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June 3, 2016

Alex Pergher. Il sovversivo gentile dell’arte

Allegra Baggio Corradi

 E’ un’immaginazione senza fili quella di Alex Pergher. Un’immaginazione vitale quella del suo “io” artista, sensoriale quella del suo “io” gallerista. Non esiste una sintassi corretta nella sovversiva missione di Alex che abolisce ogni punteggiatura, ogni avverbio, ogni aggettivo per lasciare posto al dinamismo e al colore. Come un futurista, Alex vive le sue esperienze sensoriali attraverso i rumori, il peso e l’odore degli oggetti. Come faceva Govoni anche lui si esprime usando i verbi all’infinito per imbastire analogie concatenate l’uno all’altra attraverso lineette che separano aggettivi da sostantivi. Uomo-palombaro. Donna-golfo. Piazza-imbuto. Quadro-universo. 

Associazioni mentali che si risolvono in un linguaggio personale, simbolista, ma universale per la sua immediatezza iper-realista. Paroliberismo visivo quello di Alex che in veste di pittore e gallerista, enfatizza il gesto umano, suo e di altri artisti che come lui rendono materia i loro febbrili pensieri poetici.

Sarebbe riduttivo ingabbiare questo spirito proteiforme in un alternarsi di domande e risposte. Serve un libro, una successione ordinata di pagine, leggibile anche in piccoli frammenti disordinati, senza il bisogno di badare a imposizioni editoriali. Pensieri in libertà per un anticonformista in costante bilico tra il vertice e l’abisso.

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Antiporta-Occhietto 

Alex Pergher. 11.09.1955

Pagina Bianca-Silenzio. Caos prima del Cosmos

Colophon-Fastigio

Alex Pergher. Il sovversivo gentile dell’arte.

Alex Pergher é nato a Bressanone (BZ) nel 1955. Pittore, grafico, ceramista e gallerista d’arte, vive e lavora a Rio di Pusteria. Espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero dal 1975. Nel 1999 fonda la Galerie Milly, agenzia e galleria d’arte contemporanea. Fin dai primi anni di attività predilige la corrente iperrealista per poi passare alla sperimentazione materica. E’ direttore della Galleria Civica di Bressanone dal 2008.

Prefazione- Captatio Benevolentiae

 “Anoia la dea della dissennatezza è la mia scellerata valletta”. Erasmo

Sovversione: profonda e violenta alterazione di un ordine costituito attraverso la disobbedienza.

Gentilezza: nobiltà ereditaria o acquisita attraverso l’esercizio delle virtù e dei sentimenti

Alex Pergher: il sovversivo gentile

Pagina Bianca-Riflessione sulla parola non scritta.

TitelblattCapitolo A- L’occhio

« Das Auge ist der Punkt, in welchem Seele und Körper sich vermischen. » Friedrich Hebbel

Con questa frase si conclude il catalogo del percorso tematico denominato « Afrique » che Alex ha terminato nel 2005. E’ solamente nei suoi occhi, infatti, che le mille sfaccettature dell’Africa sono esistite, nelle sue palpebre si sono alternati colori, impasti e suggestioni cromatiche di un immenso continente che lui non ha mai visitato, ma che ha saputo suggerire attraverso le sue estrapolazioni e manipolazioni grafiche. Come un Salgari della pittura, Alex ha concentrato i paesaggi di uno sconfinato territorio sconosciuto estrapolandone paesaggi dell’anima.

Ottanta tavole di piccolo formato compongono un ritratto eistenziale di un luogo lontano e remoto visitato in occasione di numerosi viaggi dello spirito piuttosto che del corpo.

L’occhio immagina ciò che non ha visto. L’occhio tramuta la forma in sostanza. L’occhio unisce la carne all’anima.

repro_1050efCapitolo B- Il proto

Il proto é il capo operaio di una tipografia, che ha l’incarico di distribuire il lavoro e di sorvegliarne l’esecuzione. La sua responsabilità non va oltre certi limiti, anche se sia invalso l’uso di chiamarlo in causa ogni volta che sorgono critiche o contestazioni in merito al lavoro eseguito.

Alex Pergher é un proto. Non solamente perché tra le sue occupazioni ci sia anche l’editoria, ma perché il suo sorvegliare, le sue responsabilità, il suo incarico di gallerista lo pongono a capo di un’impresa culturale che ha come scopo quello della rinascita culturale tramite la Parola. E la sua parola é l’Arte.

Come proto Alex costruisce nuovi mondi all’interno degli spazi della Galleria Civica di Bressanone della quale é direttore da otto anni. Solo nella sua lotta contro il conformismo ideologico e l’opportunismo politico di enti pubblici avversi all’autenticità, Alex sorride ai visitatori che titubanti si affacciano verso la galleria, ma non osano entrare. « Attenzione al gradino » dice Alex aprendo la porta e invitandoli a entrare, ma loro sembrano indispettiti dall’autenticità che gli viene offerta.

Ostaggio di una società che crede di non aver bisogno dell’arte, intrappolato, ma appagato dalla sua quotidiana missione di sognatore, Alex crea sinergie. Attraverso percorsi tematici che come un immaginario filo d’Arianna si snodano attraverso il suo programma espositivo, l’arte é presentata al pubblico secondo principi di ricognizione pedagogica compensati da esperimenti mai del tutto incomprensibili. Perché la chiarezza e l’universalità dell’arte passano soprattutto attraverso oggetti che comunicano creando dibattito, dubbi, curiosità.

Alla domanda « Per quale motivo hai deciso di diventare un gallerista ? » Alex risponde « Perché é mio desiderio migliorare l’umanità attraverso l’arte nel segno dell’umiltà ». Alex : il proto gentile.

repro_1040efCapitolo C- Figlio di tanti padri

Il brivido. Quella sensazione indefinibile che sembra percorrere il corpo lungo la linea della schiena fino a scendere giù fino alle punte dei piedi. Il brivido che in realtà é un riverbero mentale che solletica la carne risvegliandola.

Il brivido é quello che prova Alex di fronte ai suoi magici incontri con coloro che come lui tentano di ricucire lo strappo tra cielo e terra. Distanti ormai, separati da crepacci incolmabili, la frammentazione tra questi due mondi pone di fronte ad una scelta. Chi essere ? Perché esserlo ? Come diventarlo ?

E’ allora che subentra il brivido. Ed é anche allora che ci si rivolge ai Padri. Perché i padri hanno capito e hanno visto, ma non hanno forse sempre avuto il coraggio o il tempo di fare. Le rivoluzioni, perciò, le fanno i figli. Sono loro che si collocano nel divenire ricucendo con l’ago della spregiudicatezza quello strappo che i padri avevano lasciato dietro di sé.

Alex é figlio di tanti padri. Tutti quelli che ha incontrato sul suo percorso. Tutti quelli con cui si é confrontato imparandone l’umiltà e imbevendosi del loro desiderio di produrre bellezza. Alex agisce in nome dei suoi padri sperando di essere a sua volta un padre per figli che incontrerà lungo il suo percorso.

In nome del Padre, il figlio cuce lo strappo con l’ago dell’arte. Diffonde e colleziona le opere dei padri e produce bellezza a sua volta.

Pagina Bianca- Amnesie o La memoria dimenticata

Pagina Bianca- Invito al sogno o il Sonno della Ragione

Foto: Alex Pergher

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