini
e anch’essa ti salutò per
festeggiare l’inizio della tuo orbita giornaliera
tu stella splendente e trottola rossa sfrecciante
di fatima
fonte di femmine isteriche nel buio
della fede cadono per terra
       versando la cera
                             delle candele votive
        il calore invade le capanne
dei monti capra su alture cornute
magri prati
ti saluto astro di fuoco solare
decantata luce nel settentrione
giacché
vedesti le frecce di san sebastiano e
precipitare dalla rupe di sabiona l’infedele monaca
ti saluto stella splendente del mattino
e si fece sera
e tutto era merda
                                                                                                               [21. 1. 70]
               

 

norbert c, kaser, rancore mi cresce nel ventre, Merano, Edizioni Alphabeta Verlag

Foto©: 1)Markus Vallazza,In memoriam n. c. kaser, 1984, tecnica mista su carta; 2) Werner Menapace ai tempi anche di kaser.

Si ringrazia  Edizioni Alphabeta Verlag nella persona di Aldo Mazza per l’autorizzazione alla citazione de “ti saluto”, tratta da norbert c, kaser, rancore mi cresce nel ventre, Merano, Edizioni Alphabeta Verlag, pag 207

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