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December 22, 2015

Cinema lounge Zweiter Stock – Secondo piano: come al cinema, ma più comodi

Mauro Sperandio
Apre a Merano il Cinema lounge Zweiter Stock/ Secondo piano. Un piccolo cinema, un piccolo locale dove bere qualcosa ed incontrarsi, Un grande schermo, chilometri di pellicola, una passione infinita per le storie su pellicola. Me ne parlano Erwin Seppi e Jochen Unterhofer.

Flashback, flashforward, i mille artifici del montaggio: nel cinema lo scorrere del tempo si dilata, si comprime, viene spezzettato e riordinato. Il giro del mondo in 80 giorni, quello con David Niven, al cinema dura 167 minuti. L’attimo fuggente dura addirittura 128 minuti.

Quando al gruppo di cinasti che lavorano alla Filmwerkstatt è venuta l’idea di realizzare un cinema-lounge nei locali in cui durante il giorno lavorano, non sapevano che ci sarebbe voluto un anno, perchè il vecchio proiettore 35 mm ricominciasse a sparare immagini.

A Daniel ed Elmar, che hanno riportato in vita il proiettore un po’ malconcio, ci sono volute due settimane di lavoro.

Il maialino, che gira sullo spiedo quando arrivo all’ex Molino Probitzer -la sede della Filmwerkstatt e del Cinema Zweiter Stock Secondo piano-, è lì da quasi 5 ore. Ruota senza posa e il calore gli sta rendendo la cotenna croccante, ci è voluto tempo, quello giusto, come per tutte le cose.

Nella frenesia della prima serata riesco ad incontrare Erwin Seppi, il presidente dell’associazione a cui fa capo l’attivita dello Zweiter Stock – Secondo piano, e il regista Jochen Unterhofer, tra i promotori di questa iniziativa. zweiter stock cine loungeMultisala, “Dolby Surround”, immagini 3d, annessa pizzeria. Cosa offre il cinema Zweiter Stock/Secondo piano?

JU: Niente di tutto ciò e molto di più. Al cinema sto abbastanza scomodo; anche se non sono troppo alto, mi sento sacrificato. Il nostro cinema non costringe nessuno sulla sedia. Mi piace pensare che questo posto sia un salotto con un grande schermo, un luogo in cui stare assieme, vedere un film, comunicare e confrontarsi. Ci piace l’idea che dopo il film si possa rimanere nel luogo di proiezione a parlare, bere o mangiare qualcosa, senza doversene andare per far posto agli spettatori della proiezione successiva. Abbiamo ereditato attrezzature -tra queste il proiettore 35mm e molte pellicole – del Cinema Apollo di Merano. L’informalità del contesto e la possibilità di proiettare copie originali con una macchina analogica, col suo rumore caratteristico, crea un’atmosfera unica.

ES: Vogliamo superare la costrizione delle sale classiche, offrendo un’atmosfera diversa. Rivedere un vecchio film tutti assieme, unendo le persone e non separandole in file di poltrone rosse, è il nostro obiettivo.Cosa prevede il vostro calendario di proiezione?

JU: Non abbiamo ancora un programma strutturato per tutto l’anno, ma vogliamo che i gusti e le opinioni del pubblico indirizzino l’offerta. Ci piacerebbe abbinare il tema del film con un evento culinario, per quanto la nostra piccola cucina possa permettere. L’idea è di non proporre film blockbuster, ma di assecondare gli interessi del pubblico: film giapponesi? Gli Anni ’60 a Parigi? O chissà cosa altro.

ES: Non sarà un cinema con le scadenze e l’impegno che un cinema richiede, ma un meccanismo che si basa sulla passione ed un impegno condiviso. Abbiamo una piattaforma e la mettiamo a disposizione.

Della vostra iniziativa si è parlato poco, tuttavia la sala è piena. Ve lo aspettavate?

ES: La partecipazione a questa prima serata ci rende particolarmente felici, anche perchè non è stata fatta nessuna pubblicità, ma un semplice giro di mail tra amici. In soli quattro giorni siamo riusciti ad esaurire i cinquanta posti disponibili. Abbiamo in progetto di fare almeno un evento al mese, ci piacerebbe organizzare un “cinema-brunch” con una proiezione la domenica mattina, degli spettacoli per bambini che non verranno rimproverati se si vogliono alzare dalla poltrona e mille altre cose; ci piace pensare che “la cosa” possa prendere un carattere ed una vita propria, che è la somma delle personalità che parteciperanno. Speriamo che questo sia un grande inizio.

Foto: Zweiter Stock – Secondo piano

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