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October 7, 2015

L’Odore delle Ossa: un’esperienza sensoriale dai Generi Misti

Allegra Baggio Corradi

Il 9 ottobre alle ore 20:00 Generi Misti, incubatore creativo con sede a Rovereto, presenterà un progetto di Roberta Segata e Krak Collettivo Contemporaneo. Si tratta di un viaggio attraverso i luoghi fisici e invisibili del trentino, alla ricerca del gusto vero di questa terra. La serata si svilupperà attraverso una proiezione video, un dialogo con gli artisti e un percorso che farà tremare le papille gustative di chiunque grazie allo chef stellato Alessandro Gilmozzi. Abbiamo intervistato gli artisti coinvolti ed Ellis Tommasi, direttore dello spazio indipendente Generi Misti -altrimenti detto ‘’negozio, officina di idee, luogo per sognatori’’- per saperne di più.

Come é nato il gruppo KRAK Collettivo Onomatopeico e quali sono le dinamiche interne ad esso?

Il gruppo è nato in modo del tutto naturale, Roberta Segata e Andrea Pregl hanno sempre collaborato più o meno apertamente ai progetti l’uno dell’altro, Fannj Oliva oltre che un’amica per la sua sensibilità, formazione e attitudine artistica è entrata immediatamente nel loro lavoro e l’idea di creare un gruppo è stato un passaggio quasi spontaneo. Ognuno mette a disposizione di qualsiasi progetto (che può nascere da una persona o da tutte e tre) le proprie visioni, qualità e capacità.

2Il rapporto artistico con la natura é strettamente legato a quello con il territorio. Come definireste lo stato attuale dell’arte contemporanea trentina in generale e in particolare rispetto alla natura?

Il Trentino ha diverse realtà artistiche interessanti e il tessuto artistico culturale è tutto sommato ricco. Gli artisti trentini si sono spesso e in diversi modi rapportati con la natura perché l’arte è figlia del proprio tempo ma anche del proprio luogo. 

L’idea del viaggio é spesso utilizzata come punto di partenza per opere o eventi artistici. In che cosa si differenzia il vostro progetto?

Il progetto nasce da un idea di Roberta Segata e da un suo vissuto personale. La natura è la culla, ciò in cui avviene un percorso perché, madre e matrigna, primitiva e unica casa. Ci mette in contatto con il nostro essere più profondo e viscerale. Il viaggio che si legge nel cortometraggio è in realtà ciò che avviene dentro di noi, un cammino attraverso il quale si cerca, si filtra, si interpreta, in una relazione con l’ambiente e quindi con ciò che stà al di fuori e ciò che c’è stato. In particolare il tema verte sulla malattia e quanto ci si debba riscoprire e ricostruire ricercando se stessi in altri modi e mondi.  

Oggi l’arte é prettamente concettuale e lascia poco spazio all’apprezzamento estetico o formale dell’opera per, invece, fondarsi sulla lettura filosofico-teorica di idee spesso inaccessibili. Il vostro lavoro, invece, percorre una direzione opposta proponendo un coinvolgimento sensoriale. Quale é il vostro rapporto con la sensorialità?

Per quanto ci riguarda il nostro rapporto con la sensorialità è primario e necessario. La nostra prima relazione con il mondo è filtrata attraverso la visione per poi coinvolgere immediatamente, nella totalità tutti gli altri sensi.

E’ difficile per un artista parlare di sé ad alta voce piuttosto che riversare la sua interiorità nelle opere? Per un collettivo come avviene questo procedimento? Ognuno pone una parte di sé nella realizzazione dell’opera oppure il gruppo nella sua totalità parla di sé in quanto insieme creativo 

La difficoltà del parlare di sé è strettamente personale, e quindi ci sono artisti che hanno più timore a mostrarsi ed altri che al contrario non possono farne a meno. In questo particolare lavoro l’idea di fondo nasce da un un’esperienza personale di Roberta, la naturale continuazione dei suoi due ultimi lavori fotografici, a cui sono stati aggiunti elementi e sfumature interpretative dalle altre menti del gruppo.

3Come si svolgerà l’evento “L’odore delle Ossa” e quali i suoi obiettivi?

Quello di vendere tutto, opere, video, svuotare il negozio così finalmente ci si trasferisce tutti su un’isola e chi s’e’ visto s’e’ visto.

Scherzi a parte l’evento del 9 ottobre è nato con lo stesso filo logico di tutti gli eventi che nascono a Generi Misti. La volontà di partire da un progetto e contaminarlo con altre realtà che rendano più forte il messaggio.

La serata partirà con il cortometraggio ‘L’odore delle ossa’ per poi approfondire, in un dialogo con gli artisti, la tematica dell’opera. Verranno inoltre esposte le opere fotografiche di Roberta Segata che completano la poetica visiva (courtesy galleria RBcontemporary).

A seguire Alessandro Gilmozzi, Chef stellato del ristorante “El Molin”, proporrà un percorso sensoriale di 5 portate ispirate al linguaggio e all’estetica del lavoro artistico. Eugenio Rosi accompagnerà ogni piatto con i vini di sua produzione.

Alessandro Gilmozzi è stato il nome che ha illuminato Ellis Tommasi per completare la serata in quanto la sua cucina attinge elementi dal bosco per donare attraverso il palato delle emozioni che si trasformano in immagini, le stesse che il cortometraggio propone.

L’obbiettivo principale è quello di donare ai partecipanti la possibilità di entrare nel lavoro degli artisti utilizzando tutti i sensi a loro disposizione. Per questo motivo sarà ‘una serata immersi nel bosco da guardare, ascoltare, toccare e mangiare!’.

Media Partner dell’evento é “Trentino da vivere” e “Moschini Adv” che hanno accolto e supportato il progetto.

Negli ultimi anni il binomio arte-cucina é stato protagonista del contemporaneo. Quale il vostro approccio alla materia e quali secondo voi le proprietà artistiche del cibo?

Il cibo svolge una funzione simile a quella dell’arte, è nutrimento, arricchimento, scoperta, oltre che elemento necessario. La sua valenza estetica, sia come prodotto nel suo stato più primitivo che come prodotto finito è indubbia. Anche se finora come collettivo non ce ne siamo occupati nello specifico, non è detto che non sia il prossimo progetto grazie alla contaminazione con Generi Misti.

generimisti.com/portfolio/lodore-delle-ossa

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