Music
October 7, 2016
Jazz, vino e formaggi!
Un’avventura per orecchie e palato alla Società Filarmonica di Trento
Francesca Fattinger
“Anche un semplice assolo di sassofono può essere un buon punto di partenza per cambiare il mondo”, con questa citazione di Zigmut Bauman aveva avuto inizio l’anno scorso il ciclo di tre incontri dedicati al mondo del jazz. Il racconto si era fermato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, con capolavori come Blue Train di John Coltrane o St. Thomas di Sonny Rollins. Dario Ghidoni, chitarrista ed esperto di storia del jazz, riprende il suo racconto, il filo rosso lasciato in sospeso dall’anno scorso, per portarci a rivivere e riascoltare, accompagnati dalla sua sapiente guida, i protagonisti e i movimenti più significativi di questa storia affascinante.
L’anno scorso avevamo fatto un salto nella culla del jazz tra New Orleans, Chicago e New York, fino all’espansione a Kansas City. Il viaggio era poi continuato attraverso la stagione del Swing e delle Big band, passando per il successivo approdo anche in Europa e nel resto del mondo, fino alla trasformazione in Bebop, Cool hard bop e Free jazz.
Quest’anno la storia continua e procede in un percorso meno caratterizzato, più libero e sfumato – e forse per questo ancora più affascinante – dagli anni Sessanta fino alla contemporaneità.
Durante il primo incontro si parlerà di Jazz acustico e della fusion, nel secondo di contaminazioni tra innovazione e mainstream e nel terzo si comprenderà il rapporto tra contemporaneità e post modernisti con l’aiuto di un ulteriore ospite: il fine esperto e consulente artistico per il jazz Vincenzo Costa, che concluderà questo ciclo.
La Società Filarmonica, quindi, si riapre al jazz, a questa musica a volte considerata di nicchia, amata o odiata, ma sempre circondata da un velo misterioso, che potremo attraversare grazie a questo itinerario guidato tra esempi musicali e aneddoti storici. Gli incontri, però, non si limiteranno a questo, ma si allungheranno a un connubio di esperienze tra orecchie e palato. Il viaggio tra le note, infatti, sarà anche un viaggio alla scoperta di piccole e medie aziende vinicole e casearie locali, dalla Cantina Sociale di Trento fino all’Azienda Agricola La Capra Felice di Mori.
La sfida è proprio quella di dare una mano a queste aziende, come ha sottolineato il presidente della Società Filarmonica di Trento Lorenzo Arnoldi, offrendo loro visibilità all’interno di questa istituzione. Il tentativo di questi incontri, anticipati per questo alle sette di sera rispetto alla consueta programmazione dei concerti serali, è proprio quello di fermare i presenti, di bloccarli a discutere di ciò che si è appena ascoltato e di farlo bevendo un bicchiere di vino e mangiando un assaggio di formaggi e salumi che rappresentano gli sforzi dei nostri produttori locali, la loro passione e la bellezza della nostra terra.
Durante questi tre lunedì consecutivi, dal 3 al 17 ottobre, la Società Filarmonica vuole trasformarsi in uno spazio accogliente, che permetta alla cittadinanza un momento di incontro, un’occasione per chiacchierare, trovarsi e scambiarsi opinioni, Perché la musica è la lingua più universale che esista e il cibo, specialmente se espressione di produttori locali, lo è altrettanto.
L’incanto che questa unione genera può permetterci di vivere una parentesi rispetto alla nostra routine quotidiana, un’occasione per fermarci (finalmente) ad ascoltare e a gustare.
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