Music

June 25, 2016

Zoe Pia presenta Shardana: musiche, energie nascoste e misteriose al Jazzfestival Alto Adige

Kunigunde Weissenegger

Zoe Pia ci porterà con sé in un affascinante viaggio musicale nella storia della Sardegna e del popolo delle isole, gli Shardana, considerati gli antenati dei moderni isolani, un popolo di pirati e mercenari. Da questa parola così melodica la musicista e isolana ha creato il progetto discografico “Shardana” che presenterà durante il Jazzfestival Alto Adige, a San Candido e presso la stazione a monte della funivia di Merano 2000. Facciamoci spiegare meglio da Zoe Pia questo progetto e un misterioso strumento a respirazione circolare…

Quale concetto anima Shardana? Come è nata l’idea? 

Il progetto è frutto di un lavoro di ricerca che è durato diversi anni, sia in ambito compositivo che musicologico e storico-archeologico.
Nel mio percorso accademico e artistico sono sempre stata propensa all’approfondimento e alla sperimentazione. Mi hanno affascinato sempre più la musica del Novecento e il legame tra originalità e contaminazione. Sono arrivata a studiare composizione dopo diverse specialistiche in clarinetto ed esperienze concertistiche di ampio raggio, dal concerto di Mozart come solista alle performances con il live electronic, dall’orchestra classica alla big band.
Ho creato poi un corso di formazione per il Conservatorio di Rovigo che ha trattato la soundscape composition e la commistione di linguaggi differenti, esperienza che ha dato l’input per l’avvio del progetto di ricerca sulla Sardegna.
L’inestimabile patrimonio storico artistico da un lato e i misteri e le leggende dall’altro hanno scaturito dei quesiti importanti sulle mie origini e le risposte che ho avuto hanno dato il la a Shardana. 

Perché ti ispirano sia le musiche classiche come anche il jazz contemporaneo?

Shardana, “Il popolo delle isole che stanno in mezzo”, descritto da Ramses II (stele di Tanis) nel II millennio a. C. come quello dei ribelli che nessuno ha mai saputo come combattere, presumibilmente ha vissuto e lasciato più tracce di sé in Sardegna, isola ricca di archeologia e mistero.
La tecnica della soundscape composition, unita al linguaggio contemporaneo, hanno permesso di raccontare in musica le energie nascoste nella tomba dei giganti di Sa Dom ‘e S’Orcu della Giara di Siddi, i personaggi misteriosi come S’Accabadora, la forte tradizione processionale di Mogoro, la storia della terra e dei popoli del Mediterraneo, l’omaggio al grande cantautore Andrea Parodi, le mistiche Domus de Janas ed il tradizionale riecheggiare del ballo sardo.

Le launeddas, uno strumento che qui non conosciamo. Come “funziona“ e che storia porta sulle spalle?

Le launeddas spiccano, tra i vari strumenti, in una veste totalmente personale, dopo un’accurata ricerca delle possibilità timbriche e inesplorate del prezioso strumento millenario. Si tratta di uno strumento a fiato polifonico composto da tre canne ad ancia semplice, da alcuni considerate l’antenato del clarinetto. Ha origini molto antiche, come dimostrato dal celebre bronzetto nuragico itifallico rappresentante presumibilmente un suonatore di launeddas e risalente al VI a. C. L’uso tradizionale dello strumento richiede la respirazione circolare (a fiato continuo) e la funzione che ha esercitato sin dall’antichità è stata quella di accompagnare il ballo durante riti propiziatori prima e momenti di aggregazione sociale in seguito, sino ai giorni nostri. 

Zoe Pia con Launeddas -  Shardana

Dal mare, fino in cima alle montagne: suonerai il 2 luglio a San Candido e il 3 in mezzo alle montagne ad Avelengo Merano 2000. Cosa ti aspetti dal Jazzfestival Alto Adige? 

Il progetto discografico Shardana, con enorme piacere, sarà ospite il 02 e il 03 luglio 2016 al Jazzfestival Alto Adige. Immagino i concerti come l’incontro musicale con nuove identità culturali e come scambio di flussi energetici con il pubblico e la terra di San Candido e Avelengo Merano 2000. 

Come possiamo preparci, noi ascoltatori?

Il mio intento sarà quello di guidare l’ascoltatore nel mondo della tribù dei popoli del mare attraverso un susseguirsi di musiche suggerite da luoghi, tradizioni, leggende e personaggi dell’isola situata al centro del Mediterraneo. Un viaggio tra passato e presente, auspicato equilibrio tra follia e razionalità.

Ultima domanda: Quanto ti senti pirata? 

Secondo la più positiva delle accezioni del termine, sono pirata al 100%. 

 Foto: Zoe Pia

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