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July 21, 2017

Bolzano Danza e gli Anticorpi (formato XL) di Masako Matsushita

Franz

Anche quest’anno Bolzano Danza si connota come piattaforma più che come semplice festival, prestando particolare attenzione alla giovane coreografia italiana, portando sul palco bolzanino quelle che sono le “promesse” della danza contemporanea nazionale. Attingendo al network Anticorpi XL di cui Bolzano Danza  è partner, anche in questa edizione  verrà offerto nei giorni di festival un palcoscenico speciale a tre giovani autori: Olimpia Fortuni (“Soggetto senza titolo”, 20.07), Mattia Russo/Antonio de Rosa (“Yellow Place”, 24.07) e Masako Matsushita (“TaikokiaT studi01″, 28.07). Tre stili, tre modalità differenti di pensare la danza e le sue possibilità, tre personalità e tre spettacoli che apriranno altrettante serate della kermesse bolzanina. E per noi, tre interviste speculari che i tre coreografi ci hanno generosamente concesso. Stesse domande per tutti, diverse risposte, così come diversi sono loro. Ecco le risposte di Masako Matsushita.

La danza per te, in 5 parole/concetti/citazioni/aneddoti.

Tutto ciò che non è linguaggio verbale, il quale viene considerato come il mezzo più raffinato ed evoluto attraverso cui gli uomini si mettono in relazione tra loro“. (La Comunicazione Non Verbale di M.Boniuto & F.Maricchiolo)

Quali sono i tuoi ANTICORPI personali per la sopravvivenza nel mondo, nella vita, nella professione di coreografa?

Eat well, love life, embrace the struggle and most of all FOLLOW THE GUTS.

Il tema di questa edizione del festival sono le RELAZIONI. Definisci questo concetto secondo il tuo punto di vista personale di artista e di individuo?

Considero relazione “un interscambio dinamico, un inviare e ricevere informazioni, pensieri, atteggiamenti, un condividere e costruire significati,” dove i contenuti vengono trasmessi e le informazioni sono in costante sviluppo. (La Comunicazione Non Verbale di M.Boniuto & F.Maricchiolo)

Parlaci del lavoro che porti a Bolzano Danza. Perché dovremmo venire a vederlo? Cosa ci racconterà? Come è nato, in che modo parla di te e del tuo modo di fare e pensare la danza contemporanea?

“Taikokiat Studi01″ è uno spettacolo che coniuga tradizione giapponese, danza, taiko e musica elettronica. A Bolzano Danza saranno presentati 20 minuti di quello che è diventato un lavoro della durata di 50 minuti dal titolo “TaikokiaT Shindō” che ha debuttato a Kilowatt Festival quest’anno, una coproduzione CapoTrave/Kilowatt, Teatro Insonne con il sostegno di regione Toscana e il supporto dell’associazione Sosta Palmizi, AMAT e CSC Garage Nardini.

Il lavoro è il risultato dell’incontro tra la sottoscritta e Mugen Yahiro (artista del taiko), entrambi italo-giapponesi. Siamo partiti condividendo pensieri riguardo alla danza e la musica, confrontando le nostre abilità, discutendo e riflettendo a livello pratico e teorico, parlando delle nostre esperienze di vita nell’essere al confine tra due culture apparentemente e geograficamente distanti. Da questo essere al confine tra culture hanno prenso vita le prime sperimentazioni tra taiko, danza e tradizione giapponese. Sperimentazioni che ci hanno condotto ad esplorare tematiche che hanno aperto un dialogo tra creativi di diverse discipline quali Federico Moschetti (sound e live interaction), Paolo Paggi (assistente alla produzione/artista visivo), Valerio Veneruso (artista visivo), Francesco Landrini (scenografo), Gloria Bellardi (stilista).

Questo estratto, “TaikokiaT Studi01″, è composto da due quadri che accompagnano lo spettatore attraverso il mondo degli spiriti e quello degli esseri umani. Il primo presenta due figure del folklore giapponese Kitsune, lo spirito volpe, e Tengu, creatura simile ad un angelo caratterizzata da un lungo naso rosso. Entrambi sono rappresentanti e protettori della natura. La seconda il mondo degli esseri umani, dove i corpi dei due artisti, attraverso i taiko e la danza, si fanno strumenti per la ricerca dell’illuminazione.

Fare e pensare la danza: mi considero una ricercatrice del movimento che, attraverso la composizione coreografica e la danza del corpo, genera territori ed atmosfere nei quali agire e riflettere. La mia impronta varia in base all’indagine, nucleo di ogni lavoro, quali esempi in breve: UN/DRESS l’atto di vestirsi/svestirsi in trasformazione, Comprehension l’essere ospiti di passaggio, TODAY sulle informazioni di ieri e oggi, Diary of a Move che registra un gesto al giorno indagando sulla memoria attraverso la CNV. Quando in collaborazione con altri artisti il risultato è frutto di un confronto d’idee, prospettive e circostanze. 

Un sogno nel cassetto, o sulla mensola, che il cassetto è qualcosa di chiuso, mentre un sogno è fatto per essere aperto….

Vivere in Giappone per un anno mentre imparo il Norvegese e mi alleno a tiro con l’arco per poi diventare direttrice artistica di un’istituzione prestigiosa. 

 

Anticorpi XL, Masako Matsushita, Soggetto Senza Titolo, photo Paolo Paggi

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