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October 26, 2016

“Recitare non è il controllo, né la ripetizione.” Michele Eynard über “Superabile”

Kunigunde Weissenegger

Behindert. Beeinträchtigt. Gehandikapt. Eingeschränkt. Mensch mit besonderen Fähigkeiten oder Bedürfnissen. Und so weiter. Die Bezeichnungen für Menschen, die sich nicht bewegen oder benehmen wie der genormte, fade, langweilige Durchschnitt und Großteil der Bevölkerung, sind so groß wie die Ahnungslosigkeit, Ignoranz, Unsicherheit, Scheu, angst, Verlegenheit oder Verachtung gegenüber diesen Menschen. Behindert nennen wir sie und behindern sie am Leben, benachteiligt nennen wir sie und sind es doch selbst – beschränkt im Kopf, weil wir nicht zugeben wollen, dass wir mit offensichtlich anderen Denk- und Verhaltensweisen nicht mitkommen. – Vorgetäuschtes Pseudoverständnis ist übrigens schlimmer als unverhüllte Unbeholfenheit, Mitleid wird mindestens mit Missachtung geahndet. 

Das Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt bringt unter der künstlerischen Leitung von Antonio Viganò seit mehreren Jahren Geschichten über die vielfältigsten Zustände, Befinden, Stimmungen oder Lagen von Menschen auf die Theaterbühnen in Südtirol, Italien und weltweit: Schauspiel pur und nicht Therapie oder Pädagogik oder Whatever, Nachsicht bekommt keinen Einlass. 2015 hat die Accademia Arte Della Diversità vom italienischen Verband der Theaterkritiker (ANCT) den Kritikerpreis erhalten und vor Kurzem den renommierten Preis für Kinder- und Jugendtheater Eolo Awards

Wir haben uns mit Michele Eynard unterhalten: Er ist der Regisseur und Comic-Zeichner der neuen Ribalta-Theaterproduktion “Superabile” mit Mathias Dallinger, Melanie Goldner, Daniele Bonino und Jason De Majo und der künstlerischen Mitarbeit von Paola Guerra. Vier SchauspielerInnen, zwei davon im Rollstuhl, erzählen in “Superabile” von ihren Träumen, ihrem Alltag, den Blicken der “anderen”, dem ständigen Angewiesensein auf Begleitung und somit dem Fehlen jeglicher Intimität, dem Verlust von Autonomie und Privatsphäre. Die Leichtigkeit und Ironie der Darstellung lässt einerseits schmunzeln und regt andererseits zum Überdenken eigener Verhaltensweisen gegenüber Menschen mit Beeinträchtigung an. Comic-Zeichnung, Erzählung, Schauspiel nehmen uns mit in erheiternde und berührende Welten. Anstehende Aufführungstermine sind: 26/10/2016 um 20 H in Terlan im Raiffeisenhaus, 28/10/2016 um 20 H in Bruneck im Stadttheater, 29/10/2016 um 20:30 H in Kurtinig a. d. W. Im Haus Curtinie, alle Infos gibt’s hier. Und: “Superabile” ist bei alpha beta auch als Buch erschienen. Superman Superabile Michele Eynard Teatro La Ribalta

“Superabile”, come mai questo titolo?

Michele Eynard: Si parla di persone con disabilità, definite disabili, diversamente abili, handicappati, o svantaggiati… Comunque li si definisca, è la loro condizione fisica a costituire una sorta di biglietto da visita che diventa una specie di stigma, facendoteli subito collocare nell’angolino in basso a sinistra della tua considerazione. È come se considerassi Stevie Wonder prima di tutto un negro, poi un cieco, e solo alla fine anche un musicista.
Solo conoscendo queste persone, come avviene con tutte le altre, si può sperare di superare lo schematismo della prima definizione, che non rende giustizia della diversità e della complessità di ogni individuo. Solo questa conoscenza ti permette di accorgerti che i negri non sono tutti uguali, e neppure i ciechi (e neppure i musicisti).
Superabile si riferisce a questa conoscenza, e, naturalmente, al superamento delle barriere fisiche e culturali, al “super” che è il contrario di “dis”.

Come si è svolta la produzione? Che “mood” caratterizzava l’elaborazione e le prove? Raccontaci un po’…

È la prima volta che lavoro con il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt. Ho trovato un gruppo di attori e attrici molto variegato per caratteristiche fisiche e livello di esperienza, ma composto da persone fortemente motivate e disponibili a mettersi in gioco ai limiti delle loro possibilità. Limiti che abbiamo continuamente cercato di forzare. 
Dico “abbiamo” perché, nonostante il mio ruolo ufficiale di regista, il lavoro sia registico che drammaturgico è stato svolto a più mani. Antonio Viganò e Paola Guerra sono molto più che dei tutor per gli attori della Ribalta: sono il loro riferimento principe per tutto quello che riguarda il teatro. Metodo, regole e disciplina provengono da lì, ed era sempre lì che gli attori e le attrici si rivolgevano per chiedere conferma di ogni mia indicazione o richiesta. “Aspettiamo cosa dice Antonio” era un refrain costante. Solo una volta, ormai in vista del debutto, un attore mi ha detto “però, ci sai fare”. Son soddisfazioni!
Al di là di queste considerazioni, l’apporto creativo e metodologico di Paola Guerra e Antonio Viganò è stato importantissimo, e io l’ho accettato volentieri, sia perché non avevo mai lavorato con attori e attrici disabili, sia perché, anche dopo trent’anni che faccio questo mestiere, penso di avere sempre da imparare e reimparare.
Naturalmente ci ho messo molto del mio, innanzitutto per quanto riguarda il linguaggio. L’accostamento e l’interazione tra disegni proiettati e attori in carne ed ossa è frutto di una ricerca stilistica che porto avanti con la mia compagnia (Luna e Gnac) dal 2003, attraverso diversi spettacoli che ogni volta svelano nuove possibilità di gioco. Un gioco che gli attori del Teatro la Ribalta hanno imparato a giocare benissimo.

Cosa si fa meglio su o con una sedia a rotelle? 

Scordatevi Alex Zanardi e i campioni delle paraolimpiadi. L’accettazione sociale del disabile sembra essere possibile solo laddove il disabile è una specie di Superman. Mathias e Melanie, i protagonisti di Superabile, sono due persone normali. No, temo di dover affermare che non c’è proprio nulla che in sedia a rotelle si possa fare meglio che senza, a parte stare seduti.
Ma il punto è un altro: questi due sono Attori. In questo spettacolo interpretano loro stessi. Mimano i propri gesti e le proprie emozioni, che è esattamente il cuore del mestiere dell’attore.
Per loro c’è una difficoltà in più: il controllo  della voce e del movimento, che non è precisamente il loro forte. Inizialmente avevo una preoccupazione: come si può definire attore qualcuno che non è in grado di ripetere due volte la stessa azione in modo identico?
Ma recitare non è questo. Recitare non è il controllo, né la ripetizione. Recitare è prima di tutto giocare. Giocare a calarsi in una situazione, a rivivere gli stimoli che ti fanno reagire, a farsi sorprendere, a dire un testo “come se”, cercando sempre una verità. 

Cosa si deve aspettare il pubblico da Superabile?

In Superabile il pubblico troverà il risultato di un lavoro artigianale e multimediale, comico, poetico e visionario. Uno spettacolo molto coinvolgente e godibile a diversi livelli di lettura. E la cosa più sorprendente è che tutto questo sembrerà semplicissimo.

Foto: Teatro La Ribalta. Illustration: Michele Eynard

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