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July 17, 2017

Bolzano Danza e gli Anticorpi (formato XL) di Olimpia Fortuni

Franz

Anche quest’anno Bolzano Danza si connota come piattaforma più che come semplice festival, prestando particolare attenzione alla giovane coreografia italiana, portando sul palco bolzanino quelle che sono le “promesse” della danza contemporanea nazionale. Attingendo al network Anticorpi XL di cui Bolzano Danza  è partner, anche in questa edizione  verrà offerto nei giorni di festival un palcoscenico speciale a tre giovani autori: Olimpia Fortuni (“Soggetto senza titolo”, 20.07), Mattia Russo/Antonio de Rosa (“Yellow Place”, 24.07) e Masako Matsushita (“TaikokiaT studi01″, 28.07). Tre stili, tre modalità differenti di pensare la danza e le sue possibilità, tre personalità e tre spettacoli che apriranno altrettante serate della kermesse bolzanina. E per noi, tre interviste speculari che i tre coreografi ci hanno generosamente concesso. Stesse domande per tutti, diverse risposte, così come diversi sono loro. Iniziamo con Olimpia Fortuni. 

La danza per te, in 5 parole/concetti/citazioni/aneddoti.

Emozione dal latino ex-muovere: muovere da dentro a fuori. Portare quello che si muove dentro, oltre. Questa è la danza per me.

Quali sono i tuoi ANTICORPI personali per la sopravvivenza nel mondo, nella vita, nella professione di coreografa?

Arrabbiarsi, correre all’inseguimento di un punto d’arrivo che non esiste è un pensiero troppo capitalista che non mi corrisponde per nulla. I miei anticorpi sono la fiducia che siamo collegati a disegni più grandi di noi e che c’è una ragione per tutte le cose, che noi dobbiamo fare benissimo il nostro, ma niente più di questo. La strada prende una direzione lentamente, e si trasforma e modifica in base a noi. Questo è proprio vivere per me, non sopravvivere. È mettere distanza tra quello che si ama fare e il risultato. Il risultato è la conseguenza. Non voglio sopravvivere per il risultato. Io vivo e poi vada come deve.

Il tema di questa edizione del festival sono le RELAZIONI. Definisci questo concetto secondo il tuo punto di vista personale di artista e di individuo?

Il magico mondo delle relazioni… Magico perché tutti i sensi entrano in gioco: tatto, vista, olfatto, udito, gusto, ma il vero scambio avviene solo se c’è l’ascolto che è un respiro di resa nei confronti dell’altro, è abbassare le difese… È come nella danza… E il corpo non mente.

Parlaci del lavoro che porti a Bolzano Danza. Perché dovremmo venire a vederlo? Cosa ci racconterà? Come è nato, in che modo parla di te e del tuo modo di fare e pensare la danza contemporanea? 

“Soggetto senza titolo” sono i primi 12 minuti di un viaggio molto più lungo che debutterà a kilowatt nella versione integrale il 21 luglio. È un’immersione nella solitudine che nasce 7 anni fa e che lentamente ha tirato fuori le ragioni di tanto vuoto. È una pillola (per via della lunghezza) danzante sotto le parole dell’ex-presidente dell’Uruguay Mosè Mujica. È una riflessione sull’attuale condizione umana, su come il progresso materiale abbia preso piede a discapito di valori come umanità e fraternità. A discapito della fiducia, inteso come credere in quello che non si vede, a discapito della fantasia, dell’immaginazione, del bene, delle relazioni di cui parlavo prima. Dovete assolutamente venirlo a vedere perché le parole non sono in grado di spiegare la danza, perché 12 minuti passano in un attimo e perché l’emozione che resta non ve la può portare via nessuno!

Un sogno nel cassetto, o sulla mensola, che il cassetto è qualcosa di chiuso, mentre un sogno è fatto per essere aperto….

Il mio “cassetto” è fare in modo che il lavoro non prevarichi sulla vita, così da realizzare tanti “sogni”. Uno di questi è il giro del mondo in barca a vela… Certo, mi piacerebbe anche molto portare una mia creazione in un altro continente!

 

Anticorpi XL, Olimpia Fortuni, Soggetto Senza Titolo, photo Giacobazzi

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