Culture + Arts > Visual Arts

June 12, 2017

Concreto, ma per niente discreto: Felix Lalù e le sue “Tette dal Futuro”

Kunigunde Weissenegger

Felix Lalù (es la Ostia) ci scrive:

Discreto pubblico, negli ultimi sei mesi ho suonato poco perché stavo preparando questo:
Perché una volta le chiese erano piene di tette e ora non più? Perché le donne hanno il seno e le femmine degli animali no? Perché alcune donne hanno tre seni naturali? Come ha fatto un tassista tedesco a fotografare le tette delle sue clienti? Come si fa a dipingere Donald Trump con le tette? Come si fa a farsi mandare un messaggio scritto sulle tette? Perché una ventunenne della Florida si è fatta impiantare il terzo seno? Solo perché ha visto Atto di Forza? Perché un giorno la terza tetta andrà di moda? Perché no? Le risposte di queste domande te le imparerà (o forse no) la mostra TETTE DAL FUTURO – un’esposizione scientifica e pop sull’evoluzione del seno, dalla lontana preistoria al futuro prossimo @ Casa da Marta, Coredo (TN); dal 13 maggio al 18 giugno 2017; aperta i venerdì, i sabati e le domeniche dalle 15 alle 19 o su appuntamento tettedalfuturo@gmail.com. Seguile su FB

“L’uomo è l’unico primate con un seno permanente, perché è bello da toccare” – Charles Darwin. Nella storia dell’arte le tette sono un leitmotiv, perché sono attaccate alla donna e se vuoi rappresentare una donna ce le devi mettere. Il loro canone è cambiato nei millenni. Dai seni esagerati delle veneri preistoriche alle forme giunoniche romane, dai seni casti e piatti del Trecento ai seni semplici del Cinquecento, dai seni opulenti del Seicento alla “coppa di champagne” di Madame de Pompadour. Ciò che non è mutato nella storia è la loro quantità. Libere o velate, sono sempre state due, come se non ci fosse modo di immaginarle diversamente. Ma ormai possiamo considerarle tranquillamente come le Tette del Passato

Noi rispondiamo:

Discreto Felix Lalù, grazie per averci informato di questa tua iniziativa! Ecco le domande che ci siamo posti noi qui in redazione quando ci è arrivato l’invito all tua mostra. Se ci facessi il piacere di rispondere, avresti la straordinaria chance di comparire nelle nostre pagine per 2 volte in soli 21 giorni. Grazie, a presto! 

Ma quanto discreto sei veramente?

Felix Lalù: In realtà il pubblico è discreto. Io meno.

Come ti è venuto in mente un tema così “particolare”? 

Felix Lalù: L’anno scorso ho scritto una canzone su Gino Paoli, il cui ritornello riprendeva una canzone dei Flight of the Conchords che dice “Il sole non è così cool / Il cuore non è così cool / L’amore non è così cool / Invece le tette tette tette, loro sì che sono cool”. In tutta la canzone dico tette 75 volte, il che vuol dire che nell’anno solare 2016 ho detto tette su un palco almeno 2925 volte. Questo solo in italiano, perché poi ho scritto e cantato un testo per gli Ananda Mida che si chiama Kondur, il cui titolo originale era Swimming Boobs. La canzone parla di nuotare in una piscina fatta di tette. Il video è una compilation psichedelica di (quasi) tutte le tette (maggiorenni) e in hd che youtube contiene. 

 

Mentre scrivevo questo testo – era la fine dello scorso agosto, prima di una grigliata ai Due Laghi di Coredo – ho cominciato a disegnare le tre tette della prostituta con tre tette del film “Atto di Forza”. Da lì è partito un trip culminato nel materiale che compone la mostra.

Come possiamo approfondire il tema prima di andare a vedere la mostra?

Felix Lalù: La cronologia è la seguente: 
1990: Esce Atto di Forza. E’ ambientato su Marte nel 2048. Sul pianeta rosso comanda un podestà (Cohegen) che non ha molto a cuore la salute dei suoi cittadini. Ci sono cittadini di serie B che sono esposti a radiazioni e questo provoca mutazioni. Una di queste è la prostituta con tre tette che Arnold Schwarzenegger/Douglad Quaid/Hauser incontra a VenusVille, il quartiere a luci rosse. Su Marte nel 2048 le tre tette tirano un sacco.
2014: Jasmine Tridevil, una ventunenne di Tampa (Florida) si fa impiantare il terzo seno chirurgicamente per diventare famosa.
L’idea centrale della mostra è che le mode non sono prevedibili e che in un futuro prossimo la terza tetta sarà di moda. Magari ci vorranno altri 24 anni affinché qualcuno prenda di nuovo esempio. La mostra serve per abituarci all’idea. 

E dopo invece? 

Felix Lalù: Dopo può essere che avrete visto abbastanza tette per una vita intera. 

Cosa ci consigli per avvicinarci al tema?

Felix Lalù: Le tette sono dappertutto. Sono attaccate a tutte le donne e a molti pannelli pubblicitari. Se cerchi qualsiasi cosa in internet è plausibile che una tetta salti fuori da un momento all’altro. Diciamo che in questo momento storico sono sovraesposte. 

Chi sono gli altri artisti?

Felix Lalù: La mia mostra “Tette dal Futuro” si tiene a Casa da Marta a Coredo, in Val di Non. Essa fa parte di una mostra diffusa intitolata “PrimaVera”, che coinvolge cinque dimore storiche (a Sanzeno, Don, Sarnonico e Revò). Gli altri artisti coinvolti provengono dalla Val di Non e dalla val di Sole. Tutti siamo stati stimolati a ragionare sul tema della primavera e io me ne sono uscito con le tette. Pensavo che sarei stato bocciato, invece Lucia Barison, la curatrice della mostra, ha accolto la mi proposta. 

Cosa ci siamo dimenticati? 

Felix Lalù: Vi siete dimenticati di dire che è una vergogna. 
Che così è troppo facile.
Che troppe tette in un posto solo possono minare alle fondamenta i valori della nostra traballante società. 
Che non vedete l’ora di vederla e che la consigliate a chiunque. 

Illus: Felix Lalù 

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.