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November 9, 2015

Valentina Candioli, eleganza e bellezza nell’artigianato

Veronica Saggiorato
Valentina Candioli, 27 anni, giovane talentuosa che il mese scorso ha presentato la sua Officina Rovereto a Generi Misti - in collaborazione con Artingegna OFF - ci racconta un po' di sé, della sua passione e di come è riuscita a trasformarla in lavoro.

Come è nato in te l’interesse verso l’arte e il design?

La scelta del mio percorso di studi è sempre stata molto naturale e grazie all’aiuto e all’appoggio di alcune persone incontrate durante la mia istruzione sono stata indirizzata verso la mia passione, quello che più mi rappresenta.
Ho studiato architettura presso Venezia e Lisbona.
L’architettura, come tutte le arti, è una disciplina ampia e complessa e richiede prima di tutto la formazione della persona e così anche la definizione della persona stessa e dei suoi gusti, altrimenti facilmente ci si perde nel mare della casualità.

Come definiresti il tuo lavoro?

L’unione tra teoria e pratica. Da sempre ho sentito il bisogno di unire la teoria alla pratica ed è così che mi sono avvicinata al design prima e al lavoro artigianale poi.
Partendo dalla passione per i materiali tradizionali, dalla volontà di non lasciare niente al caso, fino al singolo dettaglio, ho deciso di ritirarmi per un periodo ad imparare dagli artigiani, che con molta pazienza mi hanno e stanno tutt’ora insegnando molto, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale-costruttivo.
Adesso disegno, progetto e realizzo oggetti e progetti con falegnami, fabbri, tappezzieri, ramai, ceramisti, e utilizzo materiali tradizionali, spesso lasciati al naturale, unendoli a forme semplici ed essenziali.

Dove trovi l’ispirazione per le tue creazioni?

Per quanto riguarda il gusto e la forma ho i miei riferimenti nel campo dell’architettura e del design. Per la scelta dei materiali e la reale concretizzazione dell’oggetto, invece, la maggior parte delle volte l’ispirazione nasce proprio nelle botteghe artigiane. Mi affascina molto vedere e toccare il materiale di persona oppure l’osservare un artigiano al lavoro.

Ritieni di parlare un po’ di te stessa attraverso i tuoi lavori?

Certamente l’opera in generale rispecchia la persona che vi sta dietro, gli studi, la personalità, l’esperienza. Per quanto riguarda me, credo si possa notare nei miei oggetti un gusto semplice ed essenziale, colori tenui, materiali tradizionali, dettagli puliti che rispecchiano i miei riferimenti, ma anche quello che sono.

Valentina Candioli

Esiste una tua opera a cui sei particolarmente affezionata?

Ho da poco ultimato la mia prima lampada, che ho chiamato Nava, perché realizzata coi ramai della bottega Navarini. Certamente ci sono affezionata, soprattutto pensando a come è nata: dall’idea iniziale da cui ero partita all’oggetto finale, risultato di prove su prove per ogni dettaglio.

Definiresti la tua creazione “atemporale”?

Uno dei miei obiettivi è proprio quello di realizzare degli oggetti che sappiano durare nel tempo. A volte però mi sembra, purtroppo, che questa sia una prerogativa spesso sottovalutata o a cui comunque non viene dato un giusto peso sia dagli acquirenti che, prima ancora, dagli stessi architetti e designer.

Come vedi il tuo lavoro in mezzo alla competitività del mercato?

Credo che la bravura di un buon progettista sia riuscire a realizzare un buon design, attento al dettaglio e ai materiali, ma alla portata di tutti. Competere a livello di prezzo con grandi aziende di arredamento low-cost con produzioni seriali è decisamente difficile, ma quelli sono anche tutt’altri oggetti e tutt’altri materiali. Per quanto riguarda il mio lavoro, realizzare in autoproduzione e vendere direttamente di persona senza passare tramite altri marchi o rivenditori mi aiuta molto in quello che faccio e mi permette di creare oggetti unici e su misura ad un giusto prezzo.

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