Food

September 25, 2017

De gustibus Connection #69: Alexander Bisan, Malga Monte San Pietro, Nova Ponente

Mauro Sperandio
De gustibus connection è una violazione della proprietà (intellettual-culinaria) altrui, un auto-invito a pranzo da chi sa cucinare davvero, un rapido interrogatorio senza la presenza di un legale, una perquisizione senza mandato tra mestoli e padelle. Irrompiamo oggi a Malga Monte San Pietro, immersa nella natura, traboccante di prelibatezze vegan e vegetariane, e di mille iniziative...

Mauro Sp: La malga è il regno della costina di maiale, dello stinco fumante, del tenero bollito e del formaggio che si scioglie in bocca, però tu decidi di aprire una malga vegana e vegetariana. Coraggio? Follia?

Alexander Bisan: No, onestà verso me stesso. È da quasi quindici anni che sono pressochè vegano e se avessi fatto una scelta di ristorazione convenzionale sarebbe stata distante dal mio sentire. Lo stesso sarebbe stato se avessi proposto piatti di carne e delle opzioni dedicate ai vegani.

M: Come è nata la tua passione per la cucina?

A: Il mio interesse per la cucina è derivato dal posto in cui mi trovo. Non sono un ristoratore, nè di nascita nè di vocazione, è stato il posto in cui desideravo vivere a condurmi su questa strada. Quando ho preso in gestione la malga ho pensato cosa mi avrebbe permesso di viverci e mantenermi, trovando nella cucina una delle attività utili al mio progetto di vita e professionale.

M: Vita e lavoro nella tua storia si fondono, tanto che le varie attività che proponete sembrano parte di un progetto più ampio…

A: Tutte le attività che la mia compagna Simone ed io portiamo avanti a Malga Monte San Pietro – dalla cucina, fino ai laboratori e ai seminari – sono accomunate da un fine: cambiare le strutture politiche, economiche, sociali ed anche alimentari che rendono la nostra vita difficile e non ci permettono di vivere in armonia, amore e felicità. Queste strutture servono solo a tenerti schiavo e le attività che propongo sono un contributo culturale, una strategia che ci permette di rosicchiare le loro fondamenta. È una scelta non violenta, che mi permette di sopravvivere e godere anche del lavoro che faccio, restando impegnato nel mio obiettivo e aumentando la mia felicità.

M: Che reazione ha avuto la clientela che arriva a Malga Monte San Pietro?

A: In principio proponevamo anche piatti di carne, ma col tempo siamo riusciti a trasformare la malga da onnivora a vegetariana e vegana. Qualche cliente non ha gradito, ma molti altri sono arrivati proprio grazie a questa scelta. C’è anche chi, pur mangiando solitamente carne, gradisce la possibilità di provare qualcosa di diverso. I vegani sono, da parte loro, molto contenti di poter trovare un’ampia scelta di piatti, cosa che capita raramente quando si trovano a fare delle escursioni tra le malghe.

M: Prima di parlare di cibo, cosa prevede il “menù” delle attività per questo autunno?

A: Il calendario per la stagione in arrivo è molto ricco. Tra i vari eventi ti segnalo un seminario di filosofia sull’etica dell’animale, che si svolgerà l’11 di novembre e riguarderà i diritti degli animali e l’opportunità di mangiarlo. A discutere dell’argomento ci saranno, tra gli altri, un contadino che vive allevando animali ed un ristoratore vegano. Nel fine settimana dal 17 al 19 novembre terremo un seminario dedicato al camminare a piedi nudi in inverno, che includerà un rituale sciamanico nella capanna sudatoria e un momento riservato alla comunicazione non violenta e al suo potere benefico. Questo seminario ci permetterà di raccogliere fondi per finanziare il movimento per l’Economia del bene comune, che si batte per un’economia sostenibile e un mondo più giusto.

M: Una proposta davvero interessante! Cosa mi proponi ora per un “giusto pranzo”?

A: Cominciamo con un antipasto: gli spaghetti fruttariani di zucchine con pomodoro e avocado.

M: Stuzzicante…

A: E poi, visto che siamo in una malga altoatesina, non posso non proporti dei canederli alle rape rosse e alle erbe selvatiche vegani o anche al formaggio combinati ad un gulasch di verdure.

M: Ottimi, non hanno nulla da invidiare a quelli tradizionali!

A: Per finire come si deve, una fetta di torta di carote con mousse di cioccolato Fair Trade Bio.

M: Meravigliosa! Ma perchè lasciarci così?

A: Così come?

M: Con una fetta di torta, quando posso benissimo mangiarne due!

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There is one comment for this article.
  • Richard · 

    Da Alexander, ogni piatto è una delizia offerta con empatia, una gioia e passione di potersi sedere al tavolo e l’anima respira l’amore verso la natura.