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February 23, 2016

Apre a Rovereto la Libreria Arcadia: libri, idee, e molto di più

Mauro Sperandio
Il 27 febbraio, a Rovereto, apre la Libreria Arcadia. Il nuovo negozio, della stessa proprietà della nota ed omonima libreria romana, offrirà ricercatezze librarie per ogni palato.

La grande distribuzione e la vendita on line hanno fagocitato innumerevoli attività che illuminavano – in tutti i sensi – le vie delle nostre città. La convenienza di tutti ha tolto profumo ed esperienza tattile agli acquisti di altrettanti, interrompendo attività commerciali antiche e facendo rischiare l’estinzione a svariate categorie professionali.

Scoprire che a Rovereto, il giorno 27 febbraio, in via Fratelli Fontana 14/c (segnatevi l’indirizzo), apre un negozio in cui i libri si possono toccare e annusare è motivo di gioia. Poter contare su qualcuno in grado di consigliare un buon libro, mettendoci quella faccia che manca alle recensioni che si leggono nel web, è un piccolo lusso fuori dal tempo.
A Monica Dori, fondatrice della  Libreria Arcadia di Roma ed ora comproprietaria anche del nuovo punto vendita di Rovereto, abbiamo chiesto di raccontarci questo nuovo capitolo della sua attività.

Dopo Roma, la Libreria Arcadia arriva a Rovereto. Come sopravvive ai tempi di internet un “negozio di libri”?

La libreria Arcadia nasce ventidue anni fa e nel tempo si è evoluta ed è cambiata, anche per far fronte alle esigenze che hanno portato internet e la vendita on line. A dispetto delle difficoltà portate dai nuovi canali di vendita, la nostra attività va molto bene grazie ad un grande lavoro sulla proposta. Cerchiamo editori piccoli ed indipendenti ed intratteniamo con questi ottimi rapporti. I libri che proponiamo non si trovano sui banconi delle grandi catene e non si trovano neppure on line. Organizziamo incontri ed iniziative di svariati tipi, sia nella nostra libreria che fuori, come accade con le passeggiate letterarie nei luoghi descritti nei libri. Organizziamo piccoli spettacoli secondo dei format, come Il giro del mondo in un pugno di libri, in cui descriviamo un continente attraverso le parole di dieci libri contemporanei che, secondo noi, lo rappresentano. Con i libri ci si può inventare di tutto, cerchiamo di proporre sempre qualcosa di nuovo e i nostri clienti apprezzano le nostre iniziative.

Spesso si entra in libreria con un’idea ben precisa, un titolo di cui si è letto nei giornali, o che si è visto in mano a qualcuno. Come si avvicinano i clienti a libri non pubblicizzati o edizioni di nicchia?

Se il cliente è un appassionato lettore, rimane incuriosito da un’offerta che altrove, non dico non si trovi, ma che non viene messa in evidenza. Abbiamo scelto infatti di rimanere lontani dalle logiche della grande distribuzione in cui – è cosa nota – gli spazi vengono venduti agli editori che possono permettersi di pagare. In questo modo garantiamo visibilità a quei libri che non si potrebbero permettere uno spazio in vetrina o sul bancone, oppure una presentazione televisiva.
Noi stessi promuoviamo presso i nostri clienti la lettura di questi libri e a Roma siamo conosciuti per questa disponibilità a consigliare e guidare alla scoperta di nuovi autori.

C’è una ragione particolare che vi ha spinto proprio a Rovereto?

Collaboriamo con svariati editori, facciamo consulenze editoriali, promuoviamo l’attività di giovani scrittori e mettiamo in contatto i vari soggetti coinvolti nella filiera del libro. Sulla scorta di queste nostre attività siamo stati caldeggiati da svariati piccoli editori ad aprire una nuova libreria. Da una nostra indagine di mercato abbiamo visto come il Trentino-Alto Adige, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia siano le regioni italiane in cui si legge di più e dove le librerie che non appartengono alle grandi catene riescono a sopravvivere. Abbiamo poi degli ottimi rapporti con l’editore Keller e conosciamo bene la zona. Per non dire poi che ci piace la montagna…
Motivati da questi elementi abbiamo deciso di replicare a Rovereto il modello sperimentato a Roma.

Penso al momento dell’acquisizione di un nuovo titolo per i vostri negozi, ma anche al suo personale “comodino”: cosa la seduce in un libro?

Guarda caso, nella nostra libreria abbiamo proprio un angolo dedicato proprio al cosiddetto “libro da comodino”… La domanda è difficile, il libri sono tanti e diversi, ma posso dire che, perchè un libro mi attragga, esso non deve essere scontato, deve offrirmi un punto di vista diverso rispetto ad una qualche questione, deve essere curato nell’edizione e nell’eventuale traduzione. Potrei dire che il libro mi deve dire qualcosa che sapevo, ma che non ricordavo di sapere. Un libro che dia un messaggio non gridato, ma sussurrato.

Da Roma a Rovereto con un carico di libri ed esperienze, ti chiedo: c’è un libro “romano” che consiglieresti ai lettori di franzmagazine?

Un libro romano potrebbe essere “Roma. Guida non conformista alla città” di Fulvio Abbate edito da Bompiani. Il libro raccoglie una serie di articoli scritti dall’autore sulla Capitale e sugli aspetti più disparati della romanità.

Cosa avete pensato per l’inaugurazione del nuovo negozio?

Ospiteremo Uemon Ikeda, un artista giapponese che proporrà un’installazione pensata per gli spazi della nostra libreria. In questo suo lavoro l’atto dell’andare è visto come un atto artistico, un’attività creatrice di vità e novità. Come il nostro andare da Roma a Rovereto.

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